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Il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti ha emesso
il suo primo verdetto inerente al campionamento di musica
nel dicembre 1991, vietando al rapper Biz Markie e alla
Warner Bros. di utilizzare parti campionate dalla canzone Alone
Again (Naturally) di O'Sullivan (Grand Upright Music
Ltd. vs. Warner Brothers Records, Inc.; WEA
International, Inc.; Marcel Hall conosciuto
professionalmente come Biz Markie; Cold Chillin' Records,
Inc. e altri). Dopo aver concesso alle istanze
dell'accusa un'ingiunzione preliminare, il tribunale
girò il caso all'Ufficio del Ministero della Giustizia
americano, per il procedimento penale. Il caso fu
sistemato prima che una qualsiasi decisione finale fosse
emessa. Usare
musica soggetta a copyright
Gli Index Departments sono i due maggiori gruppi che
si occupano di licenze nel campo musicale e possono
essere d'aiuto nell'ottenere il diritto di impiegare
musiche soggette a copyright nei propri video, film o
proiezioni multimediali.
Quando vengono contattati, richiedere l'indirizzo dello
specifico editore di cui si vuole avere a prestito la
musica: ASCAP, 1 Lincoln Plaza, New York, NY 10023;
telefono 212-595-3050; oppure BMI, 320 W. 57th St., New
York, NY 10019; telefono 212-586-2000.
Qual è il modo migliore per evitare la violazione di un
copyright? Acquisire una licenza, oppure comporre,
eseguire e registrare la propria musica. Oppure
registrare musica scritta più di 75 anni fa. Attenzione
a usare registrazioni relativamente recenti di musica
composta un secolo o due fa, poiché l'ESECUZIONE
nuovamente registrata può essere protetta da diritti
d'autore, anche se la composizione non lo è. Se la
composizione è soggetta a copyright, le sanzioni penali
per la violazione del copyright riguardano la copia
illegale di registrazioni sonore.
CAMPIONARE
MUSICA
di Stefano Grey Area e Paolino Sigma Tibet
La tecnica del sampling, o campionamento, si è
sviluppata in seguito all'evoluzione della tecnologia
digitale e alla conseguente riduzione del costo delle
memorie. In sostanza campionare un suono significa
registrarlo, per poi riprodurlo. Fondamentalmente per
fare ciò occorre un dispositivo per convertire il
segnale dalla forma originale a quella più adatta a
essere memorizzata, un sistema che controlli le
operazioni di registrazione e riproduzione e un supporto
su cui memorizzare il segnale. Un campionatore può
essere paragonato al registratore: un microfono fornisce
un segnale elettrico analogico, che viene poi convertito
in segnali digitali. Questi sono letti da un
microprocessore, che li memorizza e può in seguito
rileggerli.
Quindi con un registratore a cassette avremo una
registrazione analogica, con un campionatore una
registrazione digitale. Il vantaggio del segnale digitale
su quello analogico sta nel fatto che è possibile
ricostruire un segnale numerico pulito da uno
deteriorato, annullandone l'invecchiamento. Questa
ricostruzione permette di eseguire infinite copie del
segnale digitale senza che aumenti il livello del rumore,
come accade col segnale analogico, in cui ogni copia è
sempre peggiore della precedente.
Inoltre il segnale digitale consente di sfruttare la
potente tecnologia computerizzata del campionatore per
"editare" (modificare) a piacere l'informazione
(campionamento). Sono cioè possibili filtraggi, montaggi
e miscelazioni dei campionamenti, in modo creativo,
automatico e senza perdite di qualità.
Va anche detto che recentemente, oltre ai campionatori,
sono stati commercializzati dapprima i Dat e ultimamente
i Dcc e i Minidisc. Non sono altro che registratori
(campionatori) digitali su nastro magnetico (Dat o Dcc) e
su mini compact disc (Minidisc). In pratica sono
corrispettivi digitali del vecchio registratore a
cassette analogico. Hanno, come i campionatori, un'ottima
qualità sonora e la possibilità di operare pressoché
infinite copie senza perdita di qualità. Sono però
sprovvisti del computer dedicato alla modifica e al
montaggio dei segnali, altra prerogativa fondamentale,
come abbiamo già visto, dei campionatori.
Il campionatore, come visto, può venire dunque
considerato un vero e proprio registratore digitale sotto
controllo di una tastiera musicale o di un personal
computer. Ma a livello pratico come fare, e soprattutto
quanto spendere per poter usufruire di queste macchine in
una configurazione economicamente accessibile e
"creativamente" funzionale? Occorre subito
premettere che un campionatore solo non basta: ci vuole
una tastiera di controllo Midi e un computer o un
"sequencer" per registrare quello che noi
suoniamo. Talvolta il sequencer è incluso nel
campionatore e ancora, il campionatore è provvisto di
tastiera.
Esistono decine di marche e modelli sul mercato e molto
spesso riesce difficile orientarsi in quella che sembra
un'autentica jungla...
Possiamo però segnare dei punti che aiuteranno a capire
ciò che è veramente utile e ciò che nel nostro caso
non lo è. Questi punti sono:
- Semplicità d'uso
- Possibilità di storaggio dati
- Multitimbricità e polifonia
- Capacità di memoria della ram
Come appare evidente è stata accuratamente evitata la
voce "qualità audio" per una ragione:
normalmente un campionatore sul mercato ha una qualità
audio più che accettabile. Tale qualità viene spesso
accostata ai "bit" (8 compressi, 12, 16, 24,
ecc) che corrisponde poi a una differenziazione delle
macchine in fasce di prezzo che si misurano in
considerevoli milioni ma non a una altrettanto evidente
differenza qualitativa a un ascolto meno esperto.
Innanzitutto un campionatore dev'essere semplice da
usare. Troppo spesso chi lo compra si ritrova poi a non
utilizzarne che una parte e con fatica. Straordinaria in
questo senso è tutta la gamma dei modelli Akai, forse i
più "friendly" in assoluto; intuitivi pure i
modelli Ensoniq ed Emu Systems. Abbastanza ostici i
modelli Roland, decisamente complicati gli Yamaha.
Una volta campionato, editato e suonato il materiale, se
si spegne la macchina, che succede? Sparisce tutto! E'
dunque necessario verificare che il campionatore abbia la
possibilità di salvare i dati presenti in memoria.
Esistono tre sistemi: il vecchio "quick disk"
da 1,8" (introvabili, quindi da scartare);
l'efficiente floppy da 3,5" e il costoso hard disk
(interno o esterno).
Per poter lavorare con più suoni contemporaneamente è
necessario che la macchina sia politimbrica e polifonica.
In questo modo si avranno più "campioni"
disponibili contemporaneamente e la possibilità concreta
di creare e ordinare le proprie elaborazioni.
Un "campione" occupa una quantità di memoria
pari alla lunghezza del campione stesso e alla frequenza
con la quale esso è stato campionato. E' evidente
dunque, che più memoria interna (Ram) possiede la
macchina, meglio è. E' utile sapere, per calcolare la
quantità di memoria del "Sampler", che cinque
mega corrispondono pressappoco a trenta secondi di
registrazione mono alla massima frequenza.
Poste queste condizioni si potrà con più serenità,
rivolgersi al mercato. Dell'usato!
Perché il mercato dell'usato? Per due ragioni ben
precise: la scelta è molto vasta e i prezzi sono molto
più accessibili del nuovo. Questo perché il settore
dell'elettronica è in logaritmica e continua evoluzione
e quello che oggi costa dieci, tra un anno costerà due.
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