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AVV.COPPI:

Quindi lei ...

MUTOLO G.:

Parlo di familiari di mafiosi.

AVV.COPPI:

Quindi lei ... lei soltanto ... lei soltanto in occasione della raccomandazione richiesta da Riccobono apprese e da Ignazio Salvo che Lima aveva rapporti con l'onorevole Andreotti?

MUTOLO G.:

Cioè, di quello sicuro, però in tempi prima ... cioè io l'avevo sentito ma non ... ecco ora lei mi dice, io le sto citando questo discorso di Ignazio Salvo perché è una persona, perché se dopo io ci dico lo sentito dire da Badalamenti Gaetano, lo sentito dire da Stefano Bontade, lo sent ... lei mi dice la data e il luogo. La data e il luogo che io non ci posso dire.

AVV.COPPI:

No, se l'ha sentito dire da Badalamenti ce lo dica, visto che Badalamenti è vivo e potrebbe ... mentre gli altri invece purtroppo sono tutti morti, quindi sa, è un po' difficile controllare quel che lei dice.

MUTOLO G.:

Ma guardi, se lei vede le mie dichiarazioni che ... trova anche Badalamenti.

PRESIDENTE:

Senta Mutolo, mi scusi, queste persone glielo hanno detto oppure no?

MUTOLO G.:

Sissignore.

PRESIDENTE:

Queste persone sono Badalamenti ed altri? Dica i nomi..

MUTOLO G.:

Signor Presidente, io prima di entrare in galera, io parlo intorno al '76, non al '76, al '77, già si parlava che l'onorevole Lima, va bene? sempre per discorsi politici, era sempre in contatto con l'onorevole Andreotti, va bene? Questo era un ... fattore di politica insomma. Dopo nel tempo, parlando sempre di certe cose, io sapevo che quando l'onorevole Lima aveva di bisogno per esempio, di un favore importante che lui non poteva risolvere, e si trattava di Roma, cioè per trasferire qualche persona importante da Palermo, non lo so, gli davano la promozione, facevano qualche cosa, però insomma ... sono questi i periodi ... Dopo in periodi successivi, io parlo nell'81, l'ho sentito parlare a Ignazio Salvo, ed era solo, ecco perché io dico Ignazio Salvo, in altri periodi successivi ancora, mentre sono in galera, e parlo dell'86-87, l'ho sentito dire da diverse persone. Però ora non è che io posso sapere come ...

PRESIDENTE:

Chi erano queste persone?

MUTOLO G.:.

.. queste persone lo sapevano.

PRESIDENTE:

Mutolo? L'avvocato voleva sapere chi erano queste persone oltre ad Ignazio Salvo.

MUTOLO G.:

Ah, Stefano Bontade era un mafioso, un capo mandamento di Santa Maria di Gesù.

PRESIDENTE:

No. no, Chi le diceva questo? I nomi. Che Lima si rivolgeva ad Andreotti. Chi oltre ad Ignazio Salvo?

MUTOLO G.:

Ah, non lo so, questo lo sanno loro va, io non lo so signor Presidente, io non è che ... io non lo so questo.

PRESIDENTE:

A lei, chi l'ha detto a lei?

MUTOLO G.:

Ce lo diceva lo stesso Lima, io non lo so questo ...

PRESIDENTE:

No Mutolo, non mi ha capito. Chi l'ha detto a lei questo? Che Lima si rivolgeva ad Andreotti?

MUTOLO G.:

A me?

PRESIDENTE:

Sì, chi gliel'ha detto ...

questo che Lima si rivolgeva a ...

MUTOLO G.:

Chi l'ha detto a me?

PRESIDENTE:

Chi gliel'ha detto, questo vogliamo sapere.

MUTOLO G.:

E non l'ho detto, signor Presidente. Incominciando da Bagarella da Riccobono, Pippo Calò a Francesco Madonia a Pino Leggio, parlandone con Mariano Agate a Salvatore Montalto ...

PRESIDENTE:

Senta, Mutolo, tutti questi le dissero che Lima si rivolgeva ad Andreotti per le questioni di Roma.

MUTOLO G.:

Signor Presidente, ma non è che me lo dicevano perché ... si parlava perché ci interessava ... cioè quello che faceva l'onorevole Andreotti. Si parlava sempre perché c'era un discorso del maxiprocesso. Quindi l'argomentazione era: ma l'onorevole Lima come fa a prendersi la sicurezza che a Roma questo processo sarà buttato a terra? Perché ci pensa l'onorevole Andreotti. L'onorevole Andreotti con chi parla? No, in un secondo tempo, sta bene, ha delle amicizie particolari con il Presidente Carnevale. Ma questo mentre c'è il maxiprocesso perché, ecco io non vorrei che si fa confusione, a dire, scusi, ma ma Stefano Bontate come fa a dire che l'onorevole Andreotti parlava con l'onorevole Lima, va bene, per parlare con il giudice Carnevale? No, perché in quel periodo non c'è nessun motivo per parlare al giudice Carnevale ...

PRESIDENTE:

Va bene, Mutolo. Prosegua, avvocato.

AVV.COPPI:

Anche perché c'era un motivo molto più radicale che Bontate era morto da qualche anno. Dunque senta, quando è stato interessato Ignazio Salvo perché parlasse con Lima affinche interessasse Andreotti perché raccomandasse il processo a Carnevale, avete avuto poi una sorta, diciamo così, di ritorno di questa catena e qualcuno vi ha detto che effettivamente il Presidente Andreotti era stato interessato al processo e che aveva promesso di interessarsene e che si era rivolto a Carnevale. Avete avuto un riscontro di questo tipo?

MUTOLO G.:

Ma io no.

AVV.COPPI:

Allora basta ...

MUTOLO G.:

Sicuramente Riccobono avrà avuto qualche risposta ...

AVV.COPPI:

No, no, no ...

PRESIDENTE:

Mutolo, evitiamo questi sicuramente. Prego.

AVV.COPPI:

Senta, lei sa che Ignazio Salvo era imputato nel maxiprocesso?

