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Liberi
1977

L'ultima volta a Bologna

Negli anni dell'austerita' seguita alla crisi energetica del '73 si palesano la crisi della sinistra extraparlamentare e la politica governativa del Pci. Prende corpo anche uno strano movimento che rompe radicalmente con la tradizione del movimento operaio, che rifiuta l'ideologismo dei gruppi e mette in primo piano la valorizzazione dei bisogni e la lotta contro il lavoro salariato. Si diffondono la pratica dell'autoriduzione per film e concerti e gli espropri proletari a danno dei supermercati. Molti edifici abbandonati alla speculazione edilizia vengono occupati e una parte di loro trasformati in Centri Sociali.

Quote di reddito e di ricchezza sociale, anziche' essere contrattate da un sindacato ormai peraltro poco disponibile, vengono distribuite dalla pratica diretta del movimento; al suo interno si intrecciano due tendenze: una creativo-desiderante, sensibile alle novita' del nuovo modo di far politica tipico del movimento femminista, carica di ironia e trasgressivita', portata all'invenzione underground e alternativa; l'altra, neoleninista, che ritiene ancora centrale indirizzare il movimento verso la battaglia contro lo Stato.

Il 7 febbraio viene sancita la distanza incolmabile tra il movimento e le organizzazioni storiche della sinistra: Luciano Lama, segretario della Cgil, tenta con un comizio all'universita' La Sapienza di Roma di riportare il movimento all'ordine, ma viene ridicolizzato e cacciato via dopo ore di scontri. Sempre a Roma il 12 marzo si tiene la piu' grande manifestazione del movimento del '77. E' segnata dal circuito repressione-scontri-repressione che ha contraddistinto la stagione del '77. La polizia il giorno precedente aveva ucciso a Bologna Francesco Lorusso, studente di Lotta continua. Fino all'alba del 13 marzo, Roma e' teatro di scontri che segnaleranno l'impossibilita' di sbocchi politici per il movimento.

Il convegno di Bologna di settembre contro la repressione e' la sua ultima iniziativa nazionale: li' confluiscono tutte le varie tendenze.
Il palazzetto dello sport e' sede di uno dei tanti dibattiti: il piu' teso e il piu' drammatico. Per alcuni la parola sta per passare alle armi.

Il potere, almeno per il momento, ha distrutto la fantasia; una risata lo seppellira'?