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DOSSIER GIUBILEO 2000
Il grande evento che caratterizzerà l'ingresso nel terzo millennio della città di Roma sarà senz'altro la celebrazione del 28° Anno Santo. Questa affermazione non scaturisce da un rigurgito religioso della sempre atea redazione di Cementiamoci, ma da una semplice riflessione di fronte a due dati reali: per prima cosa, le previsioni parlano di un afflusso straordinario nella nostra città quantificabile intorno ai 20 milioni di visitatori nel corso dell'anno, il che significa mediamente quasi centomila presenze in più al giorno nelle nostra già trafficatissima metropoli; per fronteggiare questo assalto lo Stato ha predisposto un finanziamento straordinario per il momento di 3600 miliardi circa che dovrebbe ripartirsi seguendo le indicazioni dell'Agenzia romana per il Giubileo e della delibera comunale n.33/96 .
Una pioggia di miliardi che dovrebbe andare a sostenere una serie di trasformazioni e adeguamenti che interessano l'intera provincia di Roma, e che sono attesi a braccia aperte un po' da tutti, amministrazioni, enti pubblici e privati, imprese, potentati edilizio, urbanistico, politico.
Il ricordo di ciò che successe in un simile frangente, i Mondiali del 1990, è ancora vivo in tutti noi: opere inutili, spreco di denaro pubblico, corruzione, tangenziali che si autodistruggono, stragi nei cantieri aperti 24 ore su 24. Dal materiale che qui presentiamo si può capire come è probabile che la storia si ripeta, e che esiste anche la possibilità che ci sia una terza replica di questa tragica farsa, sempre che il Comitato Olimpico Internazionale accolga la richiesta del Comune di ospitare i giochi olimpici del 2004.
Crediamo necessario pronunciarsi su quello che sarà il prossimo futuro della nostra città, e per questo in un anno di trasmissioni abbiamo raccolto una serie di materiali che riteniamo utile diffondere , incrementare e condividere con tutti i soggetti che siano interessati a opporsi all'ennesimo episodio di disastrosa gestione del territorio e delle risorse collettive.
CINQUE DOMANDE SUL GIUBILEO
Prima di fornire il materiale informativo, la rassegna stampa e le schede sui progetti proposti che abbiamo raccolto, riteniamo utile esporre la nostra posizione su tutta la questione, a partire dal rovesiamento di quelle che sono le parole d'ordine della propaganda rutelliana su Roma e il Grande Giubileo del 2000.
Non ci interroghiamo di proposito sul concetto e sul modello di sviluppo valido per una piccola metropoli al confine tra il Nord e il Sud del mondo, sia perchè il discorso ci porterebbe molto lontano e sia perchè non ci sembra proficuo ridurre la complessità urbania ad una lettura ideologica che dia risposte univoche su fenomeni che sono in realtà prodotto di una serie infinita di caratteristiche culturali, sociali, economiche, politiche, geografiche, climatiche ...
Quello che piuttosto riteniamo utile in questo momento è fare chiarezza sull'informazione che da mesi la stampa metropolitana ci propina, e demistificare la retorica rutelliana che oramai copre qualsiasi mossa dell'amministrazione comunale.
Il fatto che questa amministrazione si dica verde e di sinistra per noi non è significativo di nulla: l'efficacia delle scelte urbanistiche e politiche è da ricercarsi nelle trasformazioni reali che producono, non nelle dichiarazioni di principio.
Anzi diremmo che ogni errrore/orrore urbanistico prodotto dalla cosiddetta sinistra è doppiamente grave, dal momento che si pone come tradimento di aspettative di miglioramento della qualità della vita di tutti e concorre quindi al rafforzamento delle peggiori forze di destra.
Comunque, questo lavoro sarà servito veramente a poco se non ci sarà la volontà e la capacità collettiva di proseguirne le analisi e soprattutto di far seguire a tante parole alcuni fatti.
1- IL GIUBILEO SARA' UN'OCCASIONE DI SVILUPPO PER L'INTERA CITTÀ' ?