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.COPPI:

E come spiega il fatto che essendo imputato nel maxiprocesso fosse necessario rivolgersi a luiper raccomandare l'esito di un processo a cui era interessato in prima persona?

MUTOLO G.:

Ma guardi, Ignazio Salvo anche se era imputato non è che era in galera, era ... insomma qualche volta veniva nel maxiprocesso così di fuori non è insomma, diciamo, ma io non lo so quello che avrà scoperto il giudice Falcone dei cugini Salvo perché certamente se quello che avevano fatto i cugini Salvo li avrei fatto io, io non ero al posto di Ignazio Salvo. In quel periodo Ignazio Salvo era imputato nel maxiprocesso ma era a casa tranquillo, pacifico.

AVV.COPPI:

Oh Dio! Questo è un punto di vista un po' particolare sappiamo che non è così. Le risulta comunque che Ignazio Salvo sia stato assolto?

MUTOLO G.:

No, io credo che sia stato condannato.

AVV.COPPI:

Ah! E' stato condannato Ignazio Salvo?

MUTOLO G.:

Se non sbaglio ,sì. Anche se era una condanna simbolica però logicamente ci sono anche le condanne simboliche.

AVV.COPPI:

Senta, lei sa se l'esito del maxiprocesso in primo grado fu influenzato da qualcuno?

MUTOLO G.:

Ma guardi, l'esito del maxiprocesso in che senso fu influenzato da qualcuno? Da quale parte?

AVV.COPPI:

Se la sentenza è stata in qualche maniera frutto o oggetto di pressioni che siano stati esercitati sui Giudici del primo grado.

MUTOLO G.:

Guardi, io per quanto so del maxiprocesso non ce potuto essere un intervento perché era la prima volta che i giudici popolari, i Giudici, i Presidenti erano completamente scortati, guardati e quindi non c'è stato nessun intervento nemmeno con i giudici popolari anche perché si cercava di arrivare, insomma di arrivare al piano di sopra e non, diciamo, a livello di Corte in quel processo.

AVV.COPPI:

Scusi, ma quando voi dite che il processo era politico e che il suo esito era segnato non volete lasciare intendere che comunque l'esito del processo era scontato in un certo senso?

MUTOLO G.:

No, ma appunto perché parlo di politica, insomma, l'interessamento era a Roma e non a Palermo. Quindi io non so ...

AVV.COPPI:

Ma a lei risulta ...

MUTOLO G.:

... Non ho mai sentito cioè che si è cercato di parlare con un giudice a latere del maxiprocesso perché non c'era la possibilità. si cercava l'intervento alto. Perché era tutto un discorso politico.

AVV.COPPI:

Scusi, ma allora perché lei stesso ha più volte detto che a Roma si voleva che il processo finisse con una condanna esemplare. Che senso ha questo volere ...?

MUTOLO G.:

Ce lo confermo qua.

AVV.COPPI:

Se me lo conferma ...

MUTOLO G.:

Il processo doveva servire, doveva esserci la condanna esemplare perché diciamo, dovevano far vedere a Roma, cioè il governo italiano ... ora politici, magistrati dovevano far capire al mondo che in Italia non c'era più mafia. Perché la mafia era arrestata e quindi ...

AVV.COPPI:

E come i politici avrebbero potuto ottenere questo risultato? Se per esempio la Corte avesse ritenuto tutti innocenti? Era arrivato l'ordine di condannar tutti, sono stati condannati tutti perché innocenti? Mi faccia capire.

MUTOLO G.:

No, no. io non ho capito la sua domanda.

DIFESA:

Lei parla di un processo segnato in quanto processo politico. Mi dice che magistrati e politici volevano dare un immagine dell'Italia, nel senso che non c'era più la mafia quindi che l'esito del processo era scontato nel senso della condanna. Vuol quindi dire che il governo di roma fece pressioni sui magistrati, sui magistrati togati, se sui popolari non si poteva arrivare, perché il processo si concludesse con una condanna e che tutti i condannati erano dei poveri innocenti?

MUTOLO G.:

No, guardi io non ho detto questo che io politici a Roma hanno fatto pressione per far condannare i mafiosi nel maxiprocesso.

AVV.COPPI:

Lei ha detto che a Roma si voleva che il processo ...

MUTOLO G.:

Roma, dicevano di avere pazienza che quando il processo arrivava a Roma il processo veniva annullato cioè sarebbero passati gli anni, si sarebbero spenti i fari, a nessuno più ci avrebbe interessato il maxiprocesso perché sarebbero subentrate altre cose cioè si voleva far passare quel periodo. A dire non si può intervenire, non si può fare nessuna legge in modo da aiutare, diciamo, in modo che si poteva uscire perché se si fa qualche legge al limite tutto il mondo sa, insomma, quello che si fa in Italia.

AVV.COPPI:

Roma, governo sono la stessa cosa di Andreotti per lei? Cioè era Andreotti che voleva queste cose? Era Roma? Era il governo? Chi era? Tutto il governo? Mezzo governo? Solo Andreotti? Chi era che voleva tutto questo che lei ha appena finito di descrivere.

MUTOLO G.:

Che voleva la condanna dei mafiosi?

AVV.COPPI:

No, che voleva che il processo finisse in un certo modo per dare questa impressione a tutto il mondo che la mafia non c'era più?

MUTOLO G.:

E' logico. Tutto il governo, tutto il governo anche l'onorevole Andreotti.

AVV.COPPI:

Certo. Quindi anche tutto il governo poi però rassicurava che poi però in cassazione le cose sarebbero andate bene? O era solo Andreotti invece ...

MUTOLO G.:

No, no, no. Io ho risposto alla domanda sua. Cioè se lei mi dice tutto il governo, esatto?

AVV.COPPI:

Lei mi ha già risposto tutto il governo.

MUTOLO G.:

Tutto il governo era interessato che il maxiprocesso andava bene. Però l'intervento non doveva essere di tutto il governo. L'intervento doveva essere soltanto da pochissime persone che si contano nelle dita di una mano.

AVV.COPPI:

Quindi ci fu un intervento sia pure di pochissime persone perché il processo andasse in un certo modo?

