Le cause di lavoro nel mirino del DL 80/98.
Nel 1973, sottto un governo di centro sinistra, era stato modificato il processo del lavoro attraverso una semplificazione delle procedure ed una accelerazione dei tempi del giudizio. Con tale modifica erano state rese inefficaci tutte quelle clausole dei contratti collettivi che, imponendo un tentativo di conciliazione prima di poter rivolgersi al Pretore, rallentavano il diritto alla tutela in via giudiziaria sancito dall'art.24 della Costituzione.
Il Governo Prodi, col recentissimo Decreto Legislativo 80/1998, modificando gli art.410 1 412 del codice di procedura civile, ha introdotto, con decorrenza 23 aprile 98, l'obbligo per il lavoratore che intenda promuovere una causa di lavoro di farla precedere da un tentativo di conciliazione presso l'Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione (Uplmo), dove è istituita una Commissione di Conciliazione composta da un presidente, un rappresentante dei datori di lavoro e un rappresentante delle OO.SS. maggiormente rappresentative a livello nazionale.
Praticamente il lavoratore che intende far valere i propri diritti davanti al giudice, deve, prima e sempre, richiedere, personalmente o tramite l'organizzazione sindacale alla quale aderisce o conferisce mandato, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, la convocazione davanti a questa Commissione. Entro 10 giorni dalla richiesta la Commissione dovrebbe convocare il lavoratore e il suo padrone. Poiché è già previsto che la Commissione non riuscirà a rispettare questo termine, la legge dispone che sarà possibile presentare il ricorso davanti al giudice solo dopo che sia stato fatto il tentativo di conciliazione o che comunque siano passati 60 giorni.
Questa nuova procedura comporta una serie di problemi :
Attenzione : le ragioni per le quali si chiede l'obbligatorio tentativo di conciliazione dovranno essere esattamente le stesse oggetto della successiva causa, altrimenti si corre il rischio di vedersela respingere. La formulazione della lettera da inviare all'Uplmo dovrà essere molto precisa e, tranne nei casi di semplice rimborso di una spesa determinata, è sempre meglio rivolgersi ai legali attraverso una struttura dello Slai Cobas.
Ma la nuova procedura contiene soprattutto una gravissima ingiustizia :
i lavoratori che non aderiscono ai "confederali" si troveranno davanti ad una Commissione dove non vi è nessun loro rappresentante. Ciò costituisce una gravissima violazione dei diritti, soprattutto se la materia controversa riguarderà la delicata materia sindacale. Quale "imparzialità" potrà garantire un rappresentante della "triplice" quando si dovesse discutere, ad esempio, di permessi sindacali negati o di diritto a promuovere assemblee come Rsu Slai ?.
Per affrontare i problemi posti da questo nuovo regalo del Governo a padroni e confederali, lo Slai Cobas ha già incaricato il proprio servizio legale di individuare adeguate iniziative di risposta.
In breve dai slai cobas… e dintorni
All'ATM di Milano
lo Slai Cobas chiama i lavoratori alla lotta.
Forte del vasto consenso ottenuto nelle recenti elezioni per le Rsu (21 delegati Slai eletti) il Cobas ATM smuove le acque in Azienda. Di fronte alla passività consenziente dei confederali di fronte alle provocatorie proposte della Direzione in merito a modifica degli orari, taglio dei servizi di trasporto, esternalizzazione del personale e per l'apertura di una vertenza aziendale che rimetta al centro lo sviluppo del trasporto pubblico e la difesa economica dei nuovi assunti in CFL, lo Slai Cobas ha promosso uno sciopero il 28 aprile e uno il 6 maggio. A detta della stessa direzione vi hanno aderito in media il 65 % dei lavoratori e in alcuni depositi l'astensione è stata addirittura del 100 %. Nonostante la non adesione del Comu. Questo grande movimento dei lavoratori Atm viene sistematicamente ignorato da Azienda e mass media che si ostinano a preannunciare il solito "minisciopero indetto da un sindacato minoritario" esponendo i cittadini a un ulteriore aggravio dei disagi. I lavoratori non hanno intenzione di demordere e hanno già preannunciato altri movimenti di sciopero nei giorni 20 e 28 maggio. Un uguale movimento sta prendendo forma, anche qui sotto la spinta di sindacati di base, a Torino. Dove si dimostra che, al di là del colore politico della giunta (Polo a Milano, Ulivo a Torino), identico è il progetto di far pagare ai lavoratori i risanamenti aziendali. Intanto l'Atm di Milano ha deciso di non versare allo Slai Cobas le trattenute sindacali del mese di maggio. Imputandoci falsamente una proclamazione di sciopero nel periodo di franchigia natalizia. Anche l'abuso della commissione di garanzia e della legge antisciopero servono a scopo intimidatorio e repressivo.
