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I punx hanno sempre sputato in faccia a giornalisti,
sociologi e politologi vari che si sono assunti il
compito di definirli e raccontarli. Ma proprio in Italia,
dove si è avuto un movimento punk fortissimo, mancano
gli strumenti per scuotere la memoria, informare i più
giovani o chi non ha capito a fondo quella fondamentale
esperienza controculturale ed esistenziale. Dalla voce di
uno dei protagonisti e occupanti dello storico Virus di
via Correggio 18 a Milano, ecco il primo libro sul punk
italiano, un racconto in forma sperimentale di quegli
anni di merda cui la radicalità di migliaia di
giovanissimi si contrappose con rabbia e andò anche a
definire i percorsi alternativi degli anni Novanta. Marco
Philopat, membro della cooperativa ShaKe, punk già dal
1977, occupante di case e attivista di centri sociali
autogestiti e diverse altre esperienze controculturali
scrive dal 1981 su fanzine, riviste e pubblicazioni di
movimento interventi politico-poetici e saggi
underground. |