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1946 |
La grande strada della primavera
In un giorno della vita
Giorgio era il Partito
A maggio lo portammo al cimitero.
Curiel, partigiano, nome di battaglia "Giorgio", ucciso dai nazifascisti nel febbraio 1944, era dirigente dei giovani comunisti.
Fu una guerra di liberazione nazionale. Fu una guerra civile.
Fu una guerra di classe. La scelta etica dei partigiani le
illumino' tutte. Quello della Resistenza fu uno dei rari momenti
della storia nei quali la soggettivita' e il protagonismo
di oscuri operai, contadini, di gente semplice e modesta,
pote' dispiegarsi senza timori reverenziali accanto a colti
intellettuali, avveduti politici, esponenti delle classi dominanti: Sconfitti il fascismo e il nazismo, occorreva decidere se mantenere la monarchia, responsabile dell'avvento del fascismo, oppure dar corso al naturale esito repubblicano. A quest'ultimo si opponeva la Gran Bretagna di Churchill (tra gli Alleati si convenne che in quel momento l'Italia rientrasse nella sfera di influenza inglese, come nel caso della Grecia) e l'ambivalenza della Dc. Si dovette procedere quindi a indire un referendum. Per pochi voti prevalse la scelta repubblicana.
Resistenza, Repubblica, Costituzione ecc.: il legame fino a noi e la memoria
storica oggi sono sempre piu' evanescenti.
Ai discendenti
Voi non siete ancora: siete aria, argilla, luce. |