MUTOLO G.:

Guardi, io non lo so questo. Io di quello che noi si ... che si diceva delle risposte che noi avevamo era che a palermo non si poteva avere un intervento subito perché tutto il mondo era con gli occhi puntati sul maxiprocesso. Quindi quando il processo arrivava a Roma c'erano tanti fattori che sarebbero cambiati cioè il tempo, l'attenzione, l'interesse, potevano essere tanti i ... AVV.COPPI:Senta, e in Corte d'Appello che cosa succede? Ci furono ugualmente delle pressioni o ci fu un'astensione da pressioni. Il processo è andato via liscio o ci sono state invece qualche cosa ...?

MUTOLO G.:

Guardi, in Corte d'Appello già si sapeva che i giudici di merito aggiustavano qualche cosina ...

AVV.COPPI:

Che vuol dire Giudici di merito?

MUTOLO G.:

Io purtroppo non le posso dire niente di preciso perché io non sono a Palermo ma comunque ...

AVV.COPPI:

Abbia pazienza ...

MUTOLO G.:

... Io pur non essendo a Palermo a me mi tolgono due anni quindi non è che insomma dopo andò male.

AVV.COPPI:

Senta, che vuol dire Giudici di merito, perché lei parla, solo a proposito della Corte d'Appello parla di Giudici di merito? Quelli di primo grado secondo lei chi erano?

MUTOLO G.:

Guardi, quelli di primo grado ... il Presidente Giordano ...

AVV.COPPI:

Perché lei usa, in tutti i suoi interrogatori, sempre a questo punto usa la stessa espressione" Giudice di Merito" con riferimento ai giudici d'Appello?

MUTOLO G.:

I giudici ... Il Presidente Giordano era un giudice civilista ...

AVV.COPPI:

Ma di merito anche lui?

MUTOLO G.:

... Non capiva tanto, diciamo, di diritto penale, di processo penale, io ora non è che sono un avvocato e le posso rispondere tecnicamente alla sua domanda, le posso dire questo: che nessun giudice di ruolo, di merito, come io ... ora io non ricordo le frasi esatte, nessun Giudice competente, abituati a fare i processi di mafia hanno voluto fare il maxiprocesso, questo è un dato di fatto cioè è una cosa che è avvenuta non è insomma una cosa che deve avvenire e uno dice; ma, può darsi che avviene così e le cose si cambiano ...

PRESIDENTE:

Senta, Mutolo, mi scusi, Mutolo quando lei dice giudici di merito che cosa intende dire? Chi sono i giudici di merito?

MUTOLO G.:

Io parlo dell'Appello. Giudice dell'Appello.

AVV.COPPI:

E' il giudice dell'Appello.

PRESIDENTE:

Prego.

AVV.COPPI:

Senta, questa preoccupazione di dare un'immagine corretta dell'Italia al mondo non esisteva più al momento del processo di Cassazione se il processo di Cassazione doveva finire con il buttare a terra la sentenza di condanna di primo grado e quella d'Appello che in parte la confermava, non c'era più questa preoccupazione a questo punto? Cioè ci faceva una bella figura l'Italia?

MUTOLO G.:

Per l'esperienza avvenuta tutti i processi importanti, diciamo, hanno un certo interesse iniziale dopo che passa tempo non ... nessuno pensa più alle cose di 5 anni, di 10 anni prima.

AVV.COPPI:

Lì si trattava del primo maxiprocesso, un maxiprocesso storico con 400 e passa imputati non era una cosa che proprio passasse inosservata, è durato 3 mesi o 2 mesi in Cassazione il processo. Era una cosina abbastanza complicata non per giocare sulla parole, non le pare?

MUTOLO G.:

Appunto di questo insomma se sono nati qualche piccole, diciamo, dimostrazione era perché, diciamo, l'attesa che venivano dati era troppo lunga, cioè non era sei mesi, otto mesi e dice: va be', fra otto mesi ne riparliamo. Si parlava in Cassazione. In Cassazione, però i mafiosi purtroppo allora non si accontentavano di stare in galera, era un discorso che non volevano digerire. Ora magari ... non lo so ...

AVV.COPPI:

Sì. Ma la domanda era un'altra. Cioè voglio dire, vi è stato detto che in Cassazione non c'erano più preoccupazioni nel senso che lei prima aveva detto e che quindi in Cassazione non c'era più il bisogno di salvare la faccia all'Italia di fronte al mondo e si poteva annullare tutto, vi è stato detto questo?

MUTOLO G.:

No.

AVV.COPPI:

Non le è stato detto.

MUTOLO G.:

In Cassazione nessuno più pensava il maxiprocesso perché magari i mafiosi pensavano che magari questo processo non sarebbe più seguito dall'avvocato Falcone o da qualche altro giudice, di qualche altro magistrato, insomma. Però invece il processo è stato seguito dal magistrato Falcone, per come lei sa, un altro sbaglio che fanno i mafiosi a sottovalutare, diciamo, che il giudice Falcone andando a Roma poteva essere meno pericoloso di quello di stare a Palermo e istruire, insomma, i processi di mafia.

AVV.COPPI:

Senta, le risulta che l'onorevole Lima abbia dato giustificazioni sia sul fatto che il Presidente Carnevale non presiedette il maxiprocesso, sia sull'esito disastroso per Cosa Nostra del processo in Cassazione?

MUTOLO G.:

Guardi io capisco che lei cerca ...

PRESIDENTE:

Se sa qualcosa ... Mutolo?

AVV.COPPI:

Lei mi deve dire se lei lo sa o non lo sa.

MUTOLO G.:

Io le posso dire questo. Io nei commenti, nelle discussioni che ho avuto con i personaggi mafiosi ...

AVV.COPPI:

No. Guardi io voglio sapere ... la domanda è precisa.

MUTOLO G.:

... Che il giudice Carnevale...

AVV.COPPI:

La domanda è precisa.

MUTOLO G.:

Non lo sento, avvocato. Io lo sento gesticolare, però non sento la voce. Intendo dire questo cioè a me, io essendo ...

AVV.COPPI:

Io intendo che lei risponda alla mia domanda ...

MUTOLO G.:

... nel (incomp.) con Gambino_...