Ammesso e non concesso che i grandi eventi possano in qualche modo modificare le condizioni di qualità della vita nella città (l'esempio di Barcellona 92 dimostrano come queste occasioni possano essere sfruttate al meglio ma non riescano a produrre mutamenti per tutti), si può affermare che l'occasione Giubileo produrrà un effetto benefico per tutta la metropoli? Secondo noi decisamente no, per le seguenti ragioni:
- a) non tutti i progetti che saranno finanziati dallo Stato potranno funzionare da volano per lo sviluppo di altre attività , cosi che tanti investimenti non saranno in grado di produrre quella serie di reazioni che poi decretano il sucesso di una strategia di sviluppo urbano.
- b) non si è nemmeno tentato di trasformare l'evento religioso in occasione culturale e politica di scambio interetnico con un programma di investimenti che favorisse la definitiva strutturazione di Roma come città multietnica. La leadership culturale dell'evento è stata lasciata in mano alla Chiesa, e a poco serviranno le rassegne di cinema che Borgna organizzera nel 2000: il lavoro di reinvenzione culturale dell'evento doveva cominciare sin da ora e porsi dei traguardi di civiltà nei confronti per esempio dei tanti immigrati che sopravvivono in durissime condizioni ai margini della Capitale: è ovvio che solo il miglioramento generale delle condizioni di vita della popolazione di origine non italiana potrebbe creare le condizioni per trasformare questa presenza in arricchimento sociale e culturale per tutta la collettività.
- c) per quel che riguarda il turismo non viene sfruttata l'occasione per la ristrutturazione o la creazione di nuove potenzialità;si continua a vivere di rendita su ciò che già c'è,ed è già fonte di reddito, senza ampliare (e decentrare e diversificare) le possibilità turistiche: sistema del verde e turismo extracittadino, poli di attrazione periferici, invenzione di attività ludico-culturali come musei tecnologici,turismo giovanile o altro. L'esempio di massimo sfruttamento delle proprie risorse attualmente è sicuramente Parigi, la città più visitata al mondo, che in questi ultimi dieci anni ha letteralmente inventato decine di nuove polarità turistiche che hanno affiancato la tradizionale torre Effeil. Gli investimenti previsti dai piani dell'amministrazione per il turismo (prescindendo anche dalla manutenzione dei monumenti soliti) sono qusi tutti a fondo perduto ; non vanno a creare qualcosa che col tempo restituirà alla collettività i capitali investiti, ma spesso aiuteranno semplicemente alcuni privati ad attrezzarsi senza spese per il Giubileo.
2- NEI PIANI DELL'AMMINISTRAZIONE E' RINTRACCIABILE UN'IDEA DI TRASFORMAZIONE DELLA CITTÀ' SOSTANZIATA DA UN COERENTE PIANO DI INVESTIMENTI?
L'idea guida che il vicesindaco W. Tocci ha spesso enunciato per la trasformazione della città ( la cosidetta cura del ferro e lo sviluppo delle aree ferroviarie) è continuamente tradita e rinnegata dai singoli progetti e investimenti, mentre non c'è un'idea di città che possa generare un nuovo piano regolatore .
Anche la necessità di decentrare molte delle attività che congestionano le aree centrali è sempre enunciata ma mai concretamente perseguita, soprattuto nel programma del Giubileo. Quindi i due problemi maggiorii della città, la mobilità e le periferie, vengono malamente affrontati e non sono messi al centro di tutta la nuova pianificazione e degli investimenti dello Stato per il Giubileo. In particolare:
a) per quanto riguarda la mobilità basta dire che lo sviluppo delle linee ferroviarie e delle aree FS è stato disgiunto sia dalla pianificazione per il Giubileo che dalle varianti di Piano Regolatore : questo chiaramente fa capire come non sia stata colta l'occasione di restituire mobilità e servizi alla collettività tramite lo sfruttamento delle aree ferroviarie. Sono ancora separati i tavoli su cui si discute di metropolitane, ferrovie urbane, alta velocità, tramvie, autobus: il coordinamento tra i mezzi di trasporto, l'intermodalità possibile era il tema da affrontare per modernizzare una volta per tutta la rete pubblica, e ancora una volta è stato mancato.Vedremo come si sia preferito concentrare gran parte degli investimenti per la mobilità nella realizzazione della linea C, rinunciando probabilmente ad un possibile riassetto complessivo della rete.
