Possiamo definire la formazione di una persona come la capacità di questa a soddisfare quelle particolari funzioni per le quali è stata formata; questo implica che esista un soggetto (non necessariamente singolo) che si fa agente della formazione.

Gli agenti della formazione

Consideriamo, per ora, la formazione solamente come la funzione svolta dalla scuola e dall'università (più avanti estenderemo tale concetto).

Il soggetto-agente si scompone in vari livelli gerarchici fra loro comunicanti : da chi elabora i programmi e le finalità formative, da chi le promuove a livello locale, da chi materialmente svolge la funzione del formare.

Il nesso principale che salda questi differenti livelli fra loro, nel sistema capitalistico, è dato dallo scambio fra il tempo necessario a svolgere la particolare funzione richiesta e il salario.

Poiché il salario, ai livelli più bassi, arriva appena a coprire il valore dei mezzi di sussistenza, possiamo ben capire come a quei livelli la funzione del formare si presenti principalmente come imposizione a svolgere una determinata funzione mediante il ricatto del salario.Il soggetto-agente della formazione, ai livelli più bassi, è dunque sostanzialmente un semplice esecutore, ovvero funge da cinghia di trasmissione fra i livelli soprastanti e l'oggetto della formazione.

Allo stadio attuale dello sviluppo del sistema capitalistico possiamo affermare che il soggetto-agente, ai livelli gerarchici più alti, può essere ben identificato con la figura del capitalista collettivo 1.

Le finalità prevalenti-predominanti della formazione

Il capitalista collettivo costruisce le proprie strategie formative in base a ciò che ritiene necessario al fine di ri-produrre il sistema sociale in quanto sistema capitalistico : formare le capacità necessarie allo svolgimento di specifiche funzioni; rendere disponibili queste capacità sul mercato.

Le funzioni richieste dipendono dal grado di sviluppo del sistema capitalistico e quindi, principalmente, dal particolare modo di produzione delle merci e dalla divisione-organizzazione del lavoro sociale; affinchè possano ri-produrre il sistema sociale capitalistico tali funzioni devono rientrare all'interno del ciclo produzione-distribuzione-scambio-consumo e presentarsi quindi come lavori differenti che si scambiano contro salari differenti.Le capacità in formazione tendono dunque ad essere principalmente capacità professionali adatte a svolgere lavori specifici.

L'oggetto della formazione

L'oggetto della formazione è il referente del soggetto-agente della formazione.Non possiamo stabilire una linea di demarcazione rigida fra questi due termini dell'attività formativa poiché la stessa funzione del formare presuppone conoscenze e competenze specifiche e capacità-tecniche di insegnamento; è evidente quindi che anche il soggetto-agente della formazione deve essere formato.

Il divario che intercorre fra soggetto ed oggetto della formazione diviene più netto se osservato ai livelli gerarchici più bassi : da un lato infatti si rende più esplicita la differenza gerarchica (di potere) fra i due termini dell'attività formativa, nel senso che diviene più manifesta e palpabile la subordinazione dell'oggetto all'autorità del soggetto-agente e, dall'altro, si approfondisce la differenza fra la condizione materiale del soggetto-agente e quella dell'oggetto, nel senso che il primo, essendo direttamente salariato, svolge formalmente un lavoro mentre il secondo, ricevendo i mezzi di sussistenza soltanto indirettamente, non svolge apparentemente alcun lavoro. 2

Questo divario gerarchico, materiale ed ideologico tende a determinare fra soggetto ed oggetto della formazione una differenza molto più rigida di quella che oggettivamente esiste, ai livelli più bassi, dal punto di vista delle reali condizioni materiali e dei conseguenti bisogni.

L'oggetto della formazione ai livelli gerarchici più bassi

Si è parlato prima delle necessità formative del capitalista collettivo ma non è sufficiente che siano state prodotte adeguate capacità professionali, è altresì necessario che queste siano poste all'interno del mercato, ovvero che siano disponibili all'uso in cambio di un salario.

La disponibilità a vendere le proprie capacità professionali è imposta, da un lato, mediante l'uso diretto della forza (l'autorità del soggetto-agente) e dall'altro si sviluppa spontaneamente come prodotto del contesto sociale.

Il contesto sociale infatti è interamente mediato dallo scambio fra tempo di lavoro e salario, e più si scende nei livelli gerarchici inferiori e più aumenta l'azione coercitiva a vendere le proprie capacità ed il proprio tempo in cambio della sopravvivenza (salario).