Cobas Slai Atm - Milano 02.58104017
Alla Rinascente di Casoria (Na) contro un fallimento premeditato.
Ceduti nel 94 ad una ditta fantasma (la Ga.La srl con 19 fallimenti alle spalle e i soci in galera per ricettazione) 23 lavoratori della Rinascente si sono visti licenziati dopo pochi mesi per "fallimento premeditato". Nel 96 la Pretura di Napoli dichiarava illegittima la cessione e condannava la Rinascente al pagamento dei loro stipendi. Che però li sospendeva dal 31 dicembre 97. L'ulteriore annullamento della cessione deciso il 20 gennaio dalla VII Sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli, ha aperto una serie di pesanti iniziative legali (querele, esposto alla Procura, pignoramenti giudiziari mensili ad oltranza … ) con le quali i lavoratori rivendicano la loro reintegrazione al lavoro. Con la presenza solidale dello Slai Cobas della Fiat Auto di Pomigliano, LSU e Disoccupati di Acerra, centri sociali SKA e Officina 99, le precarie licenziate dell'Euromercato di Casoria, il Coordinamento di Lotta per il lavoro di Napoli e la partecipazione della deputata Mara Malavenda, il 23 aprile si è svolta una manifestazione di 4 ore davanti alla filiale della Rinascente di via Toledo. Forte è stato l'impatto con gli avventori che hanno espresso la loro solidarietà ai licenziati disertando in massa gli acquisti alla Rinascente.
Cobas Slai "La Rinascente" - Napoli 081.8037023
Alla Magona : riprendersi i diritti di sciopero e di assemblea.
Circa due anni e mezzo fa è decaduto un medievale accordo sindacale interno alla Magona (Piombino) che prevedeva la possibilità di fare scioperi solo se accorpati in blocchi di otto ore e il diritto di fare assemblee solo fuori orario di lavoro (pagate come straordinario). In questi due anni e mezzo l'Azienda ne ha fatte di tutte : ogni volta che veniva proclamata qualche ora di sciopero metteva in libertà i lavoratori per le 24 ore successive. Denunce e vertenze legali hanno visto la Magona condannata a pagare ai lavoratori tutte le ore in cui erano stati illegalmente posti in libertà. Con lo spettacolo inusuale dei carabinieri che accompagnavano i lavoratori all'interno della fabbrica. Interventi di mediazione del Ministero del lavoro, della Regione Toscana e del Sindaco di Piombino non hanno spostato di un grammo la dura posizione della Direzione. Cgil, Cisl, Uil, col trucchetto di un "allegato" alla contrattazione aziendale, hanno presentato una ipotesi di intesa che significava la resa dei lavoratori :
Ma alla Magona tutto questo non è bastato : ed è su questo, occorre dirlo, che si è andati alla rottura. Lo Slai Cobas ha ribadito in tutte le assemblee che occorre farla finita una volta per tutte delle limitazioni del diritto di sciopero e di assemblea. Su questi diritti non è possibile nessuna mediazione. E nessuno sconto deve essere fatto sui soldi che i lavoratori hanno avuto riconosciuto il diritto di riavere. Sul contratto aziendale poi, di cui nessuno più parla, lo Slai Cobas pretende che venga portata in Azienda la piattaforma approvata con referendum da tutti i lavoratori. Lo Slai Cobas si costituirà inoltre parte civile nel processo per la morte di un operaio di una ditta di appalto, avvenuta un mese e mezzo fa all'interno dello stabilimento.
