28 GENNAIO '95
Dichiarazioni spontanee degli imputati: GINO

PRETORE: A. GINO

GINO (37 anni): Questo processo vede imputati 72 compagni del centro sociale Leoncavallo, 72 compagni che hanno tentato pacificamente di impedire l'abbattimento del Centro Sociale Leoncavallo, ma soprattutto hanno tentato di difendere il loro ideale. Difenderlo da chi? Da chi da anni tenta di seppellire ben 18 anni, 18 anni di storia politica antagonista. Credo giusto ribadire che questo sia l'ennesimo tentativo di cancellare l'entita' viva ancora oggi nel cuore di Milano. Vorrei ricordare a questa corte il contributo sociale e politico che questo centro sociale ha dato in una citta' dove putroppo i veri problemi non vengono considerati. Sottolineo che all'interno del Leoncavallo migliai di giovani hanno potuto ascoltare concerti e bere una birra a prezzi popolari, cioe' alla portata di tutti, e che altrettanti giovani sono riusciti ad uscire all'ottica del ghetto e soprattutto dell'eroina. Vorrei far presente che per attuare tutto questo il Centro Sociale Leoncavallo ha pagato un prezzo altissimo l'assassinio di due nostri compagni Fausto e Iaio, e tutt'ora i loro assassini sono rimasti impuniti. Per tutto questo sono convinto che il 20 Gennaio '94 nessuno dei 72 imputati abbia creato situazioni tali da arrivare alle accuse formulate in questo processo.

Per tanto ribadisco la mia innocenza, in quanto ritengo che difendere i centri sociali ed in particolar modo il Centro Sociale Leoncavallo non sia reato e ribadisco che io sono sempre pronto a difendere, in qualsiasi modo la necessita' di avere dei Centri Sociali come il Leoncavallo, per permettere a tutti di poter accedere senza oneri a una struttura sociale, anche se questo sara' colto in modo ostile da chi vuole speculare solo ed escluviamente nel proprio interesse.