b) per quanto riguarda la periferia, si prevedono i soliti investimenti a pioggia che non potranno andare oltre l'arredo urbano o il completamento di qualche isolato servizio nei quartieri periferici: soldi spesi senza efficacia e senza ritorni dal momento che non stimoleranno altre attività nè creeranno occupazione nei quartieri, ma soprattutto che lascieranno le nostre periferie in balia del loro destino di grandi quartieri dormitorio privi di attività di rilevanza urbana.
c) potremmo aggiungere che per le classi sociali senza possibilità di investimento (il proletariato, i pensionati, gli immigrati, i disoccupati...) non si aprono orizzonti nuovi di sviluppo, ma al massimo di qualche impiego temporaneo che durerà il tempo del pellegrinaggio...
3- AL DI LA' DELLE LINEE GENERALI DI INTERVENTO, I SINGOLI PROGETTI PER IL GIUBILEO SARANNO UTILI PER L'INTERA COLLETTIVITA'?
Il quadro sostanzialmente critico che abbiamo fino a qui sostanzialmente presentato non implica necessariamente un giudizio negativo su tutti i progetti proposti. Interventi come l'ammodernamento delle linee tramviarie oppure come l'abbattimento di molte barriere architettoniche sono fatti sicuramente positivi per la città.
Ma, ancora una volta, il piano di finanziamenti ci sembra discutibile e soprattutto la scelta di concentrare ben un terzo dei soldi richiesti sulla realizzazione della linea metropolitana C ci sembra un errore colossale. Infatti sono stati richiesti ben 1300 miliardi per un'opera di utilità incerta, di difficile realizzazione in tempi così stretti , che rischia per tanto di tramutarsi in un pericoloso pozzo senza fondo. La consistenza del finanziamento ci spinge ad approfondire il tema della linea C, che tratteremo a parte.
Comunque le maggiori voci di spesa risultano essere, oltre la mobilità con il 60% degli investimenti richiesti, nel settore dei beni culturali (10%) e della manutenzione urbana (12%), mentre percentuali inferiori al 5% (per un 20% complessivo) sono destinate all'accoglienza,all'ambiente, all'assistenza sociale, alla gestione dell'evento e all'informazione, alla formazione profesionale e ai servizi speciali.
a) per quanto riguarda le spese per i beni culturali, speriamo che si andrà oltre i soliti restauri delle facciate di monumenti storici, che oltre ad avere spesso esiti dicutibili
non hanno ricadute economiche di rilievo.
b) i soldi destinati alla manutenzione urbana si configurano come operazioni di abbellimento esteriore che giudichiamo fattibili solo in contesti dove tutti gli altri problemi siano già risolti: in situazione di emergenza come quella romana temiamo di trovarci di fronte al solito spreco di risorse collettive, spese per ottenere risultati effimeri e privi di ricadute di ogni tipo.
4- QUALI PROGETTI SONO CONCRETAMENTE REALIZZABILI IN MENO DI 45 MESI?
Il fattore tempo è un elemento da tenersi necessariamente in considerazione dal momento che farsi sorprendere dall'evento con i cantieri aperti è pura follia. Lo scarso tempo rimasto è una seria ipoteca su molte opere proposte. Questo naturalmente non sembra frenare la volontà dei realizzatori, anche se sarà necessario ricorrere a leggi speciali, cantieri aperti 24 ore su 24 (rischiosi e costosi), realizzazioni affrettate e ridotte. si sta profilando l'ennesimo bluff dove la retorica rutelliana farà passare il minimo indispensabile per grande sforzo di ammodernamento, e dove servizi e benefici esistenti solo sulla carta non saranno realtà per la quotidianetà di tutti.