Cobas Slai Magona - Piombino (Li) 0565-43940
Sanità sotto accusa. A Vibo Valentia.
I
n mezzo a continue provocazioni, limitazioni sindacali, controlli mirati, continui e reiterati rifiuti a concedere sale per riunioni, lo Slai Cobas sanità di Vibo Valentia continua la sua denuncia documentata e dettagliata contro l'Asl. Grande eco sta avendo sulla stampa locale il lungo elenco di disfunzioni, di sprechi, di irregolarità amministrative, di diseconomiche privatizzazioni (servizio di lavanderia, igienico, alberghiero, mensa) che la dirigenza della Asl attua senza nessun controllo e tagliando fuori da ogni confronto lo Slai Cobas che è l'unica forza sindacale che avanza riserve. Il tutto ricade sui lavoratori, sottoposti a turni massacranti, senza possibilità di essere sostituiti in caso di ferie o malattia, e sugli utenti pubblici costretti a subire pesanti disservizi. Tutte denunce che lo Slai Cobas, oltre che seminarle tra i lavoratori e i cittadini, ha chiesto di poter esporre anche al Prefetto di Vibo Valentia, dal quale sono stati ricevuti il 7 maggio.Cobas Slai Sanità - Vibo Valentia 0963.592454
Bancari, contro l'accordo quadro
Nel settore del credito, per la prima volta, ha cominciato a manifestarsi ed organizzarsi un'opposizione alle scelte confederali. Si è costituito un comitato intersindacale per il no all'accordo quadro cui hanno aderito delegati sindacali (oltre un centinaio, in tutta Italia) della Fisac-CGIL, della Falcri, di Sindacato 90 - Cub e dello Slai Cobas.
I termini ultimi per la conclusione delle votazioni sull'accordo sono stati continuamente prorogati per cercare di contrastare i risultati negativi che provenivano dalle assemblee nelle quali il comitato per il no riusciva a svolgere il ruolo di far esprimere un'opposizione presente di fatto tra i lavoratori. A fine aprile su 150.000 aventi diritto avevano votato solo 24.000 dipendenti e di questi solo il 39% aveva votato a favore.
Noi non nutriamo nessuna illusione : sappiamo che l'accordo quadro deve passare e in ogni modo lo faranno passare. Ma questa vicenda ha posto in maniera evidente davanti a tutti i lavoratori la questione della rappresentanza reale. Il problema, ora, è quello di andare avanti. Il primo passo sarà quello di rendere stabile la rete di contatti creatasi in questa situazione. Sono in preparazione una o due (Milano e Roma) assemblee nazionali del comitato per favorire la partecipazione diretta dei lavoratori alle iniziative di opposizione. Nella discussione sta avanzando la proposta di propagandare ed organizzare l'elezione diretta e su scheda bianca dei delegati dei lavoratori. Una proposta difficile, perchè nel settore bancario non è mai stata siglata dal padronato l'intesa sulle RSU e questo ci priva di strumenti legali per imporre tali elezioni. Su questo terreno lavora lo Slai Cobas all'interno di questo comitato.
Cobas Slai Banco di Napoli
Milano 02.4503539 - Cosenza 0984.33660
La Fiat Hitachi di Lecce provoca.
Le insidie che la proposta della Fiat Hitaci ha fatto ai lavoratori che stanno ricorrendo contro due successivi licenziamenti sono talmente evidenti che rasentano la provocazione. Nonostante le sentenze di primo e secondo grado ( e un pronunciamento della Corte Europea), l'Azienda ha proposto ai lavoratori di accettare il licenziamento. A ottobre sarebbero stati riassunti in una nuova unità produttiva autonoma, con capannoni e impianti separati dal resto dello stabilimento e con l'interdizione addirittura dell'accesso alla mensa, consentito anche alle imprese. La proposta comprendeva inoltre l'accettazione del ricorso sistematico al lavoro straordinario del sabato. La volontà di sottoporre i lavoratori alla condanna della reclusione in un classico reparto confino non poteva essere più spudoratamente svelata. I lavoratori hanno respinto all'unanimità l'umiliazione a cui la Fiat li vuole sottoporre. E continuano a rivendicare il loro diritto a rientrare a testa alta nella fabbrica da cui sono stati ingiustamente allontanati.