PRESIDENTE:

Vediamo che dice. Mutolo continui.

MUTOLO G.:

A volte, insomma, l'avvocato parla e io non lo sento, perché non lo so ...

PRESIDENTE:

Sì, perché parla pure lei e contemporaneamente. Per questo non lo sente.

MUTOLO G.:

Io intendo dire questo: che (incomp.) quando io parlo con Giacomo Gambino, in cui lui mi dice che le cose stavano andando male, che tutti i tentativi erano stati fatti, ma addirittura che si era intervenuti con l'uccisione del giudice Scopelliti ... perché? Perché i mafiosi avanti avanti sapevano le cose, cioè e quindi ora io non so di dove avviene l'attacco alle al Presidente Carnevale. Certamente ci sono stati tanti fattori. Uno dei fattori è che ...

AVV.COPPI:

No guardi, scusi.

PRESIDENTE:

Ripeta la domanda, avvocato.

AVV.COPPI:

La domanda, signor Mutolo, la domanda non era questa. Io voglio sapere, non quel che lei pensa su queste cose, ma se a lei risulta che l'onorevole Lima tentò di giustificare o giustificò in qualche modo ... Lima, non altri, giustificò il fatto che il processo non era stato più presieduto dal dottor Carnevale e se, sopratutto, giustificò l'esito di questo processo, dopo le assicurazioni che erano state date un tempo. Questo voglio sapere: se Lima giustificò.

PRESIDENTE:

Ha capito, Mutolo?

MUTOLO G.:

Guardi ...

PRESIDENTE:

Ha capito la domanda?

MUTOLO G.:

Sissignora.

PRESIDENTE:

E allora risponda. MUTOLO G.:Certamente ha giustificato Certamente ha giustificato, altrimenti non si sarebbe trovato in quella maniera tranquillo e pacifico ...

PRESIDENTE:

No, no, no. Lei deve dire se le risulta oppure no. Se gliel'ha detto qualcuno.

MUTOLO G.:

Guardi, che mi risulta specificatamente io non lo posso dire con chi si giustificò ...

AVV.COPPI:

E va bene. Basta così.

MUTOLO G.:

... però a chi poteva parlare l'onorevole Lima. Certamente a Salvatore Riina.

PRESIDENTE:

Lasci stare Mutolo. Se non le risulta niente, dica non lo so. Prego.

AVV.COPPI:

La domanda è identica per Ignazio Salvo. Le risulta che Ignazio Salvo accampò delle giustificazioni circa l'esito del maxiprocesso al quale pure era interessato e per il quale era stato interessato?

MUTOLO G.:

Guardi, io a queste domande così io non è che ci posso dire: a noi sì. Io ci posso dire che l'onorevole Salvo Lima ...

AVV.COPPI:

Lei mi deve dire: sì o no. Le risulta o no? A lei personalmente.

MUTOLO G.:

Mi risulta che cosa?

AVV.COPPI:

Se Ignazio Salvo giustificò l'esito del maxiprocesso? Diede giustificazione?

MUTOLO G.:

Con chi si doveva giustificare Ignazio Salvo, scusi?

AVV.COPPI:

Be', non è che il processo era andato molto bene per Cosa Nostra, no? Dopo le assicurazioni che erano state date. Quindi si può pensare che qualcuno abbia chiesto giustificazioni. A lei risulta o no? Mi deve solo rispondere sì o no. Non con un discorso.

MUTOLO G.:

Guardi, se io ... non le posso rispondere nè sì e nè no. Io ci posso dire che queste persone erano talmente, diciamo, in una maniera (incomp.) che viene difficile con un sì o con un no rispondere a una domanda così articolata da lei. Io le posso dire questo: che l'onorevole Lima, per essere ucciso in quella maniera, certamente lui si sentiva l'anima a posto di non avere fatto nulla di male, di non essersi comportato male presso i mafiosi. Perché non dipendeva da lui l'esito a Roma. Cioè non è che dipendeva che Presidente era il giudice Lima.

AVV.COPPI:

Ma in genere tutti morti ammazzati ...

MUTOLO G.:

L'onorevole Lima si doveva rivolgere ad altre persone ed altre persone, insomma, lo sanno. Infatti la giustificazione qual'era? Che il giudice Carnevale non ha presieduto il maxiprocesso.

AVV.COPPI:

Senta le risulta che durante il maxiprocesso vi furono provvedimenti più ... più provvedimenti contrari a Cosa Nostra da parte di governi presieduti dal senatore Andreotti? La domanda gliel'ho già fatta ma serve per introdurre quella successiva. Lei mi ha confermato che questi provvedimenti ci sono stati ma erano di facciata.

MUTOLO G.:

Sì, nell'occasione ...

AVV.COPPI:

Quei provvedimenti ...

MUTOLO G.:

... i discorsi che si faceva: come mai l'onorevole Andreotti a volte appariva in televisione (incomp.) io parlando con altri detenuti le dicevo no.

AVV.COPPI:

Se lei ricorda ...

MUTOLO G.:

Persone sempre di un certo livello, capi mandamenti, dice: no, è un motivo di facciata, magari così, però, insomma ...

AVV.COPPI:

Senta, lei ricorda in quell'arco di tempo se vi erano anche, in quel governo, dei ministri di Grazia e Giustizia chi fossero?

MUTOLO G.:

Guardi, ...

AVV.COPPI:

Mai sentito parlare di Vassalli, di Martelli ...

MUTOLO G.:

i ministri di Grazia e Giustizia io mi ricordo all'onorevole Martelli ...

AVV.COPPI:

Vassalli?

MUTOLO G.:

Mi ricordo l'onorevole Gava.

AVV.COPPI:

No, ministro di Grazia e Giustizia, in quel periodo di tempo.

MUTOLO G.:

Ministro di Grazia e Giustizia, insomma, io faccio confusione tra l'Interno e Il Ministro di Grazia e ...

AVV.COPPI:

Se il Presidente me lo consente, Di Vassalli ha mai sentito parlare come Ministro di Grazia e Giustizia?

MUTOLO G.:

Signore, Vassalli, sì.