5-IL COMUNE RIUSCIRA' ALMENO A GESTIRE L'EMERGENZA?
Dando per scontato che lìoccasione di sviluppo e reinenzione urbana sia oramai persa, abbiamo anche dei dubbi che si riesca ad affrontare con efficacia l'invasione dei pellegrini: un grosso limite alla nostra capacità d'accoglienza deriverà dal fatto che il 2000 ci troverà ancora impegnati a realizzare opere di non provata utilità che saranno incomplete o mal completate; trionferanno al solito la disorganizzazione e l'arte di arrangiarsi, bruciando cosìanche un possibile rilancio di immagine della nostra città, che paleserà al mondo di non essere cambiata affatto.
Il progetto della linea metropolitana C , che riprende in parte tracciati proposti in varie sedi negli scorsi decenni, è composta da cinque differenti tratte che verranno realizzate con modalità, finanziamenti e tempi diversi:
- la tratta sud-est, esterna al GRA, da Pantano a Giardinetti, prevalentemente in superfice, che riutilizzerà il tracciato dell'attuale ferrovia Termini- Pantano. I lavori sono già cominciati e la loro conclusione è prevista per il 1998, per una spesa complessiva di 253 miliardi stanziati dalla L. n.910/86.
- la tratta sud-est, interna al GRA, da Giardinetti a S.Giovanni, prevalentemente in superfice. Non sono attualmente disponibili finanziamenti e non verrà realizzata sicuramente prima del 2005.
- la tratta centrale Colosseo-Ottaviano, per cui il comune ha chiesto al Governo 1300 miliardi, che sono già stati stanziati (anche se non sono note le modalità con cui verranno spesi). La realizzazione e l'attivazione dell'esercizio sono previsti entro il dicembre 1999, anche se molte stazioni verranno completate nel corso del2000/2001.
- la tratta nord, da Ottaviano a Vigna Clara, per cui non sono stabiliti nè finanziamenti nè tempi di realizzazione che comunque non potranno anticipare il 2005.
Come si vede, è una grossa forzatura far rientrare questo progetto nelle opere per il Giubileo, visto che una minima parte di questa linea potrebbe essere in esercizio durante il fatidico Anno Santo. I finanziamenti richiesti per realizzare la tratta centrale, dalla delibera n.33/96 ammontano, come abbiamo detto, a 300 miliardi, circa un terzo di tutti i finanziamenti che lo Stato ha concesso con il decreto n.225/96.
Quattro ordini di motivi ci spingono a opporci a questo progetto:
- a) questo enorme dispendio di denaro pubblico non sarebbe bilanciato da grandissimi benefici, dal momento che l'utilità di un piccolo tratto di metro tra Colosseo e Ottaviano non sarebbe risolutivo dei molti problemi di congestione del Centro Storico: la linea sarebbe utilizzata in prevalenza dai turisti che decidano la visita- lampo a due grandi attrazioni come la Città del Vaticano e il Colosseo, mentre i vantaggi per la città, almeno per i prossimi dieci anni, sarebbero pressocchè nulli.
- b) le alternative sembrano essere invece molto più interesanti, considerando che i costi per realizzare linee veloci di superfice su sede propria prevalentemente protetta, come il 225 per intenderci, sono dieci volte inferiori: con lo stesso finanziamento sarebbero realizzabili dieci linee tramviarie che potrebbero risolvere una volta per tutte il problema del trasporto pubblico nella Capitale. In particolare, la stessa amministrazione comunale ha programmato la realizzazione di una linea tramviaria S.Pietro- Termini che , con la spesa di soli 90 miliardi garantirebbe pressapoco lo stesso servizio della linea C e presenta anche l'enorme vantaggio di essere realizzabile con più facilità entro il 2000.
