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Liberi

Agenda 1997/1998


Cio' che salva le vittime
e' solo la determinazione
a non diventare aguzzini
NOTE INFORMATIVE
SULL'AGENDA "LIBERI"

Il nome: il termine liberta' nell'attuale congiuntura storica rischia di diventare evanescente; Liberi non indica uno spazio ideologico, ma una prassi costitutiva dei soggetti che rifiutano ogni reclusione sociale e mentale.
Di contro al concetto astratto di liberta', l'agenda simbolicamente allude allo spazio quotidiano che va occupato per essere o divenire liberi. In epoca di soggettivazione del diritto, in cui la pena viene comminata non in base al reato ascritto, ma in base alla corrispondenza tra imputato e giudice, la giustizia richia di diventare terreno del libero arbitrio del giustizialismo.

Il colore: rosso con scritta bianca, mentre il segnalibro ha i colori rasta.

La durata: due anni, 1997-1998.

Le foto: di Marina Franci, a parte la seconda di copertina, di Isabella Balena, che ritrae copia del Quarto Stato squarciato durante l'incursione al Leoncavallo da parte delle forze dell'ordine nel dicembre '95.

L'esergo: nell'affermazione che "Cio' che salva le vittime e' solo la determinazione a non diventare aguzzini" c'e' tutto lo sforzo - un fuori opera che in verita' percorre l'agenda - di individuazione del concatenamento che nella storia non smette di intrattenere relazioni complesse e vischiose tra vittime e aguzzini.
E' un esergo che propone una linea di fuga, una condizione etica fondamentale per essere liberi e che viene presentato con discrezione in apertura e in chiusura d'agenda.

L'ideazione: di un gruppo di detenuti e di ex detenuti, tra cui Sergio Cusani.

Le schede: una per ogni domenica. Nel 1997 sono presenti avvenimenti riguardanti la storia italiana, nel 1998 quella internazionale. Brevemente - nella media ogni scheda e' lunga una cartella e mezza - sono stati rivisitati questioni rilevanti della storia contemporanea tra il 1946 e il 1996.
Le schede presentano registri differenti; in alcune prevale l'elemento informativo, in altre quello interpretativo, in altre ancora quello di rivisitazione teorica, critica e autocritica, delle categorie interpretative della storia contemporanea. Alcune schede - su tutte quella internazionale del 1996 dal titolo "Non vengo a risolvere nulla" -, per la rilevanza teorica e per le implicazioni pratiche, sono state oggetto di un dibattito franco, ma aspro e sofferto che si e' concluso senza punti di vista omogenei.
Spesso la parola e' lasciata alla poesia e alla letteratura considerate a tutti gli effetti fonti storiche e risorse interpretative.
La redazione delle schede e' a cura del collettivo di singoli - Emanuele Criscione, Antonino Criscione, Manuela Micelli, Daniela Strona, Pino Tripodi -, con tradizioni e culture differenti, slegato da ogni realta' organizzata.
Le tante collaborazioni alla redazione e alla revisione dei testi sono state compiute a titolo individuale e senza compenso alcuno.

L'edizione: dell'associazione culturale Liberi.

La distribuzione: in edicola, per Milano e Lombardia, in libreria sul territorio nazionale e direttamente previo pagamento in C/C postale o bancario.

Il formato: altezza 21, lunghezza 17, larghezza 3 cm.

La pagina: a righe, modello quaderno di terza elementare. Simbolicamente viene scelto l'anno d'inizio della storia nelle scuole, storia, che, per come viene esperita, rimane spesso una cattiva maestra di vita.

Il prezzo: lire 18.000 di copertina.

L'allegato: calendario intitolato ANNI con fotografie a sfondo sociale che ripercorrono le tappe, per il 1997, delle eta' dal vecchio al neonato, e viceversa, per il 1998, dal neonato al vecchio.
Il mutamento del registro fotografico delle eta' e' simile a quello che si constata nella storia con la sua assenza di linearita' e vettorialita'.

Gli obiettivi:
1) concorrere, con l'iniziativa editoriale, al dibattito e alle battaglie per il ripristino di condizioni non emergenziali nella sfera del diritto; offrire un punto di vista, certo parziale e non esaustivo, sulla storia contemporanea onde poter pensare a esiti futuri, speriamo migliori e piu' liberi;
2) costituire un fondo di solidarieta' per la difesa di quanti, dimenticati in carcere, non hanno la possibilita' di un'assistenza legale adeguata e di quanti, come i Centri sociali, sono oggetto continuo di repressione a fronte del loro impegno politico e sociale.

Indirizzo:
Associazione Liberi, via Torricelli 5, 20136 Milano.
Tel. 02/58101032, Fax 02/58107095
C/C bancario:63012635/8, Codice ABI 6906 - CAB 1603
C/O Banca Regionale Europea SpA, Ag. n. 3, via Brunacci, 13 Milano
C/C postale: 38368205

Per contatti e informazioni: liberi@ecn.org