INTERVENTI DI GIUGNO 1997

Progettare attraverso la stampa - Attivita' Solari
- Pensieri Cervicali - Bye Bye Privacy -
Bio ! Introduzione al Villaggio Biologico -
All' inizio della Contaminazione


Progettare attraverso la stampa

Eccoci a pagina "80", l' ultima di questa newsletter sperimentale a puntate. Dallo scorso gennaio in poi, infatti, al C.P.I. Zona Rischio si e' tenuto praticamente, uno "stage" che ha permesso di produrre 5 fascicoli.
Non sempre si e' riusciti a capire cosa volesse essere o significare "Zonahome.htm".
Anche il fatto di non aver fatto pagare la newsletter ha lasciato perplessi molti oltre che far indebitare noi.
Ma non ci poteva essere un prezzo per questo tipo di lavoro, e poi, forse, sarebbe stato poco corretto perche' la sperimentazione deve trovare i suoi momenti non vincolati a una fin troppo presente mercificazione.
Vediamo i dati che sono emersi in questi mesi. L' idea ha avuto come presupposto la necessita' di creare legami con le persone che frequentano o sono interessate alle iniziative di Zona Rischio. E in questo e' sufficientemente riuscita. Cio' che non sempre ci e' riuscito e' di fare coabitare nello stesso numero il nostro bisogno di comunicare e quello di fare informazione su fatti che di solito non abitano le prime pagine dei giornali o che non vengono prese in considerazione da questi ultimi.
In media ci sono state sulle 15 pagine della lettera (esclusa la copertina, quindi) una media di 7-8 notizie. Non molte.
Ogni newsletter e' stata stampata in 350 copie e ci costa compresi i costi della spedizione circa L. 2.000 a copia. Il costo unitario e' alto per la bassa tiratura, naturalmente. Comunque, resta il fatto che tolte le copie distribuite a Roma e presa la cifra di costo piu' bassa , ZonaHome.htm ci costa piu' di Mezzo milione al mese.
L' anno prossimo vorremmo continuare, migliorando, questa esperienza con un formato di poco piu' grande che permettera' di salire fino a 10-12 notizie.
Ora tocca a voi .
Rispondete alle domande contenute nella cartolina allegata alla copia cartacea e rispeditela insieme a eventuali dubbi, idee, contributi, proposte, critiche. E' inutile dirvi l' importanza di un vostro cenno di risposta.
L' anno prossimo, poi, il carattere sperimentale sara' sostituito e ZonaHome.htm diventera' una pubblicazione con un suo prezzo.
Ai soci del Centro Produzioni Indipendenti Zona Rischio verra' inviato gratuitamente essendo compreso nel prezzo della tessera. Ma potranno esserci abbonamenti diversi al prezzo di L. 20.000 per 9 numeri.
Anche su questo potreste dire la vostra !

Tutto il progetto di zonahome sara inserito in una prossima lettera.
Intanto fatevi vivi, ci farebbe estremamente piacere !