- c) i tempi di realizzazione della tratta centrale sono strettissimi ed è nei stessi piani del Comune che il 2000 ci sorprenderà con i cantieri delle stazioni ancora aperti; inoltre la realizzazione complessiva dell'intera rete non sarà sicuramente raggiungibile prima di dieci/quindici anni. Il forte rischio che si corre è di fare un grosso sforzo per ritrovarsi un'infrastruttura che tra venti anni potrebbe essere già inadeguata per le future esigenze di una metropoli in continuo mutamento.
Inoltre non si può correre il rischio di ripetere la situazione di Italia 90, con stragi nei cantieri e opere realizzate in deroga a tutte le norme .
- d) infine, la particolare natura del sottosuolo del Centro Storico sconsiglia opere di scavo così rilevanti, elementi di rischio per la stabilità sia dei monumenti che degli stessi quartieri, come dimostrano i lavori di ampliamento della linea A che in Prati hanno causato non pochi danni alle abitazioni. Inoltre in un punto così delicato come il sottosuolo del Colosseo si verrebbe a realizzare uno dei maggiori nodi di scambio dell'intera rete, con conseguenze imprevedibili soprattutto per la stabilità del già pericolante monumento. Senza accennare al fatto che molti lavori potrebbero essere arrestati dall'intervento della sovraintendenza, qualora si verificassero scoperte inattese: ci troveremmo così nell'impossibilità addirittura di portare a termine questo progetto, pur avendoci investito una buona fetta delle risorse disponibili.
In conclusione, la scelta di impiegare ben un terzo dei finanziamenti disponibili per la realizzazione di questo progetto ci sembra un drammatico errore di valutazione: invece di insistere con quest'opera poco utile, costosissima, di difficile realizzazione e rischiosa si potrebbero studiare le molte e vantaggiose ipotesi alternative di utilizzo dei finanziamenti stanziati dal Governo. In gioco non ci sono solamente i danni che una cattiva o mancata realizzazione potrebbe generare, ma anche il non secondario fatto che difficilmente verranno stanziati nel futuro altri fondi per Roma se quelli attuali saranno male utilizzati.
03-05-95 Il Papa proclama il Grande Giubileo dell'anno 2000
10-11-94 Il Comune di Roma promuove la convenzione per la formazione degli organismi incaricati della programmazione e gestione dell'evento dell' evento e della redistribuzione dei finanziamenti pubblici: nascono l' Agenzia romana per il Giubileo s.p.a., la commissione comunale congiunta Giubileo-Roma Capitale ed gli altri organismi che descriveremo in seguito.
12-01-96 Presentazione del Censimento generale degli interventi (proposti da vari Enti) da parte dell'Agenzia per un totale di 611 progetti ed una valutazione di investimento di 3000 MLD.
01-02-96 Presentazione del Giubileo sociale da parte della commissione Giubileo sociale del Comune di Roma , presieduta dall'assessore Amedeo Piva.
19-02-96 Presentazione della bozza degli interventi (68) prescelti tra quelli del Censimento da parte dell'Agenzia.
14-03-96 Approvazione in sede di Consiglio Comunale della delibera n.33/96 che definisce il quadro degli interventi per cui si chiedono 5340.5 mld allo Stato.
16-04-96 Il Presidente del Consiglio Dini rimanda a mercoledì 24-4 (cioè a dopo le elezioni) la firma del decreto di spesa per il Giubileo , che sblocca i 3400 mld precedentemente stanziati nella legge Finanziaria 1996.
29-04-96 La gazzetta ufficiale pubblica il decreto legge per il finanziamento delle opere per il Giubileo. I fondi messi a disposizione sono consistenti, tra i 3000 e i 3400 miliardi, ma non viene accolta la richiesta della delibera comunale 33/96 di innalzarli a 5340.5 mld. L'organo responsabile della distribuzione di questi fondi sarà la Commissione nazionale Roma Capitale, coordinata dal presidente del consiglio e composta dai ministri dei lavori pubblici, trasporti, beni culturali e ambiente, oltre che dal sindaco di Roma e dai presidenti di Regione e Provincia. Viene cosi scavalcata l'agenzia per il giubileo e l'individuazione degli interventi e delle procedure per realizzarli resterà appannaggio di questa commissione prevalentemente governativa.
- - Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Aree Urbane, Roma Capitale, Giubileo : Nicola Scalzini
- - Peregrinatio ad Petri Sedem: mons. Liberio Andreatta
- - Comitato Centrale per l'Anno Santo arcivescovo Sergio Sebastiani
- - Comitato romano per l'Anno Santo: mons.Luigi Moretti
- - Agenzia romana per il Giubileo: pres. Luigi Zanda, uff.sta E' una s.p.a. nata col compito di coordinare i programmi, i progetti, le realizzazioni e l'informazione pubblica: riunisce tecnici e rappresentanti di Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio.
- - Commissione mista Stato-Vaticano
- - Comitato tecnico-scientifico: pres. Giuseppe De Rita E' la mente dell'evento-Giubileo. Dello staff fanno parte anche: Giano Accame, Sabino Cassese, Andrea Monorchio (rag. generale dello Stato), Mario Marazziti (Comunità di Santo Egidio), L.Mastrobuono (Peregrinatio), Paolo Leon, Alberto Caracciolo solo per citarne alcuni.
- - Commissione comunale Giubileo: pres. Enrico Gasbarra uff. stampa Marchese
- - Commissione Roma Capitale: pres. Carlo Flamment Il suo ruolo è stato chiarito definitivamente dal decreto di spesa che ha reso disponibili i finanziamenti; la commissione è presieduta dal presidente del Consiglio, e composta dai ministri dei Lavori Pubblici, Trasporti, Beni culturali e ambientali oltre che il sindaco di Roma e i presidenti di Regione e Provincia. Sarà l'organo deputato all'individuazione degli interventi e delle procedure per realizzarli: la misura in cui utilizzerà i contributi degli altri enti, in primo luogo dell'Agenzia è ancora tutta da verificare.
- - Comitato per il Giubileo sociale: assessore Amedeo Piva
E' formato da 14 "saggi" tra cui il direttore della Caritas e da una serie di esperti come la Comunità di Sant'Egidio , quella di Capodarco o il presidente della Commissione governativa sulle povertà, con il compito di organizzare un "concorso di idee" cittadino e vagliare le stesse prima di sottoporle al Consiglio Comunale.
- -assessorato al turismo-Grandi Eventi: assessore Francesco Carducci
AGGIORNAMENTO 1 ( fine febbraio 1996)
A metà febbraio con gran clamore sono stati presentati ben 611 progetti per il Giubileo (vedi scheda) nel censimento presentato dall'Agenzia che raccoglieva proposte vecchie e nuove, pubbliche e private, a piccola o a grande scala.
Per questi progetti il Comune valutava che fosse necessario un finanziamento di circa 3000 MLD di cui ben 2000 servivano a coprire il sottopasso di Castel S.Angelo ed il tratto di metropolitana C da Colosseo ad Ottaviano (o la tangenziale est ?) e soli 1000 il resto delle iniziative.
Questo censimento è stato posto al vaglio di coerenza (con le idee-guida per il Giubileo) e di fattibilità da parte dell'Agenzia.
La relazione di accompagno firmata dal presidente Zanda è fortemente critica ed evidenzia sia le difficoltà di rimanere nei tempi, sia l'assenza di un quadro complessivo coerente.
Comunque vengono scelti solo 68 dei 611 progetti,per i quali si prevedono non 3000, ma ben 5228 MLD di copertura. Gli interventi più eclatanti sono:
- -il tratto centrale della metro C da Colosseo ad Ottaviano (S.Pietro), mentre i due tratti, fino a Pantano e fino a Vigna Clara spariscono (perlomeno non usufruiranno dei finanziamenti del Giubileo).
- -il sottopasso di Castel S.Angelo
- -la ristrutturazione della tangenziale est nel tratto Nomentana-Tiburtina (stralcio del progetto complessivo che arriverebbe fino all'Ostiense).
