Esiste un diritto morale e
uno di sfruttamento materiale del diritto d'autore, che possiamo vedere come
due cose ben distinte. Diciamo subito che noi siamo per la difesa
incondizionata del diritto morale. Crediamo infatti che chiunque
costruisca,
concepisca, realizzi una qualche opera dell'ingegno umano debba
vedersi riconosciuta la paternita' e maternita' di quell'opera, cosa che,
purtroppo, deve essere difesa, perche' attualmente non lo e' affatto. Nella
societa' attuale assistiamo troppo spesso
alla rapina del diritto morale,
ed i rapinatori rimangono sempre impuniti, anche nei pochi paesi dove,
teoricamente esiste un riconoscimento di tale diritto.
Quello che invece viene sempre e comunque garantito, e questo non ci piace
affatto, e' il diritto
allo sfruttamento materiale che pero' non e' quasi
mai appannaggio di coloro che sono gli effettivi autori dell'opera
d'ingegno, ma di coloro che la producono, la fabbricano, o piu' semplicemente
si limitano a distribuirla.
Un esempio per tutti puo' essere
quello del sistema operativo
MS-DOS, anch'esso diventato uno standard. Non tutti sanno che l'MS-DOS non
e' frutto dell'ingegno di Bill Gates, il quale ne e' stato soltanto il
produttore, il distributore, il
venditore. L'autore della prima release
in realta' e' un certo Tim
Paterson, di cui tutti si sono dimenticati, ed e' quindi evidente che e'
stato espropriato di un diritto morale, oltreche' materiale, sull'opera da
lui realizzata, un sistema operativo che ormai conta ben 160 milioni di
installazioni.
Nella legislazione internazionale sul copyright esistono numerose
contraddizioni sul
piano etico, a nostro modo di vedere.
Non ultima la questione degli eredi.
Non si riesce a capire perche' degli eredi debbano usufruire di qualcosa di
materialmente
tangibile, per il solo fatto di essere parenti o affini di
qualcuno che ha creato una qualche opera dell'ingegno.
Questo genere di contraddizioni fra cui la durata del copyright applicata al
software
(ha senso proteggere un software per 70 anni quando
la sua potenzialita'
commerciale decade dopo pochi anni?) sono ancor piu' evidenti quando si
sceglie di mettere un'opera digitale in rete.
Senza aver paura di fare paragoni azzardati, Internet puo' essere
organizzata come una gigantesca opera
multimediale (soprattutto dopo
l'avvento del WWW) e ci sembra quindi il caso di affrontare in questa sede
(all'interno della ricerca che Strano Network sta conducendo sul copyright
nell'opera multimediale ormai da tempo) alcune questioni in divenire
relativamente alla ipotesi di applicazione del Copyright su Internet e
soprattutto fornire le coordinate necessarie affinche' chiunque possa
aggiornarsi direttamente da The Net su questi importanti argomenti.
In genere quello che viene trovato
"sfogliando" Internet e' di pubblico
dominio od al massimo coperto da parziali limitazioni d'uso (come nel caso
dei programmi shareware).
L'esistenza stessa di Internet e' dovuta ad un evento NO-COPYRIGHT.
Oggi e' possibile avere
Internet perche'
il Pentagono ha messo, a suo tempo, a disposizione dei
fondi provenienti dall'erario USA, quindi dalle tasse pagate dai cittadini,
per mettere a punto il protocollo TCP/IP, che oggi permette di far
funzionare Internet e che viene utilizzato da moltissimi enti
per le
proprie comunicazioni interne o con l'esterno. Questo e' stato possibile,
perche' il TCP/IP e' gratuito, grazie a quel famoso investimento prima
citato, ormai lontano nel tempo. Solo cosi'
il TCP/IP e' potuto diventare lo standard universale
di comunicazione in
rete che oggi rappresenta. Lo sviluppo di tale protocollo ha sicuramente
comportato con le
sue ricadute un consistente passo avanti culturale e sociale per la nostra
societa'.
Non si vuol certo dire che tutto cio' che si puo' trovare
in Internet magari
attraverso strumenti di navigazione ipermediale sia liberamente esportabile
fuori dall'originale contesto telematico liberamente.
Se in Internet si puossono trovare immagini e filmati di qualsiasi tipo
(logo commerciali, foto ed
immagini d'autore ecc.) cio' non vuol dire che
l'utente che e' incappato in quella immagine puo' "scaricarsela" e farne
l'uso che vuole al dila' del contesto telematico.
Sicuramente Internet non puo' rappresentare un mezzo di "ripulitira" dei
diritti d'autore
su oggetti ed immagini gia' coperti da diritti al di fuori
del contesto telematico.
Altrettanto sicuramente all'interno di Internet e' fuori luogo applicare
qualsiasi modello di "copyright" per ragioni prettamente tecnologiche.
Basti pensare che nel momento
in cui "leggiamo" qualcosa su Internet con un
qualsiasi browser (Netscape, Explorer ecc.) cio' che vediamo e' stato
COPIATO nel nostro computer ed a seconda della configurazione del browser
stesso rimarra' piu o meno a lungo nella "macchina"
a nostra completa
disposizione.
Su Internet non c'e' bisogno di complesse apparecchiature per commettere
infrazioni al copyright: basta un attimo per copiare un'opera digitale e
distribuirla in migliaia di posti nel mondo. Se aggiungiamo
la possibilita'
di servirsi dei remailer anonimi, risultera' impossibile scoprire chi ha
compiuto l'infrazione.
