collezione ECN Milano
a cura di snd@ecn.org
Pubblichiamo la raccolta dei “bollettini informativi” prodotti dal collettivo “ECN Milano”, European Counter Network – Nodo di Milano, nel periodo dal 1991 al 1995: 5 anni di cronache e dibattito dal movimento antagonista.
Le origini
Il collettivo nasce nel 1990 all’interno del Centro Sociale Leoncavallo di Milano, con l’intento di dar vita a una riflessione e a pratiche concrete sull’uso sociale delle tecnologie digitali.
In quegli anni in Italia il computer si è già diffuso, per lo più nei luoghi di lavoro, ma non è ancora diventato un elettrodomestico come lo conosciamo oggi. Si tratta di una tecnologia ancora poco diffusa nella società e men che meno negli ambienti della sinistra radicale e nelle case dei suoi militanti.
Il collettivo si occupa della manutenzione delle strutture informatiche del centro sociale, recupera e riporta in uso vecchi pc dismessi, tiene corsi di prima formazione all’uso del computer, fa lavori di impaginazione, elaborazione grafica, stampa, ma fin dall’inizio l’obiettivo dichiarato è quello di andare online con una propria BBS, Bulletin Board System, una banca dati amatoriale raggiungibile da tutti via modem e telefono, da collegare alla nascente rete telematica antagonista italiana.
Nel Leoncavallo, dopo l’impatto con stampa e TV prodotto dallo sgombero dell’89, si apre la discussione sul tema dei rapporti con i media tradizionali e le loro logiche di potere, fino ad allora rifiutati ma ormai ineludibili e vissuti da alcuni come rischio e da altri come opportunità.
Contestualmente si apre un ragionamento sulla necessità di dotarsi di propri canali di comunicazione: nel 1990 viene costituita la Cooperativa Editoriale Zero, che pubblicherà alcuni titoli militanti; nel 1992 nasce Radio Onda Diretta, emittente illegale che trasmette dall’interno del centro sociale. Ogni anno, dall’89 al ’94, tra giugno e luglio la festa di Parco Lambro propone 3 giorni di incontri, musica, dibattiti, festa, vita comune e mobilitazione a cui partecipano persone e realtà provenienti da tutto il paese e dall’estero, all’insegna delle parole d’ordine “contro eroina e polizia” e “contro i padroni della città”. E poi volantini, manifesti, documenti di tutti i generi. E il collettivo video, il collettivo fotografico, il centro di documentazione. I concerti e i banchetti delle autoproduzioni le sere dei fine settimana.
In questo momento il centro sociale è un vulcano di comunicazione e di relazioni; l’informatica sta per affermarsi come la più potente e accessibile tecnologia di comunicazione di sempre; e a Milano la strada è già stata aperta dall’esperienza e dalle riflessioni del collettivo Decoder, seppur con una visione e con pratiche decisamente differenti da quelle di ECN.
Queste pubblicazioni abbracciano i 5 anni durante i quali nasce, si diffonde, si consolida e si conclude l’esperienza della rete di BBS dell’European Counter Network italiano, ECN, costituita da gruppi presenti in diversi centri sociali ed emittenti radiofoniche di movimento, a Milano, Torino, Brescia, Padova, Montebelluna, Bologna, Roma, Napoli.
La produzione di output cartacei, quali sono i “bollettini” che raccogliamo in questo archivio, è una necessità che caratterizza l’attività iniziale di tutti i collettivi ECN: il “bollettino” è lo strumento per condividere i contenuti della rete con chi ancora non vi può accedere, e nel movimento antagonista sono i più.
Il contesto
Si possono trovare in queste 89 pubblicazioni 5 anni di storia dei movimenti antagonisti nel nostro paese e non solo, poiché sono numerose anche le notizie e i documenti dall'estero. È un periodo vivace, disordinato, ingenuo e creativo, spesso e volentieri dissacratorio, ma è anche il momento in cui si può assistere a un’accelerazione, alla differenziazione e alla frammentazione del dibattito, dove ai temi tradizionali del movimento antagonista – lavoro e sindacalismo di base, lotte, repressione e carcere, internazionalismo, Sudamerica, Palestina, antifascismo, nuove destre, ecc. – si aggiungono, sovrappongono e intrecciano a velocità sempre maggiore nuove tematiche e nuovi punti di vista.
Sono gli anni in cui l’Europa si avvia a diventare “comunitaria” a partire dagli accordi sui parametri di bilancio (Accordi di Maastricht, 1992) e sui confini (Convenzione di Shengen, 1995), e sono gli anni in cui si va verso la costituzione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, il WTO (1995). Sono anche gli anni della prima invasione dell’IRAQ, della guerra civile nella ex Jugoslavia, del primo grande esodo migratorio verso l’Italia, quello dall’Albania.
