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Quando i nostri delegati hanno contestato il bilancio 1995, testimoniato in tribunale a favore di altri soci lavoratori che ricorrevano per illecita interposizione di manodopera (subappalto) con Mediaset, e hanno chiesto di promuovere le elezioni delle rappresentanze sindacali, la dirigenza ha cominciato a collocarli in reparti confino, li ha sottoposti a lavori più onerosi, ha imposto loro ferie obbligatorie, li ha sospesi dal lavoro, li ha tempestati di lettere di provvedimenti disciplinari e, ora, li ha licenziati dalla cooperativa.
La dirigenza di Movicoop è composta da iscritti ed attivisti del PRC e PDS e, da sempre, i sindaci della cooperativa sono stati dei segretari della CGIL di Milano.
Il presidente della Movicoop, Parisio, in occasione della lettera natalizia del 18.12.96 inviata a tutti i soci Movicoop, afferma testualmente che "e' incompatibile aderire allo Slai Cobas".
Questo è un grave esempio di una sinistra che dice belle parole in televisione e poi avalla i licenziamenti di militanti sindacali, nel più classico stile padronale. Con quale faccia ci si può dichiarare contro le gabbie salariali, contro la precarizzazione del lavoro e il lavoro in affitto se poi, nella pratica, dirigenti di cooperative del PDS, del PRC e di CGIL licenziano i compagni che si battono in difesa dei lavoratori.
I delegati dello Slai Cobas di Movicoop (iscritti al PRC) hanno già inviato lettere sul loro licenziamento a Bertinotti e a Coferrati per coinvolgerli nella questione e con l'appoggio dello Slai Cobas tenteranno tutte le strade (anche legali) per far rientrare i licenziamenti e ripristinare la legalità
Tutto questo in totale assenza delle altre organizzazioni sindacali e politiche che evidentemente danno ormai per scontata la fine del fenomeno tangentopoli e l'estraneità di Romiti e dei vertici Fiat. La nostra iniziativa invece ha riportato all'attenzione dell' opinione pubblica questo processo che Romiti, con la richiesta di rito abbreviato e la conseguente esclusione dei giornalisti dall'aula, avrebbe desiderato tenere in sordina, evitando qualsiasi risalto.
La decisione di costituirci parte civile come lavoratori Fiat che hanno subito un danno economico dalla falsificazione dei bilanci, da un lato ci consente di essere presenti con i nostri avvocati al processo e dall'altro ci permette di avanzare richieste di 2 milioni a lavoratore per il danno subito sul premio-performance.
Fim-Fiom-Uilm del Piemonte mentre ribadiscono con un comunicato che non sono d'accordo sulla costituzione di parte civile, si affrettano però a far sapere che se questo processo appurasse che vi è stato un qualche danno economico per i lavoratori, si attiveranno per chiedere alla Fiat le differenze salariali. Un comportamento quanto meno parassitario che è già stato usato in altre occasioni ( es. sull'indennità di notte e sugli arretrati della riduzione d'orario) : lo Slai inizia le lotte e i ricorsi legali, loro stanno a vedere e poi, a esito raggiunto, si precipitano in fretta e furia a fare accordi di aggiustamento con la Fiat. Vantandone anche i meriti e obbligando i lavoratori a versare il 10 % di quanto spetta loro di diritto, oltre che ricevere dalla Fiat miliardi per "servizio". ( segue pag.8)
adl@ecn.org
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