Napoli : al corteo alternativo promosso da Slai Cobas e Centri sociali hanno partecipato il Coordinamento degli addetti ai Lavori Socialmente Utili (Lsu) di Napoli, il Comitato Unitario disoccupati della Campania, rappresentanti del sindacalismo di base e molti immigrati. Corteo vivace e combattivo che ha avuto come parole d'ordine l'opposizione al pacchetto Treu (precariato), alla chiusura di Arese., Pomigliano e i cablaggi di Napoli, per la trasformazione dei Lsu in contratti definitivi, per i diritto al soggiorno e al lavoro per gli immigrati.
Lecce : il 30 aprile abbiamo volantinato le fabbriche della zona distribuendo il Giornale e il volantino nazionale. Per il 1 maggio abbiamo deciso di fare una scelta controcorrente. Abbiamo organizzato una conferenza stampa, riuscita molto bene e ripresa dai giornali e TV locali, in cui dichiaravamo di non partecipare alla manifestazione e al concerto di Roma per mettere a nudo che i lavoratori non hanno nulla da "festeggiare". Una giornata di riflessione sul fatto che la "festa" la stanno facendo ai lavoratori : licenziamenti e disoccupazione, morti sul lavoro, precarizzazione sempre più selvaggia, ritorno alla schiavitù .....
Pescara : ricollegandosi alle origini storiche del 1 maggio, abbiamo svolto una capillare campagna di sensibilizzazione finalizzata a richiamarne il carattere di lotta internazionale contro la sempre più devastante aggressività del capitalismo. Con il coordinamento lavoratori, studenti e disoccupati organizzati, abbiamo organizzato una proiezione sulle lotte dei lavoratori coreani e dei portuali di Liverpool e un'assemblea serale sul tema "Quali prospettive per il movimento operaio mondiale."
Torino : uno spezzone dell'autorganizzazione ha partecipato al corteo tradizionale. Oltre allo Slai Cobas erano presenti il Centro Sociale Gabrio, il Centro di documentazione Senza Pazienza, la FLSU e diverse organizzazioni studentesche. Lo spezzone ha concluso il corteo in P.zza S.Carlo con un comizio alternativo, in cui è stata ribadita la nostra opposizione alle scelte governative (precarizzazione del lavoro, attacco allo stato sociale, intervento militare in Albania) e rilanciato il progetto di autorganizzazione dei lavoratori e sul territorio. Il 25 aprile, con il Csa Gabrio e il comitato Chiapas, abbiamo tenuto una manifestazione in borgo S.Paolo, quartiere simbolo della resistenza a Torino, rimarcando non solo il valore di classe della resistenza ma portando anche ragioni di lotta per i giovani e i lavoratori. Forte denuncia è stata nell'occasione espressa per il vile massacro di Lima.
Dall'intervento di un lavoratore dello Sri Lanka, durante il comizio conclusivo a Milano :
"In questa oscura epoca della liberalizzazione delle economie, nell' epoca della ricolonizzazione del mondo attraverso le compagnie transnazionali, siamo testimoni della morte di migliaia di persone per causa della malnutrizione e delle malattie; milioni di lavoratori, si vedono negato il diritto al lavoro; milioni di bambini si vedono negata non solo la loro educazione ma anche la stessa infanzia. Questa è la situazione dolorosa nella quale l'imperialismo ha spinto l'umanità. Oggi più che in altri tempi la priorità risiede nella necessità di unire e rafforzare la lotta della classe operaia in tutto il mondo contro l'offensiva dell'imperialismo."
adl@ecn.org
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