Incontro di ROR con MAURIZIO
(REDATTORE DI SPECIALE-ECONOMIA)
Difficoltà della
Radio: riflessioni...abbraccioIl primo problema che la Radio dovrebbe affrontare e risolvere
credo sia quello della qualità e della più ampia diffussione dell'ascolto.
Una Radio ascoltata male è peggio quasi quanto una non ascoltata, sia perchè l'ascoltatore
la fugge, sia perchè ne conserva un cattivo ricordo, che non lo stimola certo a ritentare a
sintonizzarsi: questo a mio avviso è il primo guado da varcare, perchè pur non essendo
l'unico né forse il più grave, è tuttavia l'unico propedeutico a tutti gli altri, una porta d'ingresso
che, non superata , non consente di accedere a tutte le altre. Sono anni che ciò avviene e
sono anni che si tenta di superare il problema senza che ciò avvenga...tutto ciò genera
sfiducia: una radio di bassa qualità politica e sociale, ma di buona qualità tecnica e quindi di
ricezione alla fine è più ascoltata e più volentieri, di una di buona qualità politica e sociale,
ma di mediocre qualità tecnica e di ricezione.
Reputo inutile e dannosa, anche se alla fine (dopo una palude di qualche decennio)
risultasse vincitrice, una lotta, tramite le istituzioni giudiziarie contro l' invasione della nostra
frequenza da parte del Vaticano; e credo, se tale strada è praticabile, che sarebbe il caso di
accaparrarsi qualche altra frequenza, anche se ciò dovesse comportare un oneroso esborso
economico: basterebbe che mille compagni si impegnassero a versare 50.000 lire al mese
per quattro mesi (o 500 compagni, 100.000 lire) per avere a disposizione una cifra di 200
milioni...certo che con tale cifra qualcuno disposto a cedere la sua frequenza lo si
troverebbe.
Nell'eventualità che il discorso di acquisizione di un'altra frequenza fosse tecnicamente
risolvibile ma non trovasse il supporto economico di un migliaio di compagni, ci sarebbe
fortemente da dubitare della validità e dell'attualità del "progetto-radio".
E' vero che risolvere il problema tecnico, non vuol dire risolvere anche quello politico; ma è
vero altresì che quello tecnico è con una notevole percentuale un rilevante problema politico:
risolvere il primo, aprirebbe nuove e più agevoli strade per risolvere il secondo che, in tal
caso apparirebbe sotto una luce del tutto diversa.
Sono moltissimi gli ascoltatori che a tutt'oggi non ricevono o ricevono molto male il segnale
radio e che perciò (anche per il fatto che tale sfibrante evento si protrae da ben 8 anni) non
si sentono coinvolti dai suoi problemi; questi stessi però, cambierebbero il loro
atteggiamento passivo, dal momento in cui si ribaltasse tale situazione!...prima si conquista
il fortino dell'etere e poi lo si difende; e non l'inverso!
Un conto è sapere che da qualche parte di Roma si aggira il fantasma di una radio, che in
alcune zone trasmette... e spesso male; un altro è ricevere in casa propria e con un buon
segnale il suddetto segnale.
Quanta gente che oggi non collabora finanziariamente, lo farebbe e ben volentieri quando
quanto detto avvenisse?
Ecco quindi che una volta risolto il problema tecnico, anche quello finanziario così come
quello politico, apparirebbe sotto un diverso aspetto e a tinte meno fosche.
Sono convinto che la reale gravità di tante difficoltà che a tutt'oggi appaiono quasi
insuperabili sarebbe di molto attenuata, anche per quanto concerne l'esiguo numero di
redattori e di programmi al momento attuale.
E' dalla massa degli ascoltatori che è possibile attingere nuovi e più numerosi redattori e
ideatori di programmi: se la fonte prima è magra e asciutta, come può non esserlo il
serbatoio conseguente?
Una volta superata questa prima e soffocante barriera, credo che sarebbe opportuno che la
radio si dotasse di telefono cellulare: tale strumento consisterebbe di mandare direttamente
in onda tanti avvenimenti che invece, a tutt'oggi, si mandano in differita: penso per esempio
all'intervento dal palco di tanti compagni, all'epilogo delle manifestazioni, alla partecipazione
di tanti gruppi musicali nei Centri Sociali, alle interviste alla gente sui luoghi di lavoro, al
mercato, nelle piazze, etc. La diretta ha un potere coinvolgente molto più intenso di
qualunque differita: certo oggi il numero dei compagni della redazione è molto esiguo, ma
tale situazione si ribalterebbe una volta superata l' empasse di cui sopra.
