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18 GENNAIO '95 TESTE D'ACCUSA DIGOS PENSA: Umberto Pensa, nato a Napoli il 18/12/50, residente a Bassano del Grappa, Via Marinali 87. PM: Dott. Pensa, parliamo dei fatti del 20 Gennaio '94. Allorche' venne sgomberato il C.S. Leoncavallo dalla sua sede storica di Via Leoncavallo Mancinelli. Lei ricorda? T.A. PENSA: Si, Perfettamente. PM: E che funzione aveva? T.A. PENSA: In quell'epoca era il vice dirigente della digos. Avevamo incarico l'esecuzione di un'ordinanza del Sindaco di Milano che prevedeva lo sgombero e poi la demolizione dei C.S. Leoncavallo. PM: Allora, partendo cronologicamente, vogliamo ricostruire i fatti di quella mattinata? T.A. PENSA: Verso le 7.00 di quel giorno il 20 Gennaio, diversi reparti di carabinieri, polizia e uomini della digos che erano con me, ci siamo presentati al C.S. Leoncavallo appunto per eseguire quest'ordinanza. Verso le 7.15/7.30 insieme al mio dirigente avemmo un colloquio con una sorta di portavoce del C.S. Leoncavallo, garantii l'uscita degli associati al Centro, in effetti verso successivamente alle 7.30/7.45 gli associati uscirono dal Centro, si chiusero la porta alle spalle e formarono una sorta di barriera umana all'ingresso del Centro. PM: Chiedo scusa se la interrompo, su questi punti, lei ricorda quanti uomini erano stati impegnati quella mattina complessivamente come forze dell'ordine? T.A. PENSA: La cifra esatta no. Sicuramente qualche centinaio di uomini.(...) PM: queste 50 unita' ha detto, 50 persone sono uscite? T.A. PENSA: Si, sono uscite ed hanno formato all'esterno chiudendosi la porta alle spalle del Centro una sorta di barriera con il chiaro intento di opporre una resistenza passiva. Ci siamo avvicinati con i reparti che erano disposti e materialmente sono stati allontanati, vincendo questa resistenza passiva, sono stati allontanati dalla porta del centro. Portati al marciapiede di fronte con... PM: Chiedo scusa, ci fermiamo un attimo qui. Quando voi avete prelevato queste persone, la resistenza e' stata soltanto passiva oppure c'e' stato qualcuno che ha dato qualche calcio, cha ha scalciato? TA. PENSA: Il problema e' questo, si spaziava da chi si allontanava con la sola intimazione ad allontanarsi, a chi materialmente si faceva portare di peso allungava qualche mano e qualche piede, questo e' palese. PM: Quindi qualcuno ha opposto un'attivita' attiva? T.A. PENSA: Si certo, una volta sollevato di peso cercava o di farsi pesante, e fin qui nulla questio, o addirittura di reagire e di vincolarsi. E' chiaro che in questa sua azione veniva sicuramente colpito qualcuno di noi che stava procedendo a vincere questa resistenza. PM: A questo punto? T.A. PENSA: Liberata la porta del centro, il tutto e' durato un bel po', penso quasi un'oretta, si e' avvicinata questa... PM: Chiedo scusa, e' durato un bel po', un'oretta circa? T.A. PENSA: La manovra e' stata alquanto difficoltosa appunto per questo tipo di resistenza, poi oltre tutto riportati sul marciapiede di fronte, qualcuno faceva un giro a largo raggio e si rimetteva di nuovo davanti alla porta, quindi c'e' stato una sorta di balletto abbastanza complesso insomma. Dopo di che e' arrivata la ruspa del Comune, questa porta e' stata sfondata, il numero pero' di quelli che avevamo allontanato dal portone e' andato via via aumentando, avevano raggiunto, mi pare le trecento unita', quasi le trecento, ha costretto appunto il dirigente del servizio di ordine pubblico a disporre una sorta di quadrato intorno alla porta per impedire che queste persone, forti del numero aumentato, addirittura penetrassero di nuovo all'interno. PM: Ecco. Dottor Pensa ci fermiamo un attimo. Quando sono entrati i vigili urbani con la ruspa battendo