Cobas Slai Fiat Hitachi - Lecce 0832.305400
Alla Piaggio è nato un nuovo Cobas Slai
Alla Piaggio di Pontedera in questi ultimi anni è maturata con sempre maggior forza un’opposizione da parte di molti operai agli attacchi del padronato alle proprie condizioni di vita e di lavoro e contro la politica di CGIL-CISL-UIL. Sin dall’accordo aziendale del ’95 (42% di NO al referendum) e poi ancora sulla riforma delle pensioni (56% di NO) e sul contratto dei metalmeccanici (60% di NO), si è espressa la volontà di consistenti settori della fabbrica di opporsi alle continue svendite.
Opposizione che è riuscita anche ad organizzare lotte significative, come quella promossa dal Comitato Lavoratori Piaggio nel ’96, contro la riduzione delle pause in catena. Dall'interno di questa esperienza è nato un Cobas Slai che si pone l’obiettivo di organizzare dal basso un soggetto sindacale unitario dei lavoratori.
L'opposizione di fabbrica si sta attivando attualmente contro l’ultimo accordo aziendale e i sabati lavorativi : con l'intento di ostacolarne il più possibile l'applicazione per arrivare alla sua disdetta e a una nuova contrattazione.
Cobas Slai Piaggio - Pontedera 050.553435
Turkish Airlines occupate :
contro la repressione del popolo curdo e in solidarietà alle lotte dei lavoratori turchi.
All'interno delle iniziative internazionaliste a cui il coordinamento milanese dello Slai Cobas ha deciso di partecipare, venerdì 24 aprile con altre realtà autorganizzate e i centri sociali, è stato attuato un presidio sotto le linee aeree turche che, nonostante la presenza della polizia, è sfociato in occupazione. Dopo un primo tentativo di sgombero, cui si è risposto con resistenza passiva, l'intervento del consigliere regionale del Gruppo Cobas Alfa Romeo Corrado Delledonne ha ottenuto di potere prolungare l'occupazione fino all'arrivo di una troupe Rai per una conferenza stampa. E' stata l'occasione per denunciare la dura repressione che la Turchia, uno dei maggiori partner economici dell'Italia e della Fiat in particolar modo, sta attuando contro il popolo curdo e contro i lavoratori che quotidianamente scendono in piazza contro le pesanti condizioni di sfruttamento cui sono condannati. Alla Turchia, assieme ad Israele è stato affidato, dalle potenze imperialiste americane e europee, il ruolo di braccio armato di controllo dell'area mediorientale.
Partono gli accordi sulla produttività nel P.I.
Anche le RdB ci stanno.
In tutto il P.I. stanno partendo accordi che introducono pagelline e voti per determinare gli aumenti salariali legati alla produttività. Gli aumenti retributivi contrattuali per tutti sono così filtrati da un sistema di punteggi selettivi (chi è in malattia perde punti) e punitivi (chi è sgradito al suo capo perde punti) che porterà soldi (in realtà poca elemosina) solamente a pochi privilegiati e ossequienti. Un accordo sindacale di questo tipo è stato formato l'11 marzo per i dipendenti del Ministero del Lavoro e della P.S. Un accordo che, assieme a Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, vede anche la firma delle RdB (Rappresentanze sindacali di Base). Non è la prima volta che questa sigla sindacale, che si propone come alternativa ai confederali, si adegua alla firma di accordi che contrastano con gli interessi dei lavoratori adducendo la classica giustificazione di averlo fatto per poterne controllare dall'interno l'applicazione democratica. Di fatto cominciano ad avallare la reazionaria riforma della Pubblica Amministrazione con la firma di alcune sue parti.
All'Ente Regione Lombardia
lo Slai Cobas in sciopero.
