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1996 |
"Non voglio che il sangue torni a bagnare il pane, i fagioli, la musica: voglio che venga con me il minatore, la fanciulla, l'avvocato, il marinaio, il fabbricante di bambole; entrino con me in un cinema ed escano a bere con me il vino piu' rosso. Io non vengo a risolvere nulla. Io son venuto qui per cantare e per sentirti cantare con me". Pablo Neruda Non vengo a risolvere nulla
Dalla lettura delle schede si notera' che gli autori hanno compiuto la scelta
di non usare la parola popolo.
L'invenzione di popoli e nazioni a noi vicini ci ha fatto pensare ai meccanismi
che anche a distanze superiori si producono agitando le stesse bandiere.
Popolo, nazioni e Stati possono venir inventati all'infinito.
Solo in Europa si contano 230 popoli, molti dei quali avvertono il prurito dello Stato.
Ma in che cosa si sostanzia il diritto di autodeterminazione dei popoli?
Nel diritto ad avere una casa o un reddito?
Affatto; il diritto sacro e principale ascritto a ogni popolo e' quello di avere uno Stato.
Questo principio, preteso democratico e rivoluzionario, e' stato considerato un antidoto
al razzismo, mentre la storia recente ci insegna che la proliferazione di popoli,
di nazioni e di Stati ne e' stato il motore principale.
La storia contemporanea e' zeppa di casi in cui l'affermazione di popoli-stati
ha determinato esodi forzati, guerre civili, massacri, proliferazione di razzismi
anche tra chi e' stato gia' vittima del razzismo.
Hitler ha fornito un modello: il diritto di esclusione dei diversi, dei non assimilabili.
Modello che e' stato perseguito ben oltre il nazismo, dalla divisione dell'India inglese
all'ex Iugoslavia.
Lo stesso Israele, lungi dal diventare antidoto all'antisemitismo, lo ha riprodotto
su scala internazionale.
Forse solo in un caso si e' tentato di scongiurare questo delirio: il Sudafrica di Mandela,
cioe' la situazione forse piu' intricata di differenze etniche, linguistiche, storiche.
Non riteniamo che la deriva identitaria di popoli e nazioni possa essere una chiave
per spiegare tutto, ma e' certamente un monito per pensare altrimenti questo secolo
e immaginare diversamente le lotte del futuro.
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