il portone, lei ricorda se dietro il portone c'era il materiale accatastato? T.A. PENSA: No. PM: No, non c'era o no, non lo ricorda? T.A. PENSA: No, il portone sicuramente era chiuso da un qualcosa, era ben difeso, ma materiale cosi' portato, accatastato no, non l'ho visto, anche perche' io poi materialmente ero molto lontano da dove la ruspa e' intervenuta, quindi dal portone e sono entrato all'interno solo quando era gia' ampiamente bonificato, gia' la ruspa si era allontanata e c'erano degli operai del Comune che provvedevano ad accantonare o a trasportare altre masserizie rinvenute nei locali. PM: Le faccio questa domanda perche' nella sua relazione di servizio parla di sedie in plastica accatastate. T.A. PENSA: Si, ma queste sedie in plastica erano nei pressi di un famoso muro edificato abusivamente dove, questo, questo l'ho constatato subito dopo, queste sedie in plastica sono state danneggiate da un intervento successivo della ruspa che all'interno ha abbattuto questo muro che collega la Via Mancinelli alla Via Leoncavallo e' c'erano queste sedie in plastica che erano nel possesso di chi era all'interno del centro. PM: Dunque, allora, queste persone, stiamo parlando di cinquanta persone iniziali che sono diventate 300. T.A. PENSA: Eravamo alla forza pubblica, reparti quindi di carabinieri e polizia che avevano formato una sorta di quadrato difensivo dell'ingresso del palazzo.(..). PM: Queste trecento persone dove si sono posizionate? T.A. PENSA: All'ingresso c'era questo quadrato di reparti di polizia e carabinieri formando una sorta di girotondo che andava dal lato sinistro al lato destro di questo schieramento di forze. PM: In mezzo alla sede viabile, dove c'e' un distributore? T.A. PENSA: Esatto. Le forze di polizia guardavano il distributore, loro davano le spalle al distributore. PM: Quindi in quel momento il traffico era paralizzato nella zona? T.A. PENSA: Esatto, non passavano auto. PM: Ed era bloccato? T.A. PENSA: Si, il tram non e' passato. PM: Dunque, trecento persone allora parliamo di questo cordone protettivo. TA. PENSA: Esatto, l'azione, diciamo dei militanti del centro era limitata al continuo spostarsi, saltellando dalla parte sinistra alla parte centrale, alla parte destra di questo schieramento. Era un sorta di mezzo slogans di particolare animosita', ci sono stati vari tentativi di fare arretrare questo cordone per arrivare sotto il portone, spintoni, eccetera. PM: Ecco sul punto dobbiamo essere piu' precisi. In sostanza, le persone presenti hanno tentato di aprire dei varchi nel cordone? T.A. PENSA: Si, l'intento era quello insomma, era palese tant e' che piu' volte questo reparto dei CC, onde evitare che materialmente questi nel saltellare saltellassero sui piedi di qualcuno, e mi pare che poi da qualche referto medico emerge pure che sono saltati sui piedi dei carabinieri o di agenti di polizia, il reparto che proteggeva il portone addirittura piu' volte si e' trovato qualche metro indietro e per guadagnarlo si e' dovuto spostare qualche metro avanti spintonando, a volte spintonavano loro, a volte spintonavamo noi. PM: Quindi ci sono stati tentativi di sfondare il cordone? T.A. PENSA: Si, il tentativo era quello di farci arrestare fino all'uscio e poi di tentare uno sfondamento. PM: Finalizzato a cosa? T.A. PENSA: Penso a rientrare nel centro. PM: Ecco, questa situazione e' durata? Puo' quantificarcelo? Il numero di trecento persone con il cordone schierato di polizia e il tentativo di sfondamento quanto tempo e' durata questa situazione? T.A. PENSA: Fino alla tarda mattinata, diciamo fino alle 11.30/12.00 quando poi. come dico nella mia relazione, ci fu questo intendimento di partire in corteo per andare da Via Leoncavallo a Via Mecenate dove c'era