AVV.COPPI:

Certo. E secondo loro queste persone subivano questi provvedimenti da parte del Presidente Andreotti? Erano d'accordo? Ne sa niente lei di questo? O erano provvedimenti che faceva il Presidente Andreotti da solo?

MUTOLO G.:

L'onorevole Vassalli se ne parlava molto bene, in quanto l'onorevole Vassalli siccome stava facendo insieme ad altri magistrati, avvocati, diciamo, i codici di procedura penale nuovo, quindi si aveva una grande ammirazione per l'onorevole Vassalli che stava introducendo, diciamo, in Italia questo codice così garantista.

AVV.COPPI:

Senta ne avete parlato altrettanto bene quando ...

MUTOLO G.:

Altri commenti io non ho sentito.

AVV.COPPI:

Ecco. E ne avete parlato altrettanto bene quando il ministro Vassalli non fece uscire una caterva di mafiosi che altrimenti sarebbero usciti?

MUTOLO G.:

Guardi, si sapeva che ...

AVV.COPPI:

O era anche quello un provvedimento di facciata?

MUTOLO G.:

... molti ministri, molte persone, anche se facevano delle dichiarazioni, così apertamente in TV, in radio non ... ma erano ... perché erano persone che avevano altre persone e quindi era meglio che facevano capire che erano contro la mafia e non con la mafia. Però io non ho sentito parlare mai in una maniera male, diciamo, dell'onorevole Vassalli.

AVV.COPPI:

Quindi quel provvedimento non ...

MUTOLO G.:

E sempre stato una persona ... un onorevole che ha fatto il suo lavoro con una certa. diciamo, con un certo interesse non perché voleva favorire qualcuno. Io questo non l'ho sentito dire mai. Ho sentito sempre: l'onorevole Vassalli è una persona, diciamo, che sta portando in compimento il codice di procedura penale, andava bene ai mafiosi, però mai ho sentito qualche cosa che poteva tralasciare qualche interessamento, qualche cosa.

AVV.COPPI:

Certo, se andava bene ai mafiosi è chiaro che non se ne poteva parlare male. Ma io voglio far riferimento invece al provvedimento che lei ha sfiorato prima nella sua risposta quello che impedì l'uscita dalle carceri dei mafiosi. Anche quello era un provvedimento di facciata?

PRESIDENTE:

Lo ricorda questo provvedimento Mutolo?

MUTOLO G.:

Non me lo ricordo perché ce ne è stato più di uno quindi se me lo dice qual'è io posso ricordarmi insomma le date.

AVV.COPPI:

Era un provvedimento con il quale è stato impedito che a seguito di una certa sentenza una marea di mafiosi potessero uscire e fu un decreto che venne emesso molto rapidamente dal Presidente Andreotti e dal Ministro di Grazia e Giustizia Vassalli proprio per impedire questa uscita ...

P.M.:

Qua c'è una confusione involontaria. Forse una confusione involontaria perché Martelli non è dopo la sentenza di Carnevale ... voglio dire Vassalli non è dopo la sentenza di Carnevale. Lei ha detto: per impedire che dopo una certa sentenza ... Quello è Martelli non è Vassalli. AVV.COPPI:No, no. Io faccio riferimento al decreto Vassalli.

P.M.:

E allora non è questo ...

AVV.COPPI:

Se anche gli cito i numeri del decreto non credo che ...

P.M.:

No, la data.

AVV.COPPI:

La data precisa non la ricordo. Forse il Presidente.

P.M.:

Non è dopo la sentenza Carnevale.

AVV.COPPI:

E' ottobre '89 comunque.

PRESIDENTE:

Va be'. Vediamo se ricorda qualcosa. Prego.

AVV.COPPI:

Se lo ricorda questo?

PRESIDENTE:

Mutolo, ha capito la domanda, Mutolo?

MUTOLO G.:

Sì, nell'89 c'erano delle persone che dovevano uscire e non sono uscite. Guardi io non mi ricordo.

AVV.COPPI:

Per il momento non ho altre domande, Presidente.

PRESIDENTE:

Avvocato Sbacchi, quanto pensa di ...

AVV.SBACCHI:

Il Tribunale preferisce fare una sosta?

PRESIDENTE:

No, no. Dipende dal tempo.

AVV.SBACCHI:

Di un po' di tempo ho bisogno.

PRESIDENTE:

Più di un'ora?

AVV.SBACCHI:

Penso di sì.

PRESIDENTE:

E allora sospendiamo.

P.M.:

Se dobbiamo riprendere, Presidente, riprendiamo alle quattro o alle quattro e mezza altrimenti continuiamo.

PRESIDENTE:

Un'ora e mezza impiegherà
almeno l'avvocato Sbacchi. Non possiamo fare un'interruzione di un'ora?

P.M.:

Se possiamo farla di due ore le saremmo più grati in modo che sia un'interruzione.

AVV.COPPI:

Se la facciamo di due ore ci impedite di rientrare questa sera a Roma. Questo è un fatto di cortesia che vi chiediamo.

PRESIDENTE:

Io penso che un'ora sia sufficiente, P.M..

P.M.:

Presidente, un'ora non ci consente se non di andare nelle nostre stanze e di ritornare.

PRESIDENTE:

Ci sono i bar, esistono i bar. Sospendiamo per un'ora. Si riprenderà alle ore 15.00. La videoconferenza è sospesa per un'ora. Si accomodino. Allora riprendiamo ....Allora sospendiamo quando siete pronti ci chiamate. Allora il collegamento è ripristinato. La signora Martino.

MARTINO:

Pronto?

PRESIDENTE:

Sì, pronto.

MARTINO:

Mi sente?

PRESIDENTE:Sì, sì. Sentiamo.

MARTINO:

Sì. Però non c'è il collegamento. Siamo collegati.

PRESIDENTE:

Può fare accomodare il Mutolo. E allora riprendiamo con il controesame della Difesa. L'avvocato Sbacchi, prego.

AVV.SBACCHI:

Signor Mutolo? Pronto? Mi sente?

PRESIDENTE:

Ripeta, ripeta, avvocato Sbacchi.

AVV.SBACCHI:

Avvocato Sbacchi. Signor Mutolo, mi sente?