Cambia la percezione delle lotte, che – con una nuova consapevolezza – vengono lette sempre più secondo una logica globale. Si pensi solo al radicale cambiamento del dibattito e delle pratiche sui temi dell’internazionalismo provocato dall’irruzione sulla scena dell’Esercito di Liberazione Zapatista e del Subcomandante Marcos (1994).
Sulla scena nazionale sono gli anni del crollo del sistema politico italiano oggi denominato “Prima Repubblica”, di tangentopoli e mani pulite, dell’affermarsi di una forza politica istituzionale razzista e xenofoba quale la Lega Lombarda, della “discesa in campo” di Silvio Berlusconi con il suo partito-azienda e della formazione di una nuova destra politica e sociale. Fenomeni che hanno il loro epicentro proprio a Milano. Una città dove la trasformazione postfordista si sta avviando a conclusione e la manifattura ha lasciato il posto a commercio e servizi, alla cantieristica e alle immobiliari, affamate degli spazi lasciati vuoti dalla scomparsa dell’industria, lo stesso terreno simbolico e materiale su cui si eserciteranno le pratiche di occupazione dei centri sociali. In questi bollettini c’è anche tutta la storia militante, particolare e formidabile, del Leoncavallo di quegli anni, inaugurati 2 anni prima dallo sgombero del 16 agosto 1989: la resistenza dai tetti con le molotov, gli arresti, la rioccupazione e l’epica della ricostruzione, accompagnata dalla solidarietà di tutta la città.
Nel giugno 1993 la Lega Lombarda conquista la giunta municipale con il sindaco Formentini, dopo aver fatto dello sgombero del centro sociale il tema di punta di una lunga campagna elettorale.
Dopo mesi di continua mobilitazione e presidio degli stabili occupati, la mattina del 21 gennaio 1994 il Centro Sociale viene sgomberato dalla sede storica di via Leoncavallo 22. È la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una nuova stagione. Il 9 agosto il centro sociale viene di nuovo sgomberato, questa volta dalla sede “provvisoria” di via Salomone. A partire da lì una carovana di furgoni, tende, spine dalla birra, impianti di amplificazione e generatori elettrici attraverserà la città, stabilendosi prima nel Parco Alessandrini, per poi trovare rifugio nella spianata antistante il Centro Sociale Su-la-testa di Baggio, a sud-ovest della città, per tornare infine a nord-est, nel Parco della Martesana, da dove l’8 settembre partirà l'occupazione della sede attuale in via Watteau, nel quartiere Greco, passando ancora una volta dall’assedio delle forze di polizia e dalla resistenza dai tetti, seguita tre giorni dopo dalla manifestazione nazionale del 10 settembre, che sancirà l'occupazione.
L’epilogo
Nel 1994 il ritmo di pubblicazione dei bollettini rallenta. I motivi sono molti. Uno di questi è la mobilitazione continua per la difesa del centro sociale, che assorbe completamente il collettivo ECN. Ma non solo: il movimento sta attraversando un profondo cambiamento, si percepisce seguendo il dibattito pubblicato sui bollettini. Si aprono nuovi canali e nuovi circuiti di comunicazione, è ormai chiaro che il futuro delle reti è internet. Il piccolo mondo delle BBS sta cedendo il passo alle nuove possibilità offerte dalla rete globale.
A fine agosto 1995, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’ultimo bollettino di questa raccolta, in occasione della festa annuale di Radio Onda d’Urto, si tiene a Brescia una riunione di tutti i collettivi ECN per discutere la proposta milanese di migrare su web l'esperienza di questi anni. In prima battuta non tutti sono d'accordo, il bello e la forza di internet è proprio quello di essere una rete distribuita, senza un centro, tanto che ogni collettivo ha già iniziato a farsi i propri siti web e mailing list dove gli pare. Eppure, col proseguire del dibattito, nei mesi che seguono prende corpo anche l’ipotesi di poter costituire di nuovo un punto di visibilità e di riferimento, di costruire qualcosa che dia a tutte le realtà del movimento la possibilità di accedere alle nuove tecnologie e ai nuovi mezzi di comunicazione. Di nuovo secondo lo stesso spirito che ci aveva guidati nella costruzione della rete di BBS: dare a tutte realtà della sinistra radicale ed extra istituzionale di questo paese la possibilità di avere voce e di costruire reti di relazioni.
A partire dall’autunno 1995 il collettivo inizia un percorso di incontri e iniziative attraverso i centri sociali di Milano e altre città d’Italia, per presentare il progetto di migrazione dell’esperienza ECN verso internet, per raccogliere adesioni e fondi.
Nel marzo 1996 viene costituita l’associazione Isole nella Rete, con la partecipazione degli appartenenti ai collettivi ECN delle altre città e di appartenenti a diverse altre realtà attive sulla scena della comunicazione telematica antagonista italiana.