Si potrebbero organizzare settimanalmente, serate in diretta con quei centri sociali che
attuassero giornate spettacolari: per es., mettiamo caso che al Sisto o al faro si facesse uno
spettacolo per i detenuti con la partecipazione di qualche gruppo musicale (più o meno di
grido); in tal caso le due o tre ore di spettacolo potrebbero essere trasmesse in diretta dalla
radio, appunto.
Mi rendo conto che la radio ha grandi difficoltà reali a raccogliere, di volta in volta, i soldi
necessari a pagare le varie bollette e spese impreviste e necessarie..., che spuntano qua e
la come tanti velenosi funghi, che spesso sono di qualche milione.....figuriamoci i soldi
necessari a comprare un altra frequenza; tuttavia in questo caso il discorso cambia, perché
non di spese...."ordinarie" si tratterebbe, bensì di una campagna straordinaria in nome della
sopravvivenza della radio una tantum, con la meta di una realistica e prossima attuazione di
una perfetta ricezione della stessa in ogni zona di Roma e in moltissime del Lazio: prima del
1/7/1987, la radio si sentiva perfettamente anche in Sardegna!
Quanti compagni desidererebbero ricevere la radio e che purtroppo vedono frustrato tale loro
desiderio sapendo di una possibilità reale di realizzare tale loro desiderio, non si
accenderebbero di passione ingorda e non sarebbero disposti a d un sacrificio economico
che oggi invece li trova sordi? Secondo me sarebbero tantissimi!
E' evidente che una volta risolta la questione frequenza e la qualità della ricezione, le altre
rimarrebbero in piedi; e pur se in parte alleggerite a causa del risolto problema resterebbero
pesanti assai e quindi alla fine soffocanti, per esempio la partecipazione alla radio (per ora
interamente affidata con tutto il suo peso schiacciante, ad un esiguo numero di redattori
volontari...e diciamolo...benemeriti!) e il finanziamento ordinario, che purtroppo è sempre
straordinario, per quanto sopra sostenuto; a tal riguardo reputo che sarebbe auspicabile e
fecondo un nuovo e più approfondito rapporto con i Centri Sociali, perlomeno con quelli per
adesso più sensibili a tale urgentissimo problema: la radio!
Anche se purtroppo i Centri stessi non sanno a tutt'oggi valutare appieno l'importanza
vitalissima dello "strumento radio"; e vedono in questa solo un megafono per i comunicati
sulle loro giuste iniziative e scadenze. Credo che sarebbe opportuno che, come già fanno le
donne il martedì, che anche i centri sociali si pigliassero una o due giornate a turno , di
totale autogestione della radio, che compagni dei centri svolgendo doppia mansione, entrino
a far parte della redazione della radio: energie umane ed economiche ordinarie possono
venire alla radio principalmente dai centri sociali: il vantaggio sarebbe sì per la radio ma
soprattutto per i centri che avrebbero tutto da guadagnare da una radio forte e di qualità, per
esempio ogni centro sociale potrebbe organizzare trasmissioni alla radio sui problemi reali
del quartiere in cui è inserito con testimonianze in diretta o registrate degli stessi abitanti del
quartiere, e coinvolgere così quanta più gente è possibile.
Per quanto concerne il discorso di un piccolo contributo economico per quei giovani redattori
che non avendo occupazione né altre fonti di reddito, sono costretti a procurarselo
distraendo le loro energie dall'attività radiofonica, di per sé non mi trova del tutto contrario ...
qualora si reperissero insospettate risorse finanziarie, che a tutt'oggi si faticano a trovare
persino per pagare le bollette!
Sono favorevole a tutt'oggi ad un corpo redazionale aperto e sfavorevolissimo all'idea
opposta!
Per il momento chiudo qui, riservandomi altri interventi, qualora i compagni lo ritenessero
utile, sia perché mi rendo conto di aver affrontato solo alcuni dei molti problemi che assillano
la radio, sia perché la mia coatta assenza dalle riunioni di redazione mi costringe a molte
gaffe da candido ingenuo ignorante.
ritorna a Incontri di ROR
home page di TACTICAL MEDIA CREW
ritorna all'indice generale: Radio Onda Rossa
Any contact and suggestions to tmcrew@mail.nexus.it
TM Crew c/o Radio Onda Rossa - Via dei Volsci 56, 00185 Roma (Italy)
Tel. + 39 6 491750/4469102 Fax. + 39 6 4463616