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1969 |
Precipitando da un quarto piano
Il 1969 e' l'anno della piu' formidabile esplosione della soggettivita' operaia nella storia italiana. Almeno temporaneamente, gli strumenti del potere padronale in fabbrica sono messi in crisi. La risposta e' brutale e selvaggia: la strage.
Il 12 dicembre una bomba esplode nei locali della Banca nazionale dell'agricoltura in piazza Fontana a Milano: 12 morti e 88 feriti. Altre bombe scoppiano a Roma in una banca di via Veneto e alla tomba del Milite Ignoto.
Le forze antioperaie, assecondate dalla stampa, indirizzano la ricerca dei responsabili tra gli anarchici. Il Corriere della Sera ha preparato il terreno spiegando come essi siano di due tipi: alcuni ingenui utopisti, altri degenerati sanguinari.
Pietro Valpreda e' arrestato e Giuseppe Pinelli muore, precipitando in cortile da una finestra della questura di Milano, durante l'interrogatorio.
Circolo Ponte della Ghisolfa. Girano le voci piu' diverse. Sono stati i fascisti, non si sa ancora chi e' stato; noi, come anarchici, cominciamo ad essere al centro dell'attenzione. Non riesco ad avere paura ... Il circolo e' un piccolo luogo sicuro quantomeno dal punto di vista psicologico ... Il circolo era anche molto altro: era il ciclostile strappato dai partigiani alle SS ... era l'odore di colla e dell'inchiostro, il suono delle canzoni della rivoluzione spagnola, i libri su carta ingiallita, il fascino della separatezza dallo stile di vita dominante ...
14/15 dicembre
Solo poi compresi la sofferenza di compagni come Giuseppe Pinelli, la solitudine di un militante cocciuto, formatosi in decenni di pratica di minoranza, disincantato di fronte ai facili entusiasmi e consapevole che non era ne' facile, neanche forse possibile, spiegare ai compagni giovani che l'attivita' rivoluzionaria non e' una bambinata.
Ma l'eccidio, anziche' spegnere la voce delle masse popolari, ottenne il risultato contrario, producendo un fenomeno eccezionale ... Studenti, operai, intellettuali, si considerarono una classe unica in lotta per raggiungere una democrazia nuova. Perfino la borghesia, quella illuminata, scese in piazza fianco a fianco all'operaio della Fiat e della Pirelli, forse con in testa uno scopo confuso, utopistico, ma esaltante: battere la repressione conservatrice che si annidava in ogni strato della societa' italiana e costruire un'organizzazione collettiva davvero nuova. |