RADIO ONDA D'URTO
106.5 MHZ - Brescia


Il 18 dicembre 1994 Radio Onda d'urto ha compiuto nove anni di trasmissioni, Era infatti il 1985, nel cuore degli opprimenti anni ottanta, gli anni della repressione feroce contro i movimenti e poi del "riflusso", dell'individualismo sfrenato e della rottura della solidarietà - quando un gruppo di compagni e compagne provenienti dall'esperienza del movimento del '77 e dalle più recenti lotte studentesche (il movimento dell' 85), dalle mobilitazioni antinucleari e dalle prime occupazioni di centri sociali, decide di dotarsi di uno strumento di comunicazione del/per il movimento. Senza precedenti esperienze o competenze radiofoniche si diede vita ad un palinsesto in permanente discussione e trasformazione, Un palinsesto dei programmi che dava la possibilità di amplificare le lotte sociali e la musica alternativa, ma con molti "buchi" e limiti sul piano della capacità di inchiesta e di fornire informazioni in tempo reale.

Intanto la nostra sfida alle leggi del profitto, che dominano anche l'etere, continuava vincente e chi pensava che una radio autogestita ed autofinanziata avesse vita breve dovette ricredersi. Con immani sforzi, sempre basandoci sull'autofinanziamento, miglioravamo l'emissione del segnale radio, rinnovando anche gli studi di trasmissione e ci arricchivamo di nuovi collaboratori.

Arriviamo così al 1992 quando sviluppiamo una riflessione sull'importanza di acquisire/praticare una capacità di comunicazione adeguata ai tempi e alla società in cui viviamo. In questo ragionamento non prescindendo, ovviamente, dal nuovo scenario legislativo che aveva visto nel '90 l'approvazione della legge Mammì che, funzionalmente agli interessi Fininvest, sanciva il monopolio dell'informazione, rendeva difficile la vita alle piccole emittenti locali e praticamente impediva l'accesso all'etere a chi non disponeva di grandi capitali.

Questa discussione ha dato il via a quel processo di ripensamento complessivo del modo "di fare la radio" che abbiamo chiamato "il salto di qualità" e che ha portato ad una profonda ridefinizione del palinsesto. L'obiettivo era quello di ricostruire la programmazione della radio per soddisfare l' esigenze di informazione e controinformazione ( anche su tutto quello che per i massmedia non fa notizia) ,di approfondimento politico e culturale, di socializzazione del dibattito sui e nei movimenti ed anche di inchiesta per favorire la comprensione e l'analisi critica della realtà sociale.


Con un grande sforzo collettivo abbiamo allora costruito un palinsesto in cui si sono estese le ore in diretta (attualmente sono 18 ore quotidiane) ed aumentati i momenti di informazione che anche qualitativamente sono stati ridefiniti. Inoltre si è dato maggior spazio ai servizi di approfondimento, alle trasmissioni di dibattito, alle interviste , ai programmi culturali riguardanti cinema, teatro, libri e a quelle espressioni di istanze sociali (Cobas, studenti ecc.) o di comunità etniche (trasmissioni in lingua araba, la voce Rom, di musica e cultura africana... che hanno fatto acquistare alla radio un carattere di plurilinguismo etnico e culturale).


Nel 1994 questo "salto di qualità" si è completato con l'accensione di una frequenza radiofonica di Radio Onda d'Urto a Milano e la conseguente costituzione di una redazione locale. Attualmente sono aperti gli studi di trasmissione anche in quella città che però non possono entrare pienamente in funzione con la possibilità di realizzare la diretta radiofonica perché il ministero, con una palese discriminazione politica nei nostri confronti, ci sta facendo aspettare da molti mesi l'autorizzazione ad esercitare il nostro diritto di trasmettere da Milano. Nonostante questi ostacoli politico/burocratici ed alcune difficoltà tecniche sta rapidamente crescendo anche a Milano l'interesse e l'ascolto della radio e sempre più soggetti e realtà sociali vi fanno riferimento. L'apertura delle frequenza milanese per la radio significa sia la notevole estensione del bacino d'utenza e di ricezione, sia la possibilità di avvalersi dei saperi e delle intelligenze collettive esistenti nella metropoli lombarda per l'arricchimento dei nostri programmi.