la nuova sede che era stata assegnata. PM: Durante questo tempo di permanenza il tentativo di sfondare il cordone era continuo? T.A. PENSA: Avveniva a intervalli di 10 minuti, un quarto d'ora. Comunque era chiaro questo tentativo di farci arretrare per poi penetrare all'interno. PM: Quindi siamo alle 11.30 circa. Ecco, chiedo scusa, questo presidio, chiamiamolo cosi', era stato autorizzato dal Questore, che lei sappia? T.A. PENSA: No, assolutamente. PM: Siamo alle 11.30 T.A. PENSA: Alle 11.30 c'e' questa richiesta fatta sempre tramite alcuni portavoce del Leoncavallo, stavolta non ricordo se fu Daniele FRAINO o altri, di formare un corteo che dalla sede vecchia del C.S. si sarebbe portato alla nuova sede che era in Via Salomone, mi sembra. PM: Questa nuova sede era nella disponibilita' del C.S. o doveva essere consegnata quella mattina? T.A. PENSA: Quella sede fu riconsegnata quella mattina, come e' noto a tutti, anche perche' per parecchio tempo ne ha parlato anche la stampa, era di proprieta' di una ditta tedesca mi sembra la CRUP, fu requisita dalla prefettura e fu assegnata non al Leoncavallo ma all'associazione "Mamme del Leoncavallo", che era un'associazione, mi pare, legalmente riconosciuta e legalmente formata. PM: Quindi quella mattina doveva avvenire il trasloco? T.A. PENSA: Doveva avvenire in poche parole il trasloco. PM: Siamo alle 11.30 abbiamo detto, allora diceva che dei portavoce del Leoncavallo chiedevano...? T.A. PENSA: Si, chiesero ed ottennero di formare questo corteo che simbolicamente portava questa gente dal Leoncavallo in Via Salomone. PM: L'autorizzazione chi la diede? T.A.: L'autorizzazione fa data dalla centrale operativa della questura. Fu richiesta dal dirigente del servizio dell'Ordine Pubblico.(...) PM: Quando c'e' un corteo, questo genericamente, esiste una strategia di ordine pubblico, in sostanza la polizia o le forze di polizia dove si...? T.A. PENSA: In genere i reparti di polizia comandati di servizio per una manifestazione itinerante quindi un corteo occupano la testa di questo corteo posizionandosi ad alcuni metri dall'inizio ed occupano la coda di questo corteo, in poche parole formano una sorta di cuscinetto tra i dimostranti. Ed era quello che proprio quella mattina fu detto a questi militanti del centro che avremmo dovuto prendere testa e coda del corteo per portarli. In effetti sollevo' un altro tipo di problematica perche' non gradivano addirittura la presenza della polizia. Tant e' che io non ho partecipato a stabilire forme e modalita' di questo corteo, ma sicuramente il collega gli avra' chiesto del tempo per poter organizzare lo spostamento di questi due tipi di reparti. Si pensava di far partire un reparto che era posizionato di riserva nella piazza antistante il C.S. Leoncavallo, Piazza Durante ecco, per fargli prendere la testa e altri reparti avrebbero dovuto prendere la coda, ma ci fu questa improvvisa corsa di tutti verso Piazza Sire Raul dove materialmente non riuscimmo a fermarli. Ci si mise il dirigente di servizio, qualche altro funzionario, logicamente vestivano l'abito civile, e in quel momento non erano forse riconoscibili, per tentare di bloccarli. Anche li' ci fu qualche spintone. Ricordo che appresi da uno del C.S. che era stata spezzata al gamba ad uno dei dimostranti che era ricoverato in ospedale e poi mi pare che era il famoso Accorinti che ha avuto delle lievi contusioni alla gamba destra, mi sembra. Diciamo solo in Piazza Sire Raul la situazione fu riportata alla normalita', nel senso che il corteo divenne compatto, si autorganizzo' e fu parzialmente protetto fino a questa sede di Via Mecenate. PM: Quindi il problema, mi pare di capire, era che le forze di Polizia dovevano prendere la testa del