Maggio 1997
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Per chi sa che, con Amato e Dini, la distruzione strutturale delle pensioni è già iniziata e lo stato sociale viene già demolito a spizzichi e bocconi ogni giorno, non c'è ombra di dubbio : il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) che sta entrando in dirittura d'arrivo vuole essere semplicemente il colpo di grazia.
Che si decida di percorrere la strada di anticipare l'estinzione delle pensioni di anzianità o di estendere a tutte le pensioni da subito il calcolo su base contributiva ( che significa applicare l'1,75% annuo invece del 2%) o che si trovi una strada che le mescoli, il risultato non cambia : in pensione sempre più vecchi e con sempre meno soldi (chi non si fa l'integrativa !) .
Sono buttati nel cestino i dignitosi argomenti di ragione che da anni stiamo sprecando
- sui falsi calcoli dell'Inps e sulle spese assistenziali improprie che gli vengono scaricate
- sui migliaia di miliardi di evasione contributiva
- sulla politica delle decontribuzioni fiscali a pioggia che affossano l'Istituto
- sulla tutela dei lavoratori addetti a mansioni pesanti
- sull'assurdità di tener in fabbrica persone anziane e dover poi mantenere a casa giovani disoccupati.
Le pensate della Commissione Onofri ( vedi il numero di marzo di questo giornale) non erano sfizi di cervelloni. Il Dpef si prepara ad assumerle :
con la cancellazione degli ammortizzatori sociali (cigs, contratti di solidarietà ... ) e la libertà di licenziare in cambio di una beneficenza propagandistica e clientelare (il minimo vitale)
-con la trasformazione della malattia in bene di mercato (la privatizzazione degli ospedali, tickets sui ricoveri,....)
Senza la ricostruzione di un reale contropotere di classe, lorsignori si possono prendere il lusso di portarci dove vogliono loro.
La "malasanità" è di classe a pag. 2
Dove la democrazia è un lusso
Le Rsu nel gruppo Fiat inserto
La Movicoop ne licenzia un altro pag. 3
Un contributo del Leoncavallo pag. 4
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