Tutto questo percorso di miglioramento tecnico e qualitativo della radio lo abbiamo sostenuto contando sempre e solamente sulle nostre forze e dei nostri ascoltatori. Fin dall'inizio infatti radio onda d'urto - che è legalmente gestita dall'associazione culturale "Spazio Aperto", completamente autonoma da partiti e sindacati - ha rifiutato, per non snaturare la propria identità antagonista, gli spot pubblicitari che potevano essere in contraddizione con i messaggi politici e culturali dell'emittente. Per questo motivo la radio ha sempre vissuto in una situazione economica di estrema precarietà che ora ci impedisce un'ulteriore sviluppo qualitativo dei programmi: basti pensare per esempio, che per offrire agli ascoltatori interviste e corrispondenze quotidiane da ogni parte d'Italia e del mondo, dobbiamo pagare bollette telefoniche milionarie e non ci soffermiamo sulle sempre più ingenti spese di gestione e di manutenzione tecnica per ottenere una buona ricezione radiofonica.


Arrivati a questo punto non possiamo più basarci solo su sottoscrizioni saltuari o sugli eventuali guadagni di feste ,concerti ecc..- perché questi momenti dell'autofinanziamento pure importantissimi, non garantiscono delle entrate sicure e continuative tali da permettere una programmazione dello sviluppo radiofonico più sereno e di lungo periodo e tali da liberare la redazione dall'assillo quotidiano dei problemi economici affinché possa dedicarsi pienamente alla battaglia politica, culturale e informativa. Ci sembra necessario quindi che tutti gli ascoltatori partecipino più attivamente alla vita della radio, non solo collaborando alle trasmissioni, intervenendo in diretta, diventando nostro corrispondente o partecipando alla redazione, ma anche facendosi carico in prima persona del problema economico. A questo fine proponiamo una forma di sottoscrizione costante che abbiamo chiamato abbonamento e che consiste nel garantire un contributo di 10.000 lire ( o più secondo delle vostre disponibilità) ogni mese. Se possedete un conto corrente bancario questa sottoscrizione mensile può avvenire attraverso una semplice operazione bancaria che trasferisce automaticamente la somma da voi decisa sul conto corrente della radio, semplicemente firmando un ordine di pagamento alla vostra banca. Se non possedette un conto corrente bancario la sottoscrizione può essere versata direttamente in radio attraverso una tessera di abbonamento che sarà timbrata mensilmente.


Ci avviamo un fine secolo su cui incombono pericoli di involuzione autoritaria e le barbarie del razzismo e delle guerre ma che è anche ricco di potenzialità di liberazione, di fermenti e contraddizioni sociali. Vogliamo arrivarci con uno strumento di comunicazione adeguato, che sappia costruire immaginari collettivi, diffondere cultura e comportamenti antagonisti. Per questo vi chiediamo un piccolo contributo per ascoltare , pensare , fare grandi cose.


Scheda:

Bacino d'utenza:
Brescia e provincia , alto cremonese , Piacenza , con la frequenza 106.5 F.M. ;
Milano e Hinterland con la frequenza 98.00 F.M.

Trasmettitore :
2000 Watt per i 106.5 ; 10000 Watt per i 98.00 Mhz.

Pubblicità :
Scambio con il quotidiano il Manifesto ( spot del Manifesto mese in cambio di manchette sul giornale) .
Sponsorizzazione di una trasmissione musicale da parte di un negozio " alternativo " di dischi che ci fornisce dei C.D.

Redazione :
15 compagni/e volontari che fanno i turni e due compagni a tempo pieno con un rimborso di un milione.

Spese di gestione annuali:
circa 80 milioni .

Autofinanziamento :
Introiti festa estiva di 15 gg. della radio (copre circa l'80% delle spese di gestione ) ; feste e concerti durante l'anno ( qualche milione ) ; introiti tesseramento di sottoscrizione annuale ( 4/5 milioni ) ; introiti abbonamenti ( 14 milioni all'anno).


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