corteo. T.A. PENSA: Il problema era che noi dovevamo posizionarci sulla testa e dovevamo posizionarci sulla coda, quindi si era chiesto sicuramente del tempo per poter fare questi due spostamenti, solo che ci fu questa corsa iniziale che termino' solo nella vicina Piazza Sire Raul, dove riuscimmo a ricompattare a riordinare una certa situazione. PM: Ma i dimostranti opposero resistenza finalizzata a far si che le forza di polizia non prendessero ... T.A. PENSA: Esatto, la loro richiesta era quella di non essere materialmente scortati, credo di aver capito. PM: Lei prima ha parlato delle solite grida, pero' dovrebbe estrinsecarle un attimino e dirci in qual momento sono state scandite queste grida. T.A. PENSA: Io gli slogans li ho sentiti in tutte le fasi di questa chiamiamola iniziativa composta da altre sotto iniziative. Le ho sentite quando sono stati spostati dall'ingresso del centro, quando c'e' stata questa sorta di mezzo girotondo e quando il corteo poi' si e' formato e ha proceduto lungo l'itinerario. PM: Che tipo di slogans? T.A. PENSA: Ma i soliti quelli che riporto in relazione:, "DIGOS BOIA", "PAGHERETE CARO, PAGHERETE TUTTO" insomma poi altri ritmati che non ricordo molto bene, ma che sono trascritti nella mia relazione. PM: Qualcosa sul mestiere di carabiniere? T.A. PENSA: Si, quello si fa rima con mestiere con carabiniere. Non lo ricordo mai comunque e' quello. PRETORE: Dovrebbe essere un pochino piu' preciso. T.A. PENSA: Credo che dica cosi': "LA DISOCCUPAZIONE VI HA DATO UN BEL MESTIERE, MESTIERE DI MERDA CARABINIERE" o qualcosa del genere, ormai sono dieci anni che lo sento. PM: Allora, abbiamo ricostruito queste fasi, siamo in Piazza Ovidio che e' la piazza antistante la Via Salomone. A questo punto? T.A. PENSA: Ecco, le premetto che io con un'autovettura della digos mi ero allontanato da.. subito dopo Piazza Sire Raul c'e' una strada molto lunga per anticipare il corteo in Via Mecenate dove poi era la nuova sede e li' in effetti mi sono accorto che almeno da quello che io potevo vedere, la situazione era relativamente tranquilla. Quando poi il corteo si e' avvicinato ed ha imboccato la Via Mecenate erano con me altri collaboratori della digos piu' un altro funzionario di polizia ivi mandato in servizio di ordine pubblico, ci siamo accorti che l'ingresso era pattugliato da una decina, ventina di persone di mezza eta' che, abbiamo realizzato subito dopo essere giunte li' alla spicciolata, tanto che ci avevano fatto pensare ai soliti curiosi che volevano assistere a questa cosa di cui la stampa aveva dato tanta pubblicita', poi in effetti erano gli abitanti del quartiere che con quel gesto volevano materialmente protestare per l'intrusione nel loro territorio del C.S. Leoncavallo. PM: A che ora siamo? T.A PENSA: 14.00, 14,15 PM: Quindi? T.A. PENSA: Il problema e' stato questo: ho tentato di arrivare alla testa del corteo che procedeva senza scorta della forza pubblica ne con quelle persone che ho detto all'inizio e nemmeno con il reparto di coda che mi pare si era fermato nella piazza prima di entrare in Via Mecenate, mi pare Piazza Ovidio si chiami. PM: Quindi era scoperto? T.A. PENSA: Il corteo precedeva dalla Piazza Ovidio alla nuova sede del Leoncavallo e ha proceduto senza scorta. PM: Per quale motivo lei lo sa? T.A. PENSA: Questo non lo so, credo che si ritenne opportuno far fermare la forza pubblica in Piazza Ovidio anche per far decantare questa situazione di non voler essere scortati dalla polizia, tant e' da Pazza Ovidio al nuovo C.S. saranno stati 700 - 800 metri insomma. Da dove ero io vedevo la Piazza Ovidio. PM: Ecco, dottore quando lei dice "si ritenne opportuno", a che parametro fa riferimento, opportuno da che punto di vista? T.A. PENSA: Penso della