MUTOLO G.:

Lo sento ma non lo vedo.

AVV.SBACCHI:

Mi sente?

PRESIDENTE:

Mutolo? Sente?

MUTOLO G.:

Sissignore, sento. Ora sì.

AVV.SBACCHI:

Senta, signor Mutolo, volevo sapere con maggiore esattezza i suoi periodi di detenzione in carcere naturalmente.

MUTOLO G.:

Prego?

AVV.SBACCHI:

Il periodo in cui lei è stato detenuto in carcere e da quando? Dopo l'affiliazione alla mafia.

MUTOLO G.:

Dopo di avere entrato in Cosa Nostra nel 1973 sono stato arrestato nel 1976, maggio '76. Sono uscito a semilibertà nel 1981 e sono stato arrestato di nuovo nel 1982 a giugno ...

AVV.SBACCHI:

Giugno '82. E poi è uscito?

MUTOLO G.:

Nel 1988.

AVV.SBACCHI:

'88 perché? E' stato scarcerato, che è successo?

MUTOLO G.:

Sono uscito per scadenza termini nel 1988, sono andato in Toscana. In Toscana sono stato arrestato per 20 giorni nell'89 e subito dopo a luglio dell'89 sono stato riarrestato di nuovo per dollari falsi e armi e sono uscito dopo sei mesi, nel '90, nel mese di gennaio, febbraio '90. Sono stato arrestato nel '91 il 15 agosto.

AVV.SBACCHI:

Per traffico di droga, quello che ha detto poc'anzi? Cioè per traffico di stupefacenti?

MUTOLO G.:

Sì, per traffico di droga.

AVV.SBACCHI:

Ed è stata arrestata pure sua moglie per questo traffico di droga?

MUTOLO G.:

No, a mia moglie non è che l'avevano arrestata, l'hanno arrestata dopo nel 1991.

AVV.SBACCHI:

Allora prima che lei si pentisse è stata arrestata sua moglie, no?

MUTOLO G.:

E' stata arrestata nel '91.

AVV.SBACCHI:

Nel '91. Senta, lei perché si trasferì in Toscana?

MUTOLO G.:

Non lo sento bene, avvocato. Non capisco bene ...

AVV.SBACCHI:

Perché si trasferì in Toscana?

MUTOLO G.:

... Quello che dice.

AVV.SBACCHI:

Volevo sapere perché si trasferì in Toscana lei?

MUTOLO G.:

Cosa facevo in Toscana?

AVV.SBACCHI:

No. Perché si trasferì in Toscana?

MUTOLO G.:

Non si sente bene. Sono andato in Toscana perché non ho voluto andare a Palermo.

AVV.SBACCHI:

Ecco. Che ragioni c'erano per non venire a Palermo? Per quali motivi lei non volle tornare a Palermo e andò in Toscana.

MUTOLO G.:

Ah! Ho capito sì. Siccome tutti i componenti della famiglia diPartanna Mondello, ad eccezione io, diciamo, Salvatore Davì e Antonino Porcelli e qualcuno che era latitante tutti gli altri erano stati eliminati. Quindi io per levare discussioni che avevo avuto a Palermo non sono voluto andare più a Palermo perché ero convinto che una volta che scendevo a Palermo mi potevano eliminare anche a me.

AVV.SBACCHI:

Quindi lei temeva di essere ucciso?

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:E allora allontanò pure i contatti con il gruppo a cui apparteneva? Il gruppo mafioso.

MUTOLO G.:

Io per un certo periodo sono stato in contatto con Pino Leggio fino a quando dopo il Pino Leggio non viene eliminato, che lo vado a trovare più di una volta, diciamo, a Bologna e mi stabilisco in Toscana insieme ad un altro mafioso, Condorelli Domenico, un mafioso catanese della famiglia di Santapaola. In qualche modo ho rotto, diciamo, i contatti con i palermitani.

AVV.SBACCHI:

Senta, Pino Leggio quando fu arrestato, che lei ricordi?

MUTOLO G.:

Guardi, Pino Leggio ... io mentre mi trovavo a Palermo, prima dell'81, io lo vidi a Palermo che lui ... che la moglie aveva avuto due bambini. Dopo sicuramente lui uscì perché siamo qua nel processo Basile dove fanno l'associazione del processo Basile, insomma, per quelle indagini che stava facendo il capitano Basile, dopo lui è uscito e ci ritroviamo in galera quando io ritorno ...

AVV.SBACCHI:

No, no. Io parlavo della Toscana. Lei in Toscana per quanto tempo ebbe contatti con Pino Leggio? Quando abitava in Toscana, lei.

MUTOLO G.:

Io subito che sono uscito, che sono andato in Toscana, fino a giorni prima di arrestarmi, io mi vedevo con Pino Leggio. Quindi fino al giugno dell'89.
AVV.SBACCHI:Fino a giugno dell'89. Senta, lei ha detto di avere incontrato Riina a Napoli.

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

All'atto in cui lei fu affiliato alla mafia.

MUTOLO G.:

Sì.

AVV.SBACCHI:

Mi può dire, Riina si muoveva, viaggiava?

MUTOLO G.:

No. Guardi, in quel periodo Riina era uscito dalla galera, perché siamo nel '73 ...

AVV.SBACCHI:

Sì.

MUTOLO G.:

Era uscito, diciamo, dal carcere per l'associazione che aveva lui, con gli omicidi, e quindi io l'ho visto là a Marano.

AVV.SBACCHI:

Ma dico, lei era in buoni rapporti con Riina? E' vero?

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

Lei sa le abitudini, viaggiava, si spostava? Anche in Italia? In giro, andava in giro? Che lei sappia.

MUTOLO G.:

Guardi, Riina non mi risulta. Liggio invece si muoveva più spesso. Di Salvatore Riina no. Però in quel periodo Riina è a Napoli.

AVV.SBACCHI:

In quel periodo Riina è a Napoli. Senta, lei ha detto che Lima aveva contatti con mafiosi. Ci può dire che tipi di contatti aveva Lima con i mafiosi?

