Iniziativa per il diritto alla casa
Milano, 4 giugno 1994

Con il divieto opposto dalla Questura di Milano alla manifestazione programmata per questo pomeriggio - per il diritto alla casa e a spazi per uso collettivo e sociale - il nuovo governo e il ministero Maroni hanno chiarito quale politica intendono seguire nei confronti di coloro, singoli e movimenti, che si organizzano per ottenere quei diritti (casa, reddito, salute, istruzione e spazi) che oggi si vogliono invece privatizzati e negati.

Oltre 400 cittadini milanesi, appartenenti ad un ampio tessuto di occupanti di case e militanti dei centri sociali, hanno assistito, con larga parte della citta' di Milano, al circo equestre predisposto da polizia e carabinieri che hanno per ore isolato un'ampia zona tra viale Monza e via Padova.

E' questa la seconda manifestazione dell'opposizione sociale in quattro mesi che viene totalmente vietata e militarizzata, decretando di fatto un'impossibilita' di manifestare che non ha precedenti neppure nei periodi piu' gioiosi e conflittuali degli anni '70.

Tutto questo mentre nella stessa giornata di oggi Gianfranco Fini occupava il centro di Milano consegnato alle squadracce fasciste.

Mentre dalle colonne del Giornale di Feltri e dell'Indipendente muove la nuova campagna per lo sgombero del Centro Sociale Leoncavallo da via Salomone 71 e la macchina repressiva, sostanziata da oltre 500 denunce, comincia a macinare processi che hanno un carattere sempre piu' politico e persecutorio.

A fronte di una giunta milanese che ha disatteso ogni programma e proposta da essa stessa dichiarate, in termini di politiche sociali e giovanili.

Contro questo quadro palesemente inaccettabile, che prevede tra l'altro, ulteriori attacchi all'opposizione reale, riteniamo necessario convocare per i giorni tra il 15 e il 24 luglio il tradizionale meeting del Parco Lambro, nel quale i lavoratori autorganizzati, i centri sociali, radio e giornali di movimento ribadiranno che SENZA GIUSTIZIA NON CI SARA' PACE.

Centro Sociale LEONCAVALLO