Il 1° agosto 1996 il server di ecn.org viene messo on line, ma questa è un’altra storia.
Milano, aprile 2016
snd@ecn.org
Il collettivo nasce nel 1990 all’interno del Centro Sociale Leoncavallo di Milano, con l’intento di dar vita a una riflessione e a pratiche concrete sull’uso sociale delle tecnologie digitali.
In quegli anni in Italia il computer si è già diffuso, per lo più nei luoghi di lavoro, ma non è ancora diventato un elettrodomestico come lo conosciamo oggi. Si tratta di una tecnologia ancora poco diffusa nella società e men che meno negli ambienti della sinistra radicale e nelle case dei suoi militanti.
Il collettivo si occupa della manutenzione delle strutture informatiche del centro sociale, recupera e riporta in uso vecchi pc dismessi, tiene corsi di prima formazione all’uso del computer, fa lavori di impaginazione, elaborazione grafica, stampa, ma fin dall’inizio l’obiettivo dichiarato è quello di andare online con una propria BBS, Bulletin Board System, una banca dati amatoriale raggiungibile da tutti via modem e telefono, da collegare alla nascente rete telematica antagonista italiana.
Nel Leoncavallo, dopo l’impatto con stampa e TV prodotto dallo sgombero dell’89, si apre la discussione sul tema dei rapporti con i media tradizionali e le loro logiche di potere, fino ad allora rifiutati ma ormai ineludibili e vissuti da alcuni come rischio e da altri come opportunità.
Contestualmente si apre un ragionamento sulla necessità di dotarsi di propri canali di comunicazione: nel 1990 viene costituita la Cooperativa Editoriale Zero, che pubblicherà alcuni titoli militanti; nel 1992 nasce Radio Onda Diretta, emittente illegale che trasmette dall’interno del centro sociale. Ogni anno, dall’89 al ’94, tra giugno e luglio la festa di Parco Lambro propone 3 giorni di incontri, musica, dibattiti, festa, vita comune e mobilitazione a cui partecipano persone e realtà provenienti da tutto il paese e dall’estero, all’insegna delle parole d’ordine “contro eroina e polizia” e “contro i padroni della città”. E poi volantini, manifesti, documenti di tutti i generi. E il collettivo video, il collettivo fotografico, il centro di documentazione. I concerti e i banchetti delle autoproduzioni le sere dei fine settimana.
In questo momento il centro sociale è un vulcano di comunicazione e di relazioni; l’informatica sta per affermarsi come la più potente e accessibile tecnologia di comunicazione di sempre; e a Milano la strada è già stata aperta dall’esperienza e dalle riflessioni del collettivo Decoder, seppur con una visione e con pratiche decisamente differenti da quelle di ECN.
Queste pubblicazioni abbracciano i 5 anni durante i quali nasce, si diffonde, si consolida e si conclude l’esperienza della rete di BBS dell’European Counter Network italiano, ECN, costituita da gruppi presenti in diversi centri sociali ed emittenti radiofoniche di movimento, a Milano, Torino, Brescia, Padova, Montebelluna, Bologna, Roma, Napoli.
La produzione di output cartacei, quali sono i “bollettini” che raccogliamo in questo archivio, è una necessità che caratterizza l’attività iniziale di tutti i collettivi ECN: il “bollettino” è lo strumento per condividere i contenuti della rete con chi ancora non vi può accedere, e nel movimento antagonista sono i più.
Il contesto
Si possono trovare in queste 89 pubblicazioni 5 anni di storia dei movimenti antagonisti nel nostro paese e non solo, poiché sono numerose anche le notizie e i documenti dall'estero. È un periodo vivace, disordinato, ingenuo e creativo, spesso e volentieri dissacratorio, ma è anche il momento in cui si può assistere a un’accelerazione, alla differenziazione e alla frammentazione del dibattito, dove ai temi tradizionali del movimento antagonista – lavoro e sindacalismo di base, lotte, repressione e carcere, internazionalismo, Sudamerica, Palestina, antifascismo, nuove destre, ecc. – si aggiungono, sovrappongono e intrecciano a velocità sempre maggiore nuove tematiche e nuovi punti di vista.
Sono gli anni in cui l’Europa si avvia a diventare “comunitaria” a partire dagli accordi sui parametri di bilancio (Accordi di Maastricht, 1992) e sui confini (Convenzione di Shengen, 1995), e sono gli anni in cui si va verso la costituzione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, il WTO (1995). Sono anche gli anni della prima invasione dell’IRAQ, della guerra civile nella ex Jugoslavia, del primo grande esodo migratorio verso l’Italia, quello dall’Albania.
