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Come si segnalava poc'anzi, questo atteggiamento di
misticismo derivato dal mezzo computer si coniuga a una
ben più vigorosa ispirazione teosofica, da sempre
presente in questo tipo di movimento. In particolare
Timothy Leary consciamente opera in questa direzione.
Basti vedere ad esempio come parla della nuova scienza
neurologica, scoperta fin a partire dai suoi esperimenti
sugli psichedelici. La Neurologica si definisce
propriamente come il "controllo del proprio sistema
nervoso da parte di ognuno". Da esso ne emerge
conseguentemente una nuova mitica concezione della natura
umana, che consiste nel leggere il microcosmo
nell'individuale e quindi scoprire la più completa
visione dell'universo.
Ed è proprio in questo momento della teoria che emergono
i pensieri e le aspirazioni più profonde di Leary. Non a
caso a questo punto comincia a infervorarsi per una sorta
di nuovo sincretismo religioso-filosofico che gli
avvenimenti tenderebbero a determinare. Per sincretismo
s'intende un'unione/miscelamento di differenziate visioni
religiose, le quali peraltro hanno tra loro una comune
aspirazione. Ecco quindi miscelate tra loro
neognosticismo con ermetismo, neoplatonismo, alchimia,
miti faustiano e jeffersoniano. Pensieri questi che solo
parzialmente possono essere avvicinati tra loro. Alcuni
di essi difatti sono proiettati, da un punto di vista di
filosofia della storia, verso l'età aurea dell'infanzia
dell'umanità (neoplatonismo, ermetismo, alcune correnti
di neognosticismo), mentre altri sono più orientati
verso la costruzione del futuro, dell'uomo nuovo
(l'alchimia, Faust, Jefferson).
E' questa una contraddizione immaginativa che mina al
proprio interno profondamente le aspirazioni di Leary. Da
una parte infatti vi è una torsione verso il sacro,
l'iconico, dall'altra una forte esaltazione
dell'utensile, visto quasi fosse l'uomo in
"fieri". |
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Nell'accentuarsi di quest'ultima prospettiva, Leary
in realtà oscilla tra le due posizioni e non può fare
altro che cadere in una piatta esaltazione del progresso
scientifico, visto ormai acriticamente come scientismo.
L'intera opera di Leary difatti fin a partire dai suoi
primi scritti degli anni Cinquanta è completamente
intrisa di filosofia scientifica e di pragmatismo
americani. Bisogna richiamare qui che già la sua tesi di
dottorato era orientata a descrivere i comportamenti, nei
termini il più possibile oggettivi. Gli stessi studi
degli anni Sessanta sulla somministrazione e le reazione
all'LSD, inizialmente rispondevano alla medesima
ispirazione scientifica. Un rischio quindi da sempre
agente non solo nella riflessione di Leary, ma più in
generale nella controcultura americana (vedi l'esperienza
di Hubbard).
Questa ansia positivista trova un'ulteriore conferma nel
suo porsi di fronte alla storia umana quasi fosse un
processo evolutivo già predeterminato geneticamente in
partenza, che a questo punto non deve far altro,
finalmente, che compiersi.
Si congiungono finalmente i due diversi corni
dell'ispirazione di Leary: una sorta di misticismo
positivista/neoplatonico. "Noi cercavamo
operazionalmente di ridefinire gli antichi insegnamenti e
di offrire un neoplatonismo di tipo sperimentale".
E' per questo che Leary si accorda acriticamente al mito,
al sogno dell'individualismo americano: fatto di
"Gold Rush", di anticomunismo, di calvinismo
d'importazione, ma anche di forte autointrospezione.
La nuova filosofia, a cui da sempre (anni Sessanta) tende
è quindi la risultante delle diverse ispirazioni prima
descritte. Essa sarà quindi nell'essenza scientifica, ma
fantascientifica nello stile. Ecco quindi spiegato da una
parte il suo interesse per tutto il cyberpunk. Ma sarà
basata sul concetto di espansione della coscienza, della
comprensione e del controllo del sistema nervoso, temi
questi derivatigli dalle esperienze psichedeliche, e poi
ritrovati nel suo enfatico approccio mistico nei
confronti del computer. Politicamente sarà un movimento
individualista, ma al contempo insofferente
dell'autorità centralizzata, miope com'è verso la
differenza.
Una filosofia quindi profondamente radicalborghese,
quanto a diritti civili ma saldamente a favore della
proprietà: giacché, nella sua visione, l'arricchimento
è sempre possibile in questo sistema.
Il contatto con Gibson peraltro è dovuto ad altre due
ragioni. Da una parte la medesima ispirazione
immaginativa rispetto al possibile utilizzo del concetto
di spazio virtuale, ma dall'altra una serie di affari
economici che tra i due sono stati nel frattempo
allacciati.
Non esistono limiti rispetto all'utilizzo della spazio
virtuale. Esso nella visione un po' profetica di Leary
permetterà a ognuno di spaziare all'interno dell'intero
universo dei dati, senza limiti, né costrizioni,
gratuitamente. L'eroe di Neuromancer, Case, sembra
essere a questo punto il parto della fantasia di
entrambi.
Come si leggerà in maniera chiara negli scritti
selezionati nell'antologia, Leary sta cercando anche di
sfruttare economicamente l'intuizione filosofica dello
spazio virtuale. Non a caso ha fondato la Futique alcuni
anni orsono, una casa di produzione di software oggi
impegnata anche nella commercializzazione di alcuni
prodotti per la colonizzazione dello spazio virtuale. Ma
impegnata anche nel tentativo di rendere interattivi i
due strumenti più potenzialmente democratici degli anni
Ottanta: il videoregistratore e il personal computer.
L'intuizione che ispira Leary è che difatti ci si stia
avviando verso una società iconica di tipo nuovo, nella
quale finalmente verrà superata, seppure con artifici,
la divisione babelica tra i diversi popoli. In Leary
così come in Sterling, è infatti continuamente operante
il lucido insegnamento di McLuhan. Una lettura quindi
potenzialmente rivoluzionaria, ma che necessita del
classico disvelamento per operare in maniera conclusiva. |