La Fiat aveva deciso il suo ritorno in Argentina dopo aver ottenuto un accordo con lo Smata (il sindacato ufficiale), prima ancora di iniziare la costruzione della fabbrica, su norme pesanti di flessibilità e contenimenti salariali.
Un gruppo di operai ha deciso così di costituire il Sindacato dei Lavoratori Metalmeccanici di Ferreyra (S.i.t.r.a.m.f.) che ha ottenuto il consenso di del 90 % dei lavoratori. Con il preciso intento di mettere in discussione quell'accordo e di organizzare la difesa dei lavoratori. Tramite Carlos Gallo il Sitramf ha denunciato atteggiamenti persecutori da parte dell'Azienda. Soprattutto nella permanente azione intimidatrice nei confronti di lavoratori e delegati, una innumerevole campagna di sanzioni disciplinari a più di 70 operai, sospensioni e, infine, l'ingiustificato licenziamento di Jorghe Nanez, membro della Commissione Interna.
E' stato proprio il licenziamento di quest'ultimo a scatenare l' occupazione della fabbrica da parte dei lavoratori. Cui la Fiat ha fatto seguire il licenziamento di altri 40 lavoratori.
Dopo 53 ore di occupazione totale dello stabilimento, per intervento del Ministero del lavoro è stata applicata una legge argentina che prevede la "conciliazione obbligatoria" entro 15 giorni.
Al tavolo della trattativa la Fiat si rifiuta di accettare i rappresentanti del nuovo sindacato Sitramf, perché sprovvisto di personalità giuridica.
Anche i due sindacati ufficiali, Smata e Umo, non ne voglio sapere aggiungendo che "chi ha condotto i lavoratori alla mattanza (?!) deve assumersi le sue responsabilità". I lavoratori, hanno dichiarato che non accetteranno di abbandonare i loro compagni licenziati, facendo notare che Umo e Smata avranno anche la rappresentanza giuridica ma la rappresentanza reale dei lavoratori "si trova da un'altra parte". Tant'è vero che non sono tra i lavoratori a difenderli perché"... los sacamos a patadones"
Lunedì 27 gennaio lo Slai Cobas ha inviato, via Internet, ai lavoratori Fiat di Cordoba, tramite il giornale locale "La voz del Interior", la solidarietà di tutta la nostra organizzazione e in particolare dei lavoratori Fiat, identificando nella loro lotta gli stessi precisi contenuti su cui noi ci stiamo battendo. (vedi riquadro)
E chiedendo di mettersi in contatto con noi.
Martedì 28 gennaio la notizia del nostro messaggio veniva riportata in prima pagina dalla "Voz del interior" nella cronaca sui fatti. (vedi riquadro)
Lo Slai Cobas è consapevole delle difficoltà oggettive che ha di costruire una concreta capacità di intervento in loco a fianco dei lavoratori argentini : la nostra dichiarazione di solidarietà in ogni caso non è una opportunistica operazione di autopropaganda ma si radica nella entusiasmante scoperta che ci uniscono, con quei lavoratori, identici percorsi di lotta.
Nelle cronache che cominciano ad apparire anche sui giornali italiani appaiono sfumati i contorni precisi di questo scontro : probabilmente per permettere a soggetti sindacali nostrani di potersi paludare di una vergognosa solidarietà nei confronti di lavoratori "lontani", continuando poi nella pratica locale non solo a percorrere le stesse strade dei sindacati ufficiali argentini ma anche a combattere coloro che qui lottano per gli stessi obiettivi degli operai di Cordoba. Quale titolo hanno per proclamarsi solidali alla loro lotta i firmatari dei patti di Melfi, delle gabbie salariali, della precarizzazione del lavoro, quelli che fanno da sponda ai padroni per chiudere le fabbriche conflittuali, quelli che deridono la democrazia in fabbrica appropriandosi d'autorità di un terzo dei delegati ed esautorando di ogni potere reale le rappresentanze elettive dei lavoratori ?
El Sindicato S.L.A.I. Cobas en lo cual estan autorganizados miles de los trabajadores FIAT in Italia (Arese, Pomigliano, Lecce, Torino, ...) quiere trasmitir toda su solidariedad a los trabajadores de Ferreyra de los cuales condivide el mismo tipo de lucha contra la prepotencia FIAT y los bajones de los sindicatos tradicionales y esta' buscando el modo de contactar urgentemente los obreros de Sitramf.
Si ustedes, que pertenecen al diario que permitio a el S.L.A.I. de saber de los cesantes de Ferreyra, pueden ayudarnos les agradeceriamos muchissimo.
martedì 28 gennaio 97
Solidaridad
"A través de la red Internet, el sindicato que nuclea a los obreros de Fiat Italia (SLAI) comunicó ayer a La Voz del Iinterior "toda su solidaridad" con los trabajadores de la planta de Ferreyra, con quienes dijo "compartir la misma lucha".
adl@ecn.org
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