MUTOLO G.:

Guardi, Lima ha avuto sempre i rapporti con i mafiosi. Io ne sentivo parlare subito che entrai ... quando sono entrato in Cosa Nostra che i rapporti, diciamo, con l'onorevole Lima erano nel tempo. Era amico dei fratelli La Barbera. Ci fu un periodo che il sindaco ... ora io non so con precisione ... quando è stato sindaco di Palermo ... aveva favorito tanti mafiosi, cioè era in stretto contatto con i mafiosi fino a prima di entrare io in Cosa Nostra.

AVV.SBACCHI:

Senta, ma Lima era mafioso, che lei sappia?

MUTOLO G.:

Ma io non l'ho sentito dire mai che era mafioso.

AVV.SBACCHI:

... che era mafioso. Quindi, secondo lei, faceva cortesie ... Questi contatti che cosa erano?

MUTOLO G.:

Guardi, io non lo so perché ci sono state tante persone che appartenevano alla mafia degli anni '60 e dopo quando è stata ricomposta la mafia, intorno al '69, molte persone non sono state più chiamati ad essere mafiosi. Quindi io non so se nel periodo in cui io non sono mafioso se Lima è mafioso. Io non lo posso dire. Io nel periodo in cui io entro in Cosa Nostra nel momento in cui si ricompone la mafia il Lima, almeno che io so, non è mafioso.

AVV.SBACCHI:

Lima, che lei sappia non è mafioso. Senta, parliamo dell'omicidio Cappiello. Lei è rimasto coinvolto nell'omicidio Cappiello?

MUTOLO G.:

Io sono stato coinvolto dal primo momento fino a quando mi hanno assolto nel processo Cappiello.

AVV.SBACCHI:

Fino a quando lei è stato assolto. In quel periodo lei era detenuto, se ho capito bene. Esatto?

MUTOLO G.:

C'è stato anche un periodo che sono stato detenuto. Per l'associazione. Però c'è stato anche un periodo in cui ... però io no so i periodi ora quali sono stati ... in cui anche Riccobono, anche Micalizzi Salvatore e io eravamo tutti imputati per l'omicidio Cappiello. Cioè ci fu, non so, un rapporto della Polizia, del Magistrato in cui imputavano a tutti l'omicidio. Dopo invece hanno fatto due tronconi, nel senso tre per l'omicidio Cappiello e gli altri per l'associazione.

AVV.SBACCHI:

E gli altri per l'associazione. Senta, quindi lei dall'associazione fu assolto, se ho capito bene. E' giusto?

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

E invece era detenuto per che cosa?

MUTOLO G.:

Per estorsione. Per tentativi di estorsione.

AVV.SBACCHI:

Per tentativi di estorsione. Senta, lei quando è stato condannato per estorsione?

MUTOLO G.:

A nove anni.

AVV.SBACCHI:

Nove anni. E si ricorda chi lo giudicò?

MUTOLO G.:

Il Presidente Aiello.

AVV.SBACCHI:In primo grado, esatto?

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

Il P.M. era?

MUTOLO G.:

Non lo so. Insomma il P.M. ...

AVV.SBACCHI:

Era il dottore (incomp.)

MUTOLO G.:

I Tribunali cambiano sempre i P.M..

AVV.SBACCHI:

Ma si ricorda se fosse il dottore Signorino?

MUTOLO G.:

Può essere anche che c'era il dottore Signorino.

AVV.SBACCHI:

Senta, in Corte d'Appello come ... che esito ebbe questa causa?

MUTOLO G.:

La conferma.

AVV.SBACCHI:

La conferma. Chi era il Presidente del collegio?

MUTOLO G.:

Mollica.

AVV.SBACCHI:

Presidente Mollica. E gli altri giudici?

MUTOLO G.:

Credo Barreca e D'Antoni.

AVV.SBACCHI:

Senta, lei ha accusato queste persone di avere avuto rapporti con la criminalità organizzata, con la mafia segnatamente?

MUTOLO G.:

Guardi io li ho accusati perché io sapevo che loro avevano ...

AVV.SBACCHI:

No, no. Non mi interessa perché. Se li ha accusati o non li ha accusati, signor Mutolo. Volevo sapere se lei ha accusato queste persone che ho menzionato di avere avuto rapporti con la mafia.

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

Li ha accusate. Senta torniamo al discorso. Omicidio Cappiello. In primo grado sono stati condannati. Poi si è fatto il giudizio di Appello. Il discorso di Riccobono Salvo quando avviene esattamente? Se lo può collocare. Lei l'ha già detto, non si ricorda bene. Se ha fatto mente locale e si ricorda e me lo potesse dire sarebbe meglio.

MUTOLO G.:

Guardi io credo che siamo nell'82.

AVV.SBACCHI:

Non aveva detto '81.

MUTOLO G.:

Gennaio, febbraio del 1982.

AVV.SBACCHI:

Gennaio o febb...

MUTOLO G.:

Perché mi ricordo che subito dopo c'era l'Appello di questo processo che avevo preso in galera di ...

AVV.SBACCHI:

Subito dopo c'era l'Appello o la Cassazione, scusi?

MUTOLO G.:

No, l'Appello. Per quanto riguarda un processino che io avevo.

AVV.SBACCHI:

Ah! Il (incomp.) processino. Sì, sì ,sì.

MUTOLO G.:

Io focalizzo. Ora ho fatto mente locale. Che siccome nella circostanza specifico si parlò anche di fare interessare al Presidente Mollica per l'Appello di questo processino, quindi nell'occasione in cui si parlò ad Ignazio Salvo per l'interessamento di Roma mi ricordò che si parlo di questo processino che dopo io sono andato assolto. Debbo facalizzare la data bene e quando ho parlato con Ignazio Salvo.

AVV.SBACCHI:

Mi dica un'altra cosa. A quel momento l'omicidio Cappiello il processo a che punto era?

MUTOLO G.:

Guardi c'era stata l'assoluzione dell'Appello però c'era stato il ricorso, diciamo, di noi detenuti e del Procuratore Generale e quindi a distanza di tempo si doveva fare insomma ...

