Il 20 gennaio il Cobas Slai Belleli ha diversificato l'articolazione degli scioperi contrattuali per visibilizzare la loro differente finalizzazione contro i cedimenti nelle richieste salariali e la proposta di aumenti differenziati al sud. I segnali fortemente ambigui che arrivano dalle direzioni sindacali, fanno pensare che ancora una volta si preparino a prendere decisioni sulla testa dei lavoratori.
Contro il lavoro nero delle donne, contro il loro supersfruttamento, le discriminazioni, le violenze sessuali sul lavoro, le lavoratrici Slai Cobas di Taranto hanno lanciato l'iniziativa di uno "Sportello Aperto" : una sede (via Anfiteatro 186) e un telefono (4590978) cui le lavoratrici possono rivolgersi per raccontare la situazione, denunciare soprusi e organizzare riunioni con le compagne di lavoro. Assistite da alcune avvocatesse per i ricorsi legali.
Oltre al fronte contrattuale, stanno passando nelle fabbriche pesanti accordi che penalizzano i lavoratori. All'Ilva è stata sancita la mobilità preventiva dei lavoratori delle consociate Sidermontaggi, Icrot e Gescom, il divieto anticostituzionale del diritto di sciopero negli altiforni, i ricatti per i lavoratori che ricorrono alla difesa legale, la novità della "banca ore" che praticamente fa pagare ai lavoratori i periodi di cassintegrazione. Alla Belleli è stato firmato un accordo che mette in cassintegrazione 200 lavoratori, pur in presenza di un ricorso massiccio allo straordinario, ai sabati lavorativi e all'uso generalizzato delle ditte appaltatrici.
In entrambi i casi i lavoratori non hanno approvato questi accordi nelle assemblee generali (Belleli) né è stato loro concesso un referendum.
Solo i Cobas Slai si stanno battendo concretamente (sia sul piano legale che delle lotte) a questi accordi. Anche se in una condizione di permanente dicriminazione antisindacale attuata dal padrone e dai confederali.
Tel/fax : 099.374241
Abrogata la legge sulle trattenute che valeva per tutti i sindacati, essi hanno mantenuto il vecchio regime, addirittura senza alcuna modifica, nei confronti delle sole organizzazioni della triplice con la scusa che vi erano obbligati dal contratto stipulato con quelle : ottenendo l'ambito risultato di tagliare i fondi agli altri sindacati.
Per rispondere a questa discriminazione lo Slai Cobas ha deciso da tempo di utilizzare un tipo di contatto appositamente previsto dal codice civile e che consente a chiunque di effettuare il pagamento di un proprio debito non con il denaro ma cedendo un proprio credito o una parte di esso senza che il creditore possa opporvicisi.
Ha così proposto e sta proponendo ai propri iscritti di stipulare un apposito contratto di "cessione di credito" di una piccola parte della retribuzione che, una volta notificata al datore di lavoro, lo obbliga a trattenere dalla busta paga la somma indicatagli e a pagarla direttamente al sindacato.
Molti datori di lavoro, ricevuto le "cessioni", hanno pagato senza problemi. Altri si sono rifiutati di farlo e sono state fatte numerose cause che hanno avuto esito positivo, sia quando sono state promosse dai singoli lavoratori (Busto Arsizio contro Mizar) sia quando lo stesso Slai Cobas, nella sua struttura provinciale, ha attivato la procedura prevista per i comportamenti antisindacali, come è avvenuto a Crotone (contro Pertusola), a Cassino (contro Fiat), a Cosenza (contro Telecom), a Pomigliano (contro Fiat), a Vibo Valentia (contro Cemensud) e a Milano (contro Ente Poste).
Vi sono stati alcuni provvedimenti negativi, a Lanciano (contro Sevel) e a Milano (contro Fiat) nei quali è stato messo in discussione il fatto che la cessione della parte di salario, una volta notificata all'azienda non sarebbe più revocabile : per cui si ostacolerebbe la piena libertà sindacale del lavoratore di cambiare organizzazione.
Al di là del fatto che la irrevocabilità della cessione è del tutto discutibile ed è stato negata da altre sentenze, è consigliabile che tutti i Cobas, che sono costretti a provvedere al tesseramento con la cessione di credito, limitino la durata delle trattenute al periodo di un anno (come del resto previsto esplicitamente dal nostro Statuto e come impostato dai nuovi moduli ).
Significativa vittoria dei lavoratori Cobas Slai della Metaltecno. Dopo uno sciagurato accordo tra azienda e Cgil/Cisl che introduceva il terzo turno strutturale e concedeva 8 sabati lavorativi, i lavoratori del Cobas Slai hanno proclamato uno sciopero per tutti i sabati comandati. L'Azienda, per ritorsione, ha escluso gli scioperanti dagli aumenti salariali contenuti nel medesimo accordo. Trascinata in tribunale l'Azienda ha fatto prontamente dietro-front e ha provveduto a pagare ai lavoratori le quote mensili pregresse previste dall'accordo. Tel.0872.46117
adl@ecn.org
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