Oltretutto se venissero applicati severi controlli su Internet vorrebbe dire
tarpare le ali a quello che e' prima di tutto un formidabile mezzo di
scambio
di conoscenze fra milioni di esseri umani in un contesto dove non
solo l'identificazione certa di chi e' collegato o trasmette tal documento
e' impossibile ma altamente improbabile anche l'attribuzione di originalita'
al documento stesso.
L'informazione
in formato digitale e' troppo facilmente modificabile e
trasmissibile per poter pensare di poter applicare nelle reti telematiche lo
stesso tipo di vincoli esistenti nel mondo reale.
Per le stesse ragioni non possono certo essere considerati coperti da
copyright
i messaggi trasmessi dai singoli utenti anche perche' per analogia
si potrebbero interpretare come discorsi in ambito pubblico ed aventi
interesse pubblico e quindi non coperti da copyright (un po' come nel reale
succede per i discorsi
ed i comizi dei politici...)
Cio' nononostante troviamo esempi di pagine in formato html con annotazioni
tipo la seguente:
"E' vietata la pubblicazione e la distribuzione dei contenuti di queste
pagine senza autorizzazione scritta dell'. Republication
or redissemination
of these screens are expressly prohibited without the written consent of"
Purtroppo sono allo studio negli USA due leggi per applicare il copyright
in
Internet. Il principiale espediente legislativo previsto e' quello di far
rientrare la "trasmissione" nella categoria della distribuzione, su cui
l'autore ha tutti i diritti, e nell'estensione del concetto di
"pubblicazione" si' da comprendervi anche la messa
in digitale di un'opera.
Rischia cosi' di essere messo pesantemente in discussione il "fair use",
cioe' l'utilizzo legittimo, per fini didattico o di studio, o di citazione
(in ogni caso non commerciali) di materiali protetti.
E' uno degli inconvenienti segnalato
da un accolarato e caldo appello
diffuso il 9 novembre 1995 dalla Digital Future Coalition, con in calce la
firma di decine di associazioni.
Ribadiamo che non solo sarebbe completamente ingiusto cercare di applicare
il copyright in Internet a tutto tondo
senza tener conto delle
caratteristiche della rete ma anche tecnicamente inapplicabile!
Il dibattito e' aperto e vivace da tempo e noi diamo solo un consiglio:
E S P R I M E T E V I
sull'argomento, la rete lo permette...
Di seguito alcuni "siti" Internet dove il dibattito e le informazioni su
questo tipo di argomento sono piu' che vivaci ed utili.
Speriamo che a nessuno venga in mente di "dover" regolamentare rigidamente
l'uso di Internet attraverso l'applicazione
del copyright o di altre norme
liberticide e contrarie al funzionamento della "rete" stessa e speriamo
comunque che gli utenti di Internet siano in grado di poter dire la loro
visto che l'interattivita' del sistema Internet permette a qualsiasi
protagonista
di essere soggetto attivo del sistema stesso.
Le possibilita' della rete sono numerose, dalla possibilita' comunicative a
quelle "di lotta" (ricordiamo come venerdi 17 maggio per un intero
pomeriggio il server della Casa Bianca e' stato "occupato" da migliaia
di
cybernauti che hanno risposto al nostro appello di corteo telematico o
net'strike in solidarieta' con Silvia Baraldini e Mumja Abu-Jamal):
APPROFITTATENE!
newsgroup: comp.publish.cdrom.multimedia
http://lpf.org
http://arl.cni.org/scomm/copyright/principles.html
http://www.patents.com/copyright.htm
http://www.ladas.com
http://stelent.com/infodata/celsus
http://uspto.gov/wipo.html
http://www.epo.co.at/epo
http://sunsite.unc.edu/patents/intropat.htm
http://www.stelnet.com/infodata/srbrevet
http://www.us-pto.gov/web/ipnil
http://thomas.loc.gov/
http://www.idg.fi.cnr.it
http://stelent.com/infodata/celsus
http://sunsite.unc.edu/patents/intropat.html
http://www.mix.it/magazines/TempiModerni/HOMEPAGE.html
http://www.tizeta.it/profline/
http://www.ecn.org/
http://www.freeworld.it
http://www.liberliber.it/
http://www.vol.it/jei/
http://www.aclu.org/issues/cyber/hmcl.html
http://www.gedi.it/pin/home.htm
http://www.xs4all.nl/~maurocat/direti.htm
http://www.agem.it
Per chi volesse invece seguirci in questa ricerca di alternative al
copyright puo'
collegarsi con la nostra BBS Virtual Town TV +39-55-485997 (modalita' testo
e firstclass) all'interno del quale vi e' un'area (Cyber-Rights linkata con
molte BBS italiane)
dedicata alle questioni di cui abbiamo trattato sopra (e
non solo!) dentro la quale potrete trovare aggiornamenti quasi quotidiani ed
approfondimenti di vari autori ed organizzazioni.
Di recente questa area ha un suo corrispettivo in Internet costituito dalla
mailing-list,
manco a dirlo, cyber-rights.
Per iscriversi a cyber-rights e' sufficiente spedire una e-mail a
Majordomo@ecn.org
e nel corpo del msg scrivere
subscribe cyber-rights
mentre per scrivere alla stessa i msg vanno indirizzati a
cyber-rights@ecn.org
Gruppo di lavoro sulla comunicazione Strano Network
www.dada.it/stranet
Strano Network aderisce al progetto Isole nella Rete