ZONARISCHIO@MAIL.NEXUS.IT



Attivita' Solari

Si è appena conclusa, in questi giorni, la prima parte dello stage di autocostruzione di un collettore solare organizzato in collaborazione con il gruppo Energia e Ambiente del Cpi Zona Rischio. Anche se è difficile e, molto probabilmente prematuro fare un primo bilancio su questa esperienza, se non altro perché non è ultimata e perché siamo ancora coinvolti in quel clima d’entusiasmo che in questi giorni ha contagiato un po’ tutti i partecipanti, cercheremo, poiché ci è stato vivamente richiesto, di esprimere alcune nostre prime valutazioni. Innanzi tutto ci sembra opportuno, senza dover necessariamente raccontare l’intera genesi di questa iniziativa, rendere conto di un aspetto fondamentale: essa ha preso forma poco per volta, strada facendo, applicando emblematicamente il principio del progettare attraverso il fare. Ora, anche se tale principio non è sempre e comunque valido, si pensi, per esempio, ai disastri creati dai processi di urbanizzazione realizzati nelle moderne metropoli senza alcuna pianificazione razionale, in questo caso la sua applicazione ha dato frutti positivi permettendo a singole individualità, gruppi e realtà diverse tra loro di entrare gradualmente in contatto, di conoscersi e di confrontarsi attraverso un reciproco scambio di conoscenze, esperienze ed idee. In questo modo, poco per volta, partendo da un interesse comune per le problematiche legate all’energia ed all’ambiente, è maturata l’idea di realizzare, in concreto, un impianto solare con collettori piani autocostruiti per alimentare l’acqua calda sanitaria della palestra del Cpi. Zona Rischio. È nell’ambito di questo progetto ben più ampio ed ambizioso, che si colloca l’esperienza dello stage di autocostruzione. Per quanto ci riguarda, l’idea di realizzare un corso ci si è presentata, sin dall’inizio, con tutte le sue innumerevoli difficoltà. Prima fra tutte il fatto che nessuno di noi tre aveva mai avuto sinora esperienze didattiche, ma, forse a causa di una nostra smisurata incoscienza, la cosa non ci ha fatto desistere. Per noi gli obbiettivi principali da raggiungere erano due: il primo era quello di fare in modo che chiunque partecipasse al corso potesse essere protagonista attivo, in ogni fase del processo di realizzazione, avendo piena consapevolezza delle operazioni da compiere soprattutto per la parte pratica dell’autocostruzione; il secondo era quello di disarticolare l’impostazione tradizionale della spedizione tra insegnante ed allievo, tra strumento di trasmissione del sapere e soggetto di acquisizione passiva. Per noi, sia per la parte teorica che per quella pratica, l’idea da realizzare era quella del «laboratorio»: un luogo di interazione sinergica, di confronto collettivo tra esperienze e conoscenze diverse. Il clima d’entusiasmo e la partecipazione assidua e numerosa delle persone che hanno preso parte a questa esperienza ci fa ben sperare di essere riusciti a raggiungere, almeno in parte, questi obbiettivi o almeno di essere stati in grado di dare una indicazione di tendenza. Di fatto si è riusciti a mettere in movimento ed in contatto tra loro risorse tecniche ed umane che fino ad oggi erano realtà scollegate, ognuna chiusa sul proprio specifico percorso. Non ci sembra il caso di prefigurare già da ora quali possano essere le prospettive future e dove porti il sentiero appena intrapreso. Per ora resta prioritario portare a termine questo progetto, condizioni economiche permettendo, per il resto è veramente prematuro ed inutile fare previsioni poiché il viaggio è appena iniziato.


PENSERI CERVICALI

Il dolore cervicale e' uno dei piu' ricorrenti dolori della colonna. ln questo caso faremo riferimento ad un tipo di dolore "minore" cioe' non causato da gravi patologie. Partendo dal presupposto che il dolore e' una sensazione, bisogna tener conto dei processi cognitivi che hanno contribuito ad accettare e valutar questo segnale, per capirne l' importanza: infatti, molto spesso la manifestazione patologica vertebrale rappresenta un vero e proprio "sfogo" anche per i conflitti di natura psicodinamica. Per quanto rguarda i fattori reali del dolore cervicale, quest possono essere d natura traumatica, nfammatoria o degenerativa. Le cause di dolore piu' comuni le possiamo trovare nei traumi (anche di vecchia data) detti "a colpo di frusta", nelle artrosi cervcali, nelle scoliosi alte, nelle contratture muscolari croniche, nei casi d rigidita' o ipoelasticita' dei tessuti e in tutti i casi in cui si mantengono degli atteggiamenti sbagliati durante il giorno ( per esempio davanti al computer).

  • Rivedere il proprio atteggiamento da seduti
  • Cercare la giusta posizione della testa allo specchio: qusta non deve essere ne' in alto ne' in basso, ne' protesa in avanti.
  • Spendere 5 minuti al giorno per eseguire inclinazioni e circonduzioni del capo e tenendo le spalle rilassate (aiutatevi con uno specchio) ricordando di non arrivare mai all' estensione (testa indietro).
  • Cercate di rilassare il capo attraverso una respirazione diaframmatica.



BYE BYE PRIVACY

Sabato 3 maggio 1997 si e’ svolto a Pisa un incontro dal titolo :
" Privacy e Nuove Tecnologie - Aspetti politici, giuridici e pratici "
che ha visto la partecipazione di sysop di BBs, studiosi di telematica e altri ricercatori di questo ambito tecnico, di una certa area culturale e politica “consapevole”. In quella giornata di dibattito, sono emersi molti elementi interessanti per una riflessione sul cambiamento che la societa’ ci impone tramite alcuni suoi “optional” e quale tipo di controllo essa puo’ esercitare tramite questi; vi rimando a quanto segue, tratto da un sunto del dibattito.......
L'intervento introduttivo che ha dato una panoramica generale della problematica e' di Ferry Byte (Strano Network)
che evidenzia subito come il problema della privacy dei dati personali non sia specificamente legato alle tecnologie telematiche, ma interessi tutti i cittadini, poiche' tutti possono essere oggetto di monitoraggio per banche dati di ogni tipo. In UK di recente si discute sulla possibilita' di porre telecamere agli angoli delle strade, ma gia' adesso i telefoni cellulari sono un possibile strumento di controllo, non tanto per i contenuti delle telefonate, quanto per conoscere la posizione geografica in quel momento della persona che telefona, il telefonino come pulce elettronica del suo proprietario. Le carte di credito consentono di ricavare le preferenze di un determinato consumatore che potrebbe dunque ricevere pubblicita' mirata. Il telepass e' un altro strumento in grado di fornire dati relativi agli spostamenti di una persona.