AVV.SBACCHI:

A distanza di tempo ... , ecco, quanto tempo mancava alla celebrazione dell'Appello ... del ricorso per Cassazione.

MUTOLO G.:

Guardi, io non so ora ... cioè in Cassazione non è che i processi hanno una regola. Ci sono processi che a volte che con l'interessamento ...

AVV.SBACCHI:

No, no, non mi interessa sapere quanto la Cassazione ...

MUTOLO G.:

... Ci sono altri processi che a volte passano due anni, tre anni, però ci sono processi, e io ho avuto l'esperienza diretta, che in Cassazione un processo mio, cioè sempre quello dei nove anni, in cui ci fu l'interessamento e anche a Roma andò male in cui nel giro di pochissimi mesi il processo si fece anche se l'avvocato Aldo Catalinovi mi aveva scritto per dirmi vedi che devi aspettare perché ci sono 1390 processi ... invece dopo nel giro di quattro mesi hanno fatto l'Appello.

AVV.SBACCHI:

No, no. A me non interessa ...

PRESIDENTE:

Mutolo, cerchi di rispondere alle domande dell'avvocato.

AVV.SBACCHI:

La domanda è un'altra. Il processo Cappiello in Cassazione era già fissato o no? Questo intendevo dire.

MUTOLO G.:

No, no, ancora non era fissato.

AVV.SBACCHI:

E allora, mi dica un'altra cosa. Quindi come avviene questo colloquio, me lo riferisce? Cioè intanto vorrei sapere Ignazio Salvo chi lo avvertì che Riccobono gli voleva parlare.

MUTOLO G.:

Guardi, io chi l'ha avvertito ... certamente non sono stato io. Io l'ho visto a Ignazio salvo nel villino di Rosario Riccobono, ero assieme a Micalizzi Salvatore. Riccobono ci parlò perché ci premeva l'interessamento di questo processo Cappiello, nell'occasione ci abbiamo parlato anche di questo processino ...

AVV.SBACCHI:

Va bene, non si preoccupi ...

PRESIDENTE:

Lasci stare il processino, per cortesia.

AVV.SBACCHI:

Quando arrivò Salvo che fa si appartò con Riccobono?

MUTOLO G.:

No, no. Non si appartò per niente.

AVV.SBACCHI:

Avete parlato tutti assieme.

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

Senta, lei ha detto che Salvo era riservato. Mi spiega che significa riservato? Cioè significa ...

MUTOLO G.:

Ci sono persone che per tanti motivi, anche mafiosi, per un certo periodo non vengono presentati ...

AVV.SBACCHI:

Ho capito.

MUTOLO G.:

... E quindi Ignazio Salvo io ho detto che ci fu un periodo in cui non era presentato a tutti però nel 1981 a me mi è stato presentato ...

AVV.SBACCHI:

Quindi a lei è stato presentato. Perché?

MUTOLO G.:

...Anche se io lo conoscevo come nome però non mi era stato mai presentato prima.

AVV.SBACCHI:

E perché le fu presentato, scusi?

MUTOLO G.:

Mi è stato presentato in quell'occasione che ci siamo visti da Riccobono.

AVV.SBACCHI:

No, dico presentato, quando dico presentato intendo come uomo d'onore.

MUTOLO G.:

Come uomo d'onore, sissignore.

AVV.SBACCHI:

Dico, e perché? Visto che si doveva tenereun po' da parte.

MUTOLO G.:

No. Già è il periodo in cui ... si vede che in quel periodo cioè quella specie riservatezza non è che per una persona è sempre riservata, ci sono periodi che uno è riservato ... in quel momento Ignazio Salvo non era più riservato.

AVV.SBACCHI:

Ho capito.

MUTOLO G.:

Era sì una persona importate però a me mi è stato presentato.

AVV.SBACCHI:

Senta, allora che cosa disse Ignazio Salvo esattamente in occasione di questo incontro?

MUTOLO G.:

A riferimento al processo Cappiello?

AVV.SBACCHI:

Sì, naturale.

MUTOLO G.:

Che di li a pochi giorni si doveva incontrare a Roma con l'onorevole Salvo Lima e non c'erano problemi perché appena vedeva a Salvo Lima ci parlava e Salvo Lima subito portava il messaggio all'onorevole Andreotti.

AVV.SBACCHI:

Quindi in sostanza Salvo Ignazio avrebbe parlato con Lima e Lima avrebbe parlato con il presidente Andreotti, è così?

MUTOLO G.:

Sissignore.

AVV.SBACCHI:

Senta, a proposito di questo, lei sempre questa versione ha dato?

MUTOLO G.:

Avvocato, lei per come mi fa la domanda io le rispondo io non so se lei mi ha posto le domande in un'altra maniera e io ci ho risposto in un'altra maniera. Lei mi sta facendo ora queste domande in questa maniera...

PRESIDENTE:

Mutolo senta ... Mutolo

MUTOLO G.:

... e io gli sto rispondendo in questa ... però la sostanza è sempre questa cioè non è che ho fatto io altre dichiarazioni perché è questa la verità.

AVV.SBACCHI:

E' questa la verità. Ma dico, lei prima di fare questa dichiarazione che le ricordo in data 4 marzo 1993 ne aveva fatto un'altra sull'omicidio Cappiello e sull'interessamento a Roma? Presidente glielo sto chiedendo prima della contestazione.

PRESIDENTE:

Ricorda, Mutolo, se aveva fatto una dichiarazione di tipo un po' diverso rispetto a questa di oggi?

MUTOLO G.:

Un po' diversa ... io non lo so. Se io ho parlato dell'interessamento di Ignazio Salvo ... ma sicuramente se è fatto in una maniera diversa è perché io avevo fatto delle riserve, io non mi ricordo il verbale come è fatto. Se lei gentilmente lo vuole leggere vedrà certamente che il verbale non è completo sicuramente sarà con delle riserve per parlare meglio. Sicuramente insomma è così.

PRESIDENTE:E

allora, avvocato, ci sono ...

AVV.SBACCHI:

Sì, Presidente.

PRESIDENTE:

Prego.

AVV.SBACCHI:

C'è una contestazione.

PRESIDENTE:

E allora faccia.