- -restauro delle ville storiche e progetto sull'area del grande Campidoglio.
- -ampliamento della Roma-Fiumicino.
AGGIORNAMENTO 2 ( 12-3-96)
Il pacchetto dei progetti è in discussione in Consiglio Comunale che dovrebbe terminare i suoi lavori entro giovedì 14-3-96. Dai giornali l'unica indiscrezione emersa è che dovrebbe essere stralciato il finanziamento per il restauro del Buon Pastore-casa internazionale della donna. Rimarrebbero tra gli interventi per il Giubileo sociale (vedi schede) solo quelli a sostegno di attività delle ACLI e della Caritas.
-il 5 Marzo i giornali riportano la notizia della approvazione del pacchetto di proposte della Provincia per il Giubileo. I progetti sono stati selezionati tra quelli scelti dall'Agenzia ed altri 400 presentati da comuni ed altre amministrazioni. Si tratta di 129 progetti (per un totale di 356 MLD) di cui 42 per interventi cultutrali (tra cui un museo del cinema a Roma, ma non sappiamo dove) e 36 per l'accessibilità e la mobilità.
AGGIORNAMENTO 3 (20-3-96)
Il 14 Marzo il Consiglio Comunale ha votato la delibera n.33 che dà l'approvazione definitiva al pacchetto di proposte da realizzare in vista del Giubileo,per un totale di investimenti per 5340,5 MLD. Dal confronto con il documento stilato dall'Agenzia per il Giubileo non emergono molte differenze.
- -il tratto di tangenziale est ( ora denominato Circonvallazione) che dovrebbe andare a sostituire (o raddoppiare?) la strada esistente nel tratto tra Tiburtina e Nomentana (primo stralcio) pare sarà realizzato con percorsi in sotterranea nei tratti vicini alle abitazioni; sembrerebbe una prima vittoria dei Comitati di Quartiere che si sono mobilitati in questi mesi. Vediamo brevemente alcune novità procedurali e finanziarie:
- -il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nicola Scalzini ha preparato il decreto di spesa per le opere del Giubileo, decreto che contiene anche le procedure ed i ruoli che i diversi soggetti pubblici dovranno ricoprire in tutta l'operazione.Al momento non conosciamo il contenuto del decreto, ma ciò che importa è che a questo punto manca all'avvio definitivo di tutta l'operazione la sola firma di Dini. Viste le ultime alleanze elettorali si fa molto più probabile l'ipotesi di una definitiva approvazione prima delle prossime elezioni: non resta molto tempo.
- -il Comune di Roma, nel frattempo, per poter comunque iniziare i lavori, ed in accordo col Governo, ha deciso di fare uso delle procedure della legge speciale 15-12-1990, la legge per Roma Capitale anche se auspica comunque che il futuro decreto le semplifichi ulteriormente.Naturalmente non tutte le opere possono essere considerate rispondenti agli obiettivi di Roma Capitale e quindi per il momento alcune non potranno partire.
- -una grossa novità contenuta nello scritto è il mandato al Sindaco di promuovere proposte di iniziativa privata (par.E)
Non è specificato, però, cosa si intenda per "promuovere", anche se i criteri dovranno essere individuati dalle Commissioni Consiliari.
NOVITA' (29 APRILE 1996)
Il 29 aprile è stato pubblicato dalla Gazzetta ufficiale il decreto 26 aprile 1996 n.225 che rende disponibili i 3400 miliardi già stanziati dalla finanziaria 96 : l'organismo chiamato a gestirli sarà la Commissione per Roma Capitale, è presieduta dal presidente del Consiglio, e composta dai ministri dei Lavori Pubblici, Trasporti, Beni culturali e ambientali oltre che il sindaco di Roma e i presidenti di Regione e Provincia. Entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, questa commissione dovrà formulare il Piano per il Giubileo, che potrebbe rivelarsi diverso da quello approvata dal comune con la delibera n.33/96. Nei prossimi mesi il decreto dovrà essere discusso in parlamento per essere convertito in legge.
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