Il contesto sociale funziona quindi come soggetto-agente della formazione poiché ri-produce, sotto l'invisibile forza coercitiva del salario, uno spontaneo disciplinamento all'interesse del capitalista collettivo e di conseguenza il contesto ideologico-mistificante (ideologia lavorista, produttivista, legalista, interclassista, democraticista, ecc).

Affinchè la formazione sia utile al capitalista collettivo si devono formare-produrre solamente ingranaggi della macchina della produzione forzata di capitale, solamente articolazioni del ciclo produzione-distribuzione-scambio-consumo.

Sebbene la finalità prevalente e predominante della formazione sia quella di produrre, con la minore spesa possibile, solamente articolazioni della produzione capitalistica di merci, rimane comunque una differenza sostanziale fra lo studente-oggetto della formazione e la comune merce, nel senso che l'oggetto della formazione non è una cosa inerte e statica ma dotato invece di una certa autonomia che però non va intesa in senso assoluto quanto piuttosto come quella particolare forma di subordinazione che lascia la possibilità di scegliere.

Ai livelli più bassi, l'oggetto della formazione è tutto interno alle contraddizioni che si generano fra la propria condizione oggettiva di lavoratore "non salariato" e sfruttato, la subordinazione-sottomissione prodotta indirettamente dal contesto sociale e direttamente dal soggetto-agente della formazione, e la propria condizione soggettiva, in parte mediata dal contesto ideologico ed in parte prodotto dell'istintiva tendenza al rifiuto e all'insubordinazione : di fronte ad uno stato di cose inaccettabile ma sistematicamente imposto, quell'autonomia di cui parlavamo prima si manifesta attraverso forme spontanee di rifiuto alle quali il capitalista collettivo è costretto a rispondere elaborando strategie formative finalizzate al disciplinamento e quindi alla repressione di esse o al loro recupero all'interno di ciò che risulta compatibile con la formazione (soggettiva ed oggettiva) delle funzioni richieste.

In altre parole, si scontrano da un lato comportamenti che manifestano rifiuto ed insubordinazione e dall'altro tentativi di disciplinamento forzato, diretti come nel caso della selezione scolastica o indiretti in quanto prodotti della selezione sociale operata dal mercato della forza-lavoro.

Il contesto sociale agente indiretto della formazione 3

Per contesto sociale intendiamo l'insieme dei rapporti sociali, diretti e mediati dai mezzi di comunicazione di massa.

Nonostante le ovvie differenze che caratterizzano il contesto sociale a seconda della collocazione geografica, il contesto sociale è comunque continuamente assimilato e sistematicamente ricondotto all'interno dei rapporti di produzione di plusvalore (accumulazione-espropriazione di ricchezza sociale).

Ogni ambito della vita sociale tende spontaneamente (sotto l'azione coercitiva ed invisibile del lavoro-salario) a strutturarsi come un momento particolare del ciclo produzione-distribuzione-scambio-consumo; anche le forme spontanee attraverso cui si esprime l'interesse della classe antagonista vengono assimilate nel sistema sociale per funzionare come motore dello sviluppo-ristrutturazione del capitale.

Il contesto sociale funziona oggettivamente come agente della formazione al servizio del capitale poiché da un lato tende a ri-produrre la struttura materiale del sistema sociale capitalistico (la proprietà privata, la divisione-organizzazione del lavoro sociale, il lavoro salariato) e dall'altro veicola socialmente le ideologie borghesi connesse a una tal struttura.Tutto questo non è solamente prodotto della capacità di pianificazione capitalistica del conflitto di classe ma si sviluppa spontaneamente dalla materialità dei rapporti capitalistici di produzione : l'imposizione del concetto capitalistico di utilità fa si che la produzione sociale sia centrata sulla produzione di valori di scambio.Diretta conseguenza della produzione capitalistica è dunque la mercificazione e la lavorizzazione dell'attività umana e sociale.

Produzione e riproduzione sociale tendono oggettivamente a strutturarsi quali mere appendici del processo di accumulazione del plusvalore : l'attività sociale viene ricondotta forzatamente ad assolvere, mediata dallo scambio tempo di lavoro-salario, alle specifiche funzioni richieste dal ciclo produzione-distribuzione-scambio-consumo; la riproduzione sociale viene ricondotta alla produzione della sola forza-lavorativa (capace, disponibile, discplinata) e a basso costo.

Il contesto sociale funziona quindi oggettivamente come agente della formazione poiché, da un lato, tende a ricondurre l'attività sociale all'interno del lavoro sociale appropriato dal capitale e, dall'altro, promuove la Giustificazione allo sfruttamento.