Il resto degli interventi e i materiali per la preparazione al dibattito sono reperibili in :
MATERALI PER PISA



Bio ! Introduzione al Villaggio Biologico

Dopo alcuni mesi di ricerca e di incontri con produttori e distributori di prodotti biologici, esperti del settore, abbiamo costituito un gruppo d’acquisto di prodotti naturali-biologici.
Non è stato nel suo complesso un lavoro facile, tuttavia ci ha permesso di maturare la convinzione di quanto sia importante diffondere e praticare un’idea altra di alimentazione. Nello stesso tempo si è individuata la necessità di creare un circuito distributivo di prodotti biologici affinché il loro utilizzo assuma una caratteristica quotidiana di scelta differente della propria alimentazione e cura del corpo.
Il progetto in corso si basa sui seguenti quattro punti caratterizzanti:
1) la consapevolezza dei singoli promotori l’iniziativa dell’importanza dell’utilizzo di tali prodotti e la volontà della loro diffusione;
2) instaurare nei limiti del possibile un rapporto diretto con i produttori, verificando quanto possibile le modalità di produzione e di diffusione dei prodotti, saltando così, per quanto possibile, l’intermediazione dei semplici distributori;
3) creare la premessa per un dibattito riguardo a una rete di collaborazione con gruppi d’acquisto analoghi, presenti nel territorio;
4) fornire al progetto un supporto culturale-divulgativo attraverso incontri, seminari, visite guidate, incontri gastronomici con la collaborazione di studiosi e persone specializzate del settore.
A livello prettamente operativo e in una prima fase si è pensato di individuare alcuni prodotti per i quali si riesce a garantire un rifornimento preciso e constante. Tali prodotti sono per la maggior parte acquisibili direttamente dai produttori e di facile e sicuro, da un punto di vista igienico, immagazzinaggio. Fanno parte di questo gruppo di prodotti pasta di grano duro e integrale, vino bianco e rosso, passata di pomodoro, patate, pane.
Ci sono poi prodotti di sicura reperibilità ma con tempi operativi di distribuzione leggermente più lunghi e sono: succhi di frutta, ortaggi sott’olio, frutta, verdura e ortaggi di stagione. Infine ci saranno dei prodotti che per le loro particolari condizioni di stoccaggio e conservazione daranno luogo a campagne di vendita particolari anche promozionali che mano a mano verranno pubblicizzate.
Durante il lavoro di ricerca abbiamo contattato i seguenti produttori e distributori:
- Pascucci P. della Ditta dei M.ti Lucretili snc con sede in Licenza (RM), produttore di pasta.
- Pinci Az. Vinicola con sede in Pavona (RM), produttore di vino.
- Coop Colle dell’Acero sita in Lanuvio (RM), produttore di frutta, verdura e ortaggi di stagione, ortaggi sott’olio, passata di pomodoro, marmellate, succhi di frutta, mozzarella e formaggi di bufala.
- Az. Agricola F. Marchetti con sede in Torri in Sabina, produttore d’olio extra vergine. - Forno Casilino con sede in Roma in Via Casilina, produttore di pane, crackers e dolci.
- Negozio-distributore associato Demeter, Tutta salute con sede in Roma Via G. Branca 51, distributore di pasta anche biodinamica, salumi, formaggi e altri prodotti provenienti da numerose aziende biologiche sparse per l’Italia.
Questo intervento sulla news letter è la prima forma indiretta di pubblicizzazione del nostro progetto che comunque sarà caratterizzato al più presto dalla creazione di un foglio informativo permanente sui prodotti sempre disponibili e relativi prezzi. Ci saranno poi dei fogli informativi speciali sulle promozioni o qualsiasi altra iniziativa del gruppo d’acquisto che saranno possibili trovare nei locali del Centro Produzioni a Casalbertone.
Sarà possibile entrare in contatto con il gruppo tutti i giovedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00 nei locali del Centro, oppure attraverso il numero di
fax 5562469 e infine alla E-mail del Centro stesso. ZONARISCHIO@MAIL.NEXUS.IT



