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| effetti "negativi" (per i capitalisti) dell'abolizione delle cosidette "gabbie salariali". Tale provvedimento prevedeva uno sgravio dei contributi da versare all'INPS pari al 10% del valore delle retribuzioni, con una ulteriore riduzione del 10% per i lavoratori assunti dalla fine di settembre 1968. Nel 1976 fu concessa l'esenzione totale per i lavoratori assunti dopo l'1-7-1976. Tre anni dopo la decontribuzione fu estesa a tutte le imprese per favorirle nella competizione internazionale. | |
| Le altre entrate mancanti dell'INPS sono quelle che derivano dall evasione contributiva. È stato recentemente stimato che l'evasione contributiva ammonta a circa 40.000 miliardi: ben un terzo dei contributi (una consistente parte del reddito prodotto spettante ai lavoratori in un tempo differito) rimane dunque nelle casse delle aziende ed è recuperato solo in minima parte. Non potrebbe d'altronde essere diversamente, dal momento che tutti i governi non hanno potenziato le squadre di ispettori fiscali (la probabilità che una azienda sia controllata è in media una volta ogni venti anni) ed hanno viceversa promosso i condoni con modalità ultrafavorevoli per gli evasori. Pensioni senza fondo - comunismo informazione, n.11 strumento n.10 'm.d.a.'. | |
| 3 | Dunque anche il deficit INPS non c'entra niente con le nostre pensioni. |
| 4 | Proprio così. Non sono le pensioni nel loro complesso a mandare a in rosso l'INPS. Le gestioni pesantemente in deficit riguardano le "prestazioni assistenziali". E visto che governi e padroni ce l'hanno con il 1993 vediamo il bilancio consuntivo INPS di quell'anno. |
| 5 | In questo documento possiamo vedere un disavanzo di 13.736 miliardi, dovuto al deficit delal GIAS (Gestione Interventi Assistenziali per cassa integrazione ecc.) e a quello della gestione pensioni per coltivatori diretti. Globalmente i due disavanzi di -17.339 mld (rispettivamente -7.905, -9.434) vengono in parte compensati dall'attivo dell'insieme delle gestioni pensionistiche (+3.604 mld). Dunque le gestioni pesantemente in deficit sono quelle "assistenziali" che la legge 88 del 1989 ha posto a carico del bilancio statale. Lo Stato però non ha rispettato la legge. Usando l'inganno che collega la spesa per le pensioni alla crescita del debito pubblico sono state costantemente diminuite le somme passate all'INPS. Il passivo INPS è dunque frutto di una scelta politica ben precisa a seguito della quale si continua a finanziare la spesa assistenziale con risorse accumulate per pagare le pensioni, anziché ricorrere ad imposte progressive sul reddito (gravanti cioè su tutta la collettività e non solo sui lavoratori dipendenti). |