DIRITTI DEI LAVORATORI VENDESI

 

Da più di un mese eravamo in possesso della notizia che in data 18 febbraio la Commissione Giustizia del Senato, in sede di esame della legge 2570 (depenalizzazione dei reati minori), aveva approvato due emendamenti proposti dai senatori Greco e Centaro di Forza Italia. Dissociazioni a catena si sono registrate in questi giorni rispetto al contenuto, ma nessuno ci ha ancora spiegato perché mai le forze politiche che hanno rappresentanti in questa Commissione e che ora preannunciano "dura opposizione" in Parlamento hanno lasciato passare tutto questo tempo senza sentire l'elementare dovere di "allertare l'opinione pubblica".

 


Depenalizzare i reati contro la 626

Il primo emendamento propone di depenalizzare una serie di obblighi previsti dalla 626 per i padroni, quali : - elaborare il "documento di valutazione dei rischi - rielaborarlo in caso di modifiche del processo produttivo - consultare il Rls - fare prevenzione, formazione e informazione. Addirittura è depenalizzato l'obbligo di valutazione "del rischio specifico" da agenti cancerogeni. E tutte le inadempienze che riguardano i videoterminali. Le "pene" che erano previste erano ridicole e ai padroni era già concesso di evitare qualunque procedimento penale pagando "amministrativamente" una somma. Ma il significato politico di questa operazione è chiaramente quello di mandare un messaggio in continuità con le depenalizzazioni già avvenute negli anni precedenti (vedi il superamento dell'orario legale di lavoro) di tutti i reati perpetrati dai padroni sul lavoro. Tutto ciò che ostacola la libertà imprenditoriale va rimosso. E se c'è qualche legge che la intralcia basta concedere ai padroni la possibilità di "pagarsi il diritto" di infrangerla. Se anche la 626, pur con tutti i suoi limiti, è ancora troppo "vincolante", prima ancora che sia realmente attuata va svuotata. Con buona pace di tutti i piagnistei politico - sindacali che ogni anno ci vengono stomachevolmente ammanniti in occasione della pubblicazione dei dati sugli infortuni.

 


"Legalizzare" appalti e subappalti irregolari.

Sempre in quella riunione della Commissione Giustizia è stato approvato anche un secondo emendamento, in cui si parla di depenalizzare gli art.6 e 9 della legge 1369/60 che imponeva "l'obbligazione solidale per il trattamento retributivo e previdenziale in caso di appalti e subappalti": cioè il padrone che appalta non è più responsabile se la ditta cui affida l'appalto non rispetta nei confronti dei propri dipendenti le norme contrattuali in materia di salario e di contributi. Già le irregolarità al riguardo venivano scarsamente perseguite : ora, la depenalizzazione, scatena il via all'imbarbarimento totale degli appalti. Da sempre, specie nel Sud, terreno in cui imperversa la malavita organizzata.

Non abbiamo trovato tracce di sdegnate reazioni contro questo emendamento.

 


Bonifica selvaggia : a spese dei lavoratori.

Nessuno ha poi ancora rivelato che il 9 febbraio 1998, in sede Conferenza dei Servizi, è stato proposto di innalzare da 1 Kg a 5/10 tonnellate (!!!) la soglia di quelle sostanze cancerogene e tossiche per la cui eliminazione il Dpr 175/88 prevede l'obbligo di dichiarazione. E' una proposta, ma in questi ambienti ciò che si comincia a proporre prima o poi passa. Per andare incontro ai pesanti costi richiesti dalle bonifiche di immense aree deindustrializzate (pensiamo solo alle coperture di eternit !!) non ci si vergogna di abbandonare al loro destino migliaia di lavoratori di imprese che saranno legalmente abilitati al rischio di contrarre malattie.


 

 

La legge sull'amianto è contro i lavoratori. Deve essere modificata.

Su 60 mila domande presentate all'Inail entro il 96 per ottenere i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto ne sono state accettate solo 9 mila. Il giorno 20 maggio la compagna Mara Malavenda ha presentato alla stampa nazionale le proposte di modifica di alcuni commi dell'art.13 della legge 257/92 che prevede benefici previdenziali per i lavoratori esposti ad amianto e che sarà prossimamente discussa in parlamento. Lo spirito che anima queste modifiche è naturalmente quello di rimuovere gli ostacoli che permettono a Inps e Inail di disattendere le giuste aspettative dei lavoratori interessati. Eccole in sintesi :

 

 



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