Cambia la percezione delle lotte, che – con una nuova consapevolezza – vengono lette sempre più secondo una logica globale. Si pensi solo al radicale cambiamento del dibattito e delle pratiche sui temi dell’internazionalismo provocato dall’irruzione sulla scena dell’Esercito di Liberazione Zapatista e del Subcomandante Marcos (1994).
Sulla scena nazionale sono gli anni del crollo del sistema politico italiano oggi denominato “Prima Repubblica”, di tangentopoli e mani pulite, dell’affermarsi di una forza politica istituzionale razzista e xenofoba quale la Lega Lombarda, della “discesa in campo” di Silvio Berlusconi con il suo partito-azienda e della formazione di una nuova destra politica e sociale. Fenomeni che hanno il loro epicentro proprio a Milano. Una città dove la trasformazione postfordista si sta avviando a conclusione e la manifattura ha lasciato il posto a commercio e servizi, alla cantieristica e alle immobiliari, affamate degli spazi lasciati vuoti dalla scomparsa dell’industria, lo stesso terreno simbolico e materiale su cui si eserciteranno le pratiche di occupazione dei centri sociali. In questi bollettini c’è anche tutta la storia militante, particolare e formidabile, del Leoncavallo di quegli anni, inaugurati 2 anni prima dallo sgombero del 16 agosto 1989: la resistenza dai tetti con le molotov, gli arresti, la rioccupazione e l’epica della ricostruzione, accompagnata dalla solidarietà di tutta la città.
Nel giugno 1993 la Lega Lombarda conquista la giunta municipale con il sindaco Formentini, dopo aver fatto dello sgombero del centro sociale il tema di punta di una lunga campagna elettorale.
Dopo mesi di continua mobilitazione e presidio degli stabili occupati, la mattina del 21 gennaio 1994 il Centro Sociale viene sgomberato dalla sede storica di via Leoncavallo 22. È la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una nuova stagione. Il 9 agosto il centro sociale viene di nuovo sgomberato, questa volta dalla sede “provvisoria” di via Salomone. A partire da lì una carovana di furgoni, tende, spine dalla birra, impianti di amplificazione e generatori elettrici attraverserà la città, stabilendosi prima nel Parco Alessandrini, per poi trovare rifugio nella spianata antistante il Centro Sociale Su-la-testa di Baggio, a sud-ovest della città, per tornare infine a nord-est, nel Parco della Martesana, da dove l’8 settembre partirà l'occupazione della sede attuale in via Watteau, nel quartiere Greco, passando ancora una volta dall’assedio delle forze di polizia e dalla resistenza dai tetti, seguita tre giorni dopo dalla manifestazione nazionale del 10 settembre, che sancirà l'occupazione.
L’epilogo
Nel 1994 il ritmo di pubblicazione dei bollettini rallenta. I motivi sono molti. Uno di questi è la mobilitazione continua per la difesa del centro sociale, che assorbe completamente il collettivo ECN. Ma non solo: il movimento sta attraversando un profondo cambiamento, si percepisce seguendo il dibattito pubblicato sui bollettini. Si aprono nuovi canali e nuovi circuiti di comunicazione, è ormai chiaro che il futuro delle reti è internet. Il piccolo mondo delle BBS sta cedendo il passo alle nuove possibilità offerte dalla rete globale.
A fine agosto 1995, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’ultimo bollettino di questa raccolta, in occasione della festa annuale di Radio Onda d’Urto, si tiene a Brescia una riunione di tutti i collettivi ECN per discutere la proposta milanese di migrare su web l'esperienza di questi anni. In prima battuta non tutti sono d'accordo, il bello e la forza di internet è proprio quello di essere una rete distribuita, senza un centro, tanto che ogni collettivo ha già iniziato a farsi i propri siti web e mailing list dove gli pare. Eppure, col proseguire del dibattito, nei mesi che seguono prende corpo anche l’ipotesi di poter costituire di nuovo un punto di visibilità e di riferimento, di costruire qualcosa che dia a tutte le realtà del movimento la possibilità di accedere alle nuove tecnologie e ai nuovi mezzi di comunicazione. Di nuovo secondo lo stesso spirito che ci aveva guidati nella costruzione della rete di BBS: dare a tutte realtà della sinistra radicale ed extra istituzionale di questo paese la possibilità di avere voce e di costruire reti di relazioni.
A partire dall’autunno 1995 il collettivo inizia un percorso di incontri e iniziative attraverso i centri sociali di Milano e altre città d’Italia, per presentare il progetto di migrazione dell’esperienza ECN verso internet, per raccogliere adesioni e fondi.
Nel marzo 1996 viene costituita l’associazione Isole nella Rete, con la partecipazione degli appartenenti ai collettivi ECN delle altre città e di appartenenti a diverse altre realtà attive sulla scena della comunicazione telematica antagonista italiana.
Il 1° agosto 1996 il server di ecn.org viene messo on line, ma questa è un’altra storia.
Milano, aprile 2016
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