tutela dell'ordine pubblico, nel senso che chi in quel momento gestiva il servizio di ordine pubblico, ritenne e presumo consultandosi sempre con la centrale perche' era un servizio di grossa rilevanza, di grossa importanza, la stessa Questura gli dava questo grosso rilievo, si ritenne opportuno di far procedere il corteo da Piazza Ovidio in Via Mecenate. PM: Allora, siamo nei pressi della nuova sede, lei ha parlato della presenza di queste persone di mezza eta', a questo punto? T.A PENSA: Io sono partito in avanti per raggiungere la testa del corteo dove non c'erano elementi della polizia, tant e' che mi sono trovato li' da solo per tentare di convincere questa testa ad arrestare il corteo per alcuni attimi, il tempo di chiarire con queste persone che cosa cercassero e semmai di allontanarli, di frapporre una sorta di barriera con reparti e di poter permettere poi ai partecipanti a questa manifestazione di entrare nel C.S. del Leoncavallo. Non sono stato assolutamente ascoltato, tant e' che sono stato quasi travolto da questo corteo perche' nessuno mi ha prestato attenzione. Ho anticipato questa testa di due o tre metri e dall'altra parte ritengo che il collega che era comandante in servizio dell'ordine pubblico cercava di fare analoga opera di persuasione verso questi signori che picchiettavano l'ingresso del C.S. Ad un certo punto il corteo quasi tutto e' arrivato al centro, buona parte di questa testa ha cominciato ad inveire verso queste persone, c'e' stato uno scambio di ingiurie, un grosso parapiglia di mani e di piedi veramente la situazione a tutt'oggi non mi e' molto chiara di quello che e' successo e quando si e' riusciti poi a dividere queste varie persone che contendevano mi pare che uno di questi signori un certo RONCATO che occupava l'ingresso, ha avuto delle lesioni al setto nasale. PM: La normalita' dopo quanto ritornava? T.A. PENSA: Da questo fatto che ho finito di raccontare ora diciamo una mezz'oretta, un'oretta, per normalita' s'intende, appunto, l'entrata di buona parte dei partecipanti al corteo nel C.S. Leoncavallo, l'allontanamento di queste persone, di questa ventina di persone che contestavano la presenza del Leoncavallo nel quartiere che se ne e' andata quasi subito, diciamo intorno alle 15.15, 15,30, il tutto era tornato abbastanza normale, tant e' che tra alcuni abitanti del quartiere e alcuni elementi del C.S. del Leoncavallo iniziarono una sorta di discussioni, ci fu appunto uno dei leaders del Leoncavallo che propose un'assemblea pubblica, ove potevano partecipare anche gli abitanti del quartiere.(...) Avv. VANNI: Dott. Pensa, a che ora e' arrivato lei al mattino del 20 Gennaio in Via Leoncavallo. T.A. PENSA: Introno alle 7.00. Avv. VANNI: C'erano dei vigili urbani che ci attendevano con i quali avevamo appuntamento e con i quali era incarico l'ordinanza appunto del Sindaco di sgombero. Avv. VANNI: Il traffico scorreva? T.A. PENSA: Il traffico quando sono arrivato io si. Poi e' stato chiuso appunto per poter avviare le operazioni. Avv. VANNI: A che ora e' stato chiuso? T.A. PENSA: Penso subito dopo, una decina di minuti dopo, un quarto d'ora. Avv. VANNI: Chi l'ha chiuso? T.A. PENSA: Penso che siano state date disposizioni ai vigili urbani di chiudere momentaneamente il traffico nella Via Leoncavallo, per appunto evitare che mentre procedevamo a coadiuvare i vigili nell'esecuzione dell'ordinanza ci facessero impedimenti di veicoli o di tram o di altro. Avv. VANNI: Ha detto Dottore che... T.A. PENSA: E' piu' corretto dire che fu chiuso e deviato nelle vie. Avv. VANNI: Era gia' previsto un percorso alternativo per il traffico? T.A. PENSA: Penso di si'. Questo lo hanno studiato i vigili. .... |
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