Nerio Nesi - (Da "Liberazione" 25.9.97)
Il capitalismo italiano per entrare in Europa in posizioni di forza aveva bisogno di "tonificare il
proprio mercato finanziario" (Treu) : e non ha trovato niente di meglio che andare a prendere questi
soldi ai lavoratori. Lasciando inalterate le tremende sperequazioni di reddito che fanno sì che in Italia
500.000 persone detengano quasi la metà della ricchezza nazionale. Da veri Robin Hood all'incontrario :
prendono ai poveri per dare ai ricchi. Questo mega trasferimento di ricchezze da una classe sociale
all'altra è il segno economico di quello scontro di classe che si svela poi nel dominio sul lavoro e nella
manomissione dei diritti e della solidarietà sociale. Questo governo camuffa questa violenta aggressione
economica utilizzando l'esperienza dei sindacalisti di cui è farcito : finanziarie e decreti sono un intricato
groviglio in cui si evidenziano le concessioni e si nascondono le ruberie. Noi, che giudichiamo i governi
per quello che fanno, tenteremo di offrire ai compagni alcuni strumenti per svelare l'inganno.
DI PRODI E BERTINOTTI.
Assieme alla stangata di 25.000 miliardi
• assistiamo al lancio definitivo dei fondi per le pensioni private : ad essi sono condannati i lavoratori, operai o impiegati, neoassunti o con meno di 20 anni di contributi, per i quali, per effetto del calcolo contributivo su tutta la vita lavorativa, la pensione Inps è stata ridotta ad una cosa indecente
• si svendono, sottocosto, ai privati tutte le aziende pubbliche : portando a casa migliaia di miliardi e abbandonando settori strategici in mano alla voglia di profitto dei padroni di sempre
• il lavoro è stato precarizzato in infiniti modi fino a introdurre persino il lavoro in affitto : si è legalizzato il lavoro nero contrattando sottosalari
• continua l'evasione fiscale al ritmo di 250.000 miliardi l'anno e continuano leggi e condoni che proteggono gli evasori
4.100 miliardi di tagli alle pensioni : si continua a sfogliare il carciofo, ormai al gambo, delle pensioni. La difesa dei lavori usuranti che avrebbe tutelato tutti, anche i giovani, è stata persa per strada. Ci si limita vagamente a promettere agli "operai" ormai prossimi alla pensione che sarà riservata loro la famigerata riforma Dini, senza ulteriori anticipi.
1.100 miliardi di tagli alla sanità e altri 500 miliardi dalla revisione delle esenzioni e dei tickets.
924 miliardi di tagli nel Pubblico Impiego : nella scuola (442 miliardi), riduzione del 3% dell'occupazione in tutto il Pubblico Impiego (in barba alle 35 ore), contratti sotto l'inflazione.
2.500 miliardi di tagli alle Regioni, Enti Locali e Università : le Regioni si rifaranno inevitabilmente con l'aumento di metano e benzina.
tagli alle Poste e alle FF:SS : il mega affare dell'Alta Velocità, gestito dalla Fiat, non viene toccato, mentre le tariffe dei pendolari sono subito aumentate del 10%
100 miliardi recuperati dall'aumento di 30.000 lire del bollo per le moto e giocando sull'accorpamento bollo auto-marca per la patente
Nei giorni scorsi è stato venduto per 26.000 miliardi l'ultimo lotto di azioni. Evasori fiscali, ricchi e finanziarie hanno esaurito in un solo giorno le azioni disponibili. Ai dipendenti Telecom è stato concesso di acquistare fino a 3.000 azioni, consentendo loro eccezionalmente di utilizzare il 70% della liquidazione. Molti (50.000 ) ne hanno subito approfittato. Le Aziende Pubbliche vengono svendute ai padroni e ai dipendenti si spartiscono "favori" clientelari.
Viene però stabilito per legge che per tre anni gli effettivi padroni della Telecom saranno i possessori del "nocciolo duro" delle azioni (9,2%) assegnate a IFIL-Fiat, Mediobanca, Banco San Paolo, Att ... Tra tre anni il padrone che potrà godersi gli enormi utili della Telecom emergerà dalla guerra per bande ( detta legge del mercato) che questi signori si faranno. Grande soddisfazione ha manifestato il Presidente della Commissione Industria della Camera, il solito Nerio Nesi, per essere riuscito, lui, a convincere Ifil-Fiat a far parte del "nocciolo duro". Un insano amore per l'italico onnipresente padrone.