Nell'ente Regione Lombardia, dopo mesi di mobilitazione contro le cosiddette "pagelline", lo Slai Cobas ha indetto uno sciopero di 4 ore il 20.4.98 contro i meccanismi selettivi e perversi dei compensi incentivanti con lo scopo di ottenere un'erogazione del salario uguale per tutti a seconda della qualifica di appartenenza. Il crescente peso dello Slai Cobas, che in 6 mesi è passato da 32 iscritti a oltre 200, e la capillare ramificazione della sua presenza, ha permesso la riuscita dello sciopero in tutti i settori e i servizi in cui è suddivisa la complessa struttura organizzativa della Regione. Nonostante le palesi e pressanti attività antisindacali messe in atto dall'Amministrazione, con la connivenza di Cgil, Cisl, Uil che stanno perdendo progressivamente credito tra i lavoratori a causa della loro sfacciata politica di cedimento e di connivenza con l'amministrazione di destra.
Lo sciopero costituisce solo un primo momento di una più lunga tornata di agitazioni che prevede tra l'altro, per le scuole di formazione professionale a gestione regionale, il blocco degli scrutini di fine anno.
Cobas Slai Regione Lombardia - Milano 02.67654892
Un Cobas Slai tra il fango di Sarno
Il gruppo di coordinamento nazionale riunito il 16 maggio a Napoli ha preso in considerazione la grave situazione venutasi a creare per le colpevoli frane di fango. Sono stati contattati i compagni dello Slai Cobas del Comune di Sarno, che erano naturalmente coinvolti in questa drammatica situazione. Con loro si è stabilito di verificare, superata la convulsa fase emergenziale, quali iniziative di lungo respiro possiamo mettere in campo per una reale solidarietà.
Cobas Slai Comune - Sarno ( Francesco 081.8007238)
Eppur si muovono …..
Alla Lebole Marzotto di Arezzo a solo due mesi dalla costituzione, lo Slai Cobas ha fortemente voluto le elezioni delle Rsu rivendicando con forza il diritto di essere riconosciuto e rappresentato all'interno della fabbrica. Le elezioni si sono svolte il 20 maggio e, nonostante gli ostacoli di ogni genere messi in atto perché il processo di autorganizzazione spaventa padroni e sindacati, la lista Slai Cobas ha ottenuto il significativo risultato di ottenere due delegate.
Anche alla sede Rai di Saxa Rubra il neonato Cobas Slai ha ottenuto nelle elezioni della Rsu, svoltesi a fine aprile, il significativo risultato di 2 delegati. Un risultato che permette di iniziare una presenza autorganizzata significativa anche in questa importante sede.
Al Consorzio Trasporti Pubblici Groane (Mi) lo lista Sai Cobas ha conquistato il 54 % dei voti al rinnovo della Rsu, ottenendo 4 delegati. Il candidato Rls dello Slai Cobas è risultato anche il più votato in assoluto tra tutti i candidati.
Anche alla Sailem SpA di Palermo i lavoratori hanno deciso di autorganizzarsi nello Slai Cobas, affrontando da subito i problemi da tempo irrisolti.
A Pisa e a Firenze si sono costituiti due nuovi coordinamenti provinciali che stanno attivandosi per coordinare le presenze dello Slai Cobas in alcune realtà aziendali e del pubblico impiego.
A Vercelli è stata aperta, in via Rodi, 32, la nuova sede dello Slai Cobas provinciale che è in attesa di assegnazione del numero telefonico.
Anche a Bergamo, in via Broseta, 71 ( tel/fax 035.261460) è stata aperta la nuova sede dello Slai Cobas provinciale.
L'11.5.98 il pretore di Milano ha riconosciuto antisindacale il comportamento della Fiat di Arese che, in occasione del rinnovo delle Rsu, non ha pagato i permessi agli scrutatori. Chi fosse interessato a analogo contenzioso può chiedere documentazione a Giancarlo 02.69975382
I compagni dello Slai Cobas della Marlane Marzotto di Praia Mare (Cosenza) hanno aperto un utile sito Internet. Visitatelo.