Milano, 5 agosto 1994
La scorsa settimana le famiglie di via Rilke avevano deciso di uscire in strada per richiamare l'attenzione sulla propria condizione e per denunciare l'assoluto disinteresse da parte delle autorita' interpellate per giungere ad una sensata conclusione delle vicenda.
Quello che si e' ottenuto e' stata la rimozione forzata del blocco stradale ed il fermo di 25 manifestanti (tra cui 5 padri di famiglia) che sono stati ammanettati e condotti in questura e li' identificati : con tanto di perquisizione, foto segnaletiche e impronte digitali ; un vero trattamento da delinquenti incalliti!

E dopo quel venerdi 29 luglio tutto sembrava ritornato nella "normalita'" di questi ultimi due mesi: il silenzio.
Le famiglie erano rientrate nel C.d.Z 13 senza che nessuno vi si opponesse; tutto sembrava programmato per un nuovo mese di attesa dato che tutti i personaggi che avevano "seguito" la vicenda fino a quei giorni (Malagoli, consiglio comunale, Fatigati, Prefetto, Questore, Ministro...) partivano per le tanto meritate vacanze.
Ma in beffa ad ogni previsione, in questi ultimi due giorni un po' di carte hanno iniziato a muoversi.

Martedi' 2 agosto i Consiglieri di Zona 13, attraverso un comunicato spedito per conoscenza a varie autorita' (Comune , Prefettura, Questura, ...) tranne che alle famiglie da loro ospitate, chiede che il Comune provveda a rendere agibile la sala consigliare di viale Ungheria.

Giovedi' 4 agosto il capo dei vigili consegna una raccomandata a mano a ciascuna delle madri che pernottano al C.d.Z. 13: il Comune a nome del sig. Paolo Vantellini, assessore delegato, impone come soluzione unica la allocazione delle madri, con rispettivi figli, in due diversi istituti: tre madri e sei bambini nell'asilo Mariuccia di Milano e le altre tre con i rispettivi tre figli nella comunita' "Madonna P." di Cusano Milanino.
Queste hanno dieci giorni per accettare e per liberare i locali del C.d.Z. 13, in caso contrario il Comune interverra' a norma di legge.

Cosa questo significhi nello specifico verra' verificato nei prossimi giorni: certo e' che le raccomandate sono state spedite per conoscenza anche al Tribunale dei minori, questo a conferma della promessa di Malagoli di investire detto organo competente per giungere ad una soluzione a questa spiacevole vicenda.

Piu' volte in questi giorni abbiamo scritto nei nostri comunicati quanto questa giunta comunale stia dimostrando l'incapacita' ad affrontare problemi reali come questi.

Sicuramente quest'ultimo e' il ricatto piu' spregevole a cui si poteva arrivare: proporre la divisione dei nuclei famigliari e minacciare l'intervento del Tribunale dei minori in caso di opposizione delle famiglie.

Ci domandiamo dove ha sede la democrazia e la ragionevolezza di chi ha avuto il mandato di governare questa citta'! Condanniamo l'atteggiamento di chi per mesi non si e' espresso ed ora , in una citta deserta, ha il coraggio di far sentire la sua miserabile e deplorevole voce.

Siamo convinti che le soluzioni devono essere altre, piu' ragionevoli e nel rispetto di tutte le persone interessate. Chiediamo al Comune maggiori chiarimenti sulle proprie intenzioni e ai Consiglieri di Zona 13 di avere la correttezza di rapportarsi anche con le famiglie prima di stilare documenti come quello dei giorni scorsi.

Le famiglie e il comitato per il diritto alla casa di zona 13