ALL' INIZIO DELLA CONTAMINAZIONE

Imboccammo l' asfalto meno colorato, quello carbonizzato per intenderci, senza fili di alluminio e lane corrose dalle ruote.
Ci dissero che l' ambiente monolita di quel particolare sentiero convogliava, in assenza di mercificazioni, cineasti, attori, monaci, politici, scrittori, filosofi, dottori barbieri, musicisti, macellai e macellati, maniaci, tutti attorno ad un unico forno onirico, costruito in lamiere di carne.
Camminammo per un quarto d' ora, in attesa del primo incontro, o della prima grande rappresentazione, detta propriamente, in linea di eufemismi, autoproduzione.
Il cielo era un gomito d' ovatta imbevuto d' alcool incandescente, e mutava le ombre del sentiero, i pochi alberi, le numerose incrostazioni in piccoli anelli furibondi e spaventosi.
Nonostante le nostre percezioni visive fossero di molto diminuite, auspicavamo da un momento all' altro un' esplosione sintomatica dei lavori svolti con ardente passione e coscienza ribelle-titanica, che potessero far dimenticare le sofferenze fin li' patite e ristabilire l' arte prefissata.
Avevamo ormai la pelle gommosa, le cellule come croste decomposte, i nervi ridotti a filacciosi strati d' infarto senza senso.
I lampioni, peraltro immobili come statue perverse, erano altissimi lifomi grigiastri con membra spastiche maleodoranti.
Gli uccelli migravano di fossa in fossa, di pietra in pietra, ma i loro germi vedevano cadere gai' come proiettili di muco dall' alto dei loro sproporzionati voli mentori.
Leggevamo sui marmi sparsi un po' ovunque, tra le foglie secche e i frutti cadenti: bambino perde un dito per girare in presa diretta;
bambina sventrata da una luce mentre recitava Amleto;
donna decapitata sul set di un film di amore di un regista;
uomo muore di stenti senza una parte da poter recitare nel prossimo show business serial self service . . . .
Ci avevano detto che quello doveva essere lo steminato e folgorante habitat degli innumerevoli artisti ed intellettuali, registi di teatro e di cinema, di attori in cerca di avanguardia e di autoproduzioni.
Soltanto quando il cartello pubblicitario ci indico' la menomata e putrefatta via, capimmo, che quel luogo non era altri che un folle cimitero ingovernabile, composto di sepolcri e tombe, cadaveri e zombies, ossa frantumate e carne fresca.
Tutti, ma proprio tutti, erano li'. E cercacavano di far sul serio quel di cui andavano da sempre fieri.

(LA CONTAMINAZIONE CONTINUA)


Si sta per chiudere la prima parte.
E' tempo di rotture. Il resto e' acqua sporca. Al Bunker teatro, non piu' lamiere spaccate, ne' videoclip malsano-borghesi, ma solo la consapevolezza di un regime surrealista, tanto per andirivieni di citazioni, per comandare, finalmente illuminare-illudendo-confondendo . . . . lo stagno.
Dunque tutto e' partito dai sepolcri e dalle estreme ceneri dell' arte lugubre, l' arte morta nel momento stesso della nascita, l' arte candelabro.

Da circa due anni il progetto Contaminazione, con lo scopo di di costruire una stazione, di rapporti di integrazione creativa collettiva, tamponando certe malattie proprie del sistema spettacolare infetto, famiglie osmotiche, autocelebrazioni del malsano. Tutti gli sforzi compiuti per evadere dall' eterna melma cadaverica che imbrogliava ed imbrigliava il grido, il corpo, la ragione, il gesto sono stati finalizzati ad un unico punto, sulle ricerche per conoscere e liberare il corpo, ormai sagoma di muscoli corrosi e fibre filamentose simili alle mozzarelle avariate.
Ancora sforzi, per liberarci dalla socialita' dalla mondanita', che sembrava l' unica fonte di una pseudo-produzione;
Abbiamo rapito cosi' lo spettro del teatro e del video per riportarlo fuori dai monumentali discount, per risvegliarli e proteggerli dalle scorie radioattive di un mondo insano.
Abbiamo creato il Bunker teatro, il luogo dove svolgere le funzioni della rappresentazione, senza costringere l' urlo in un recipiente di mercanti di pellami infette.
Il cancro della modernita', la produzione in ultima istanza, il nostro prossimo passo, continuare a creare diffondere intersecare esperienze, come abbiamo fatto con gli stage, le produzioni e dal prossimo anno attravereso l' apertura, verso la totalita', di uno sguardo complessivo.



HOME PAGE