TOSSICI E BANDIERE

   

di W. S. Burroughs

   
    ... da un centro federale per tossico dipendenti a Lexington Kentucky, beh è più una prigione che un ospedale, infatti alcune persone vi hanno scontato delle condanne. Ce n'è uno esclusivo: la Riserva di Lexington per Regolari; questi ultimi sono considerati le migliori speranze per il recupero. Qui ci sono le stanze e le medicine migliori. Un regolare si presenta sempre con la lettera del suo datore di lavoro e del suo deputato, fotografie di se stesso quando era aquilotto negli scout, mentre stringe la mano a un prete.
Il dottore entra nel reparto. "Fa un bel caldo qui dentro". E come fossero uno solo, i regolari iniziano a sudare e a darsi un gran da fare per aprire le finestre. "Un po' freddino qua, no?". Immediatamente i regolari vedono il vapore del proprio alito nell'aria, afferrano le coperte e si avvolgono in un coro che batte i denti. Dall'ufficio del leccaculo, delatore fino all'osso: "Dottore, quando morrò voglio essere sepolto nella stessa bara con lei. Lei è l'uomo più raffinato, più decoroso, più profondamente umano che io abbia mai conosciuto." "Ti faccio sdraiare per farti ulteriori medicazioni, figliolo." "Grazie dottore. Gli spacciatori dovrebbero essere condannati a morte." La solita vecchia storia di qui all'eternità, arrivaci per primo, proprio col più grande leccaculo. E poi, giù nelle buie e grigie corsie e stanzette dove i cattivi spacciano, sputano, tremano e vomitano non trovi neanche un cesso... Mi domanda che cosa voglia dire la bandiera americana per me, e io gli rispondo: "Sbattila nell'eroina, e me la faccio." Dice che ho un atteggiamento sbagliato. E io: "Va a fare una visita al cappellano, vai dritto con Dio."
E poi, con le lacrime che gli solcano le facce noiose e rosine, i regolari balzano su come fossero uno solo e intonano a gran voce la Star Spangled Banner (inno nazionale americano, N.d.T.)