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"Puoi dire quello che vuoi sono sicuro
che tu non sei una donna..."
Ospite 14 on line sul chat di una bbs milanese.
"Così come i media precedenti hanno
dissolto i confini sociali relativi a tempo e spazio,
l'ultimo media di comunicazione via computer dissolve
i confini dell'identità. Una delle cose che noi,
figli di Mc Luhan di tutto il mondo, cresciuti con
televisione e linee telefoniche dirette, dobbiamo
fare (...) è pretendere di essere qualcun altro o,
addirittura, di essere diverse persone
contemporaneamente."
Howard Rheingold, The Virtual Community
Esistono su INTERNET luoghi sociali dove il concetto
di identità, non solo sessuale, viene messo
continuamente a dura prova. In questi spazi non è
possibile parlare di presenze maschili o femminili quanto
di "female-presenting character" o di
"male-presenting character"[1]. La presenza
può anche scegliere di non avere genere, di essere
neutra o plurale.
Questi luoghi si chiamano MUD[2], dove l'acronimo sta per
Multi User Dungeon o Multi User Dimension.
Dal punto di vista tecnico si tratta di realtà virtuali
accessibili via network, multipartecipanti, in cui il
rapporto interfaccia/utente è esclusivamente testuale.
Una MUD è un software che accetta connessioni da più di
un utente contemporaneamente utilizzando un qualche tipo
di rete come quella telefonica o quelle dedicate (in
questo è simile a una chat line) e fornisce a ogni
utente accesso a un database condiviso che consiste in
"stanze", "uscite",
"entrate" e altri "oggetti" che
vengono costruiti dagli stessi partecipanti, poiché una
MUD è estensibile dall'interno. Alcune MUD dispongono di
un linguaggio di programmazione con il quale gli utenti
possono determinare nuovi comportamenti per gli oggetti
che vogliono inserire all'interno della comunità: a
questo proposito sono stati citati Marx e Wittgenstein e
si è detto che "l'attività sociale è un processo
continuativo di costruzione del mondo"[3], perché
nelle MUD questo è vero nel senso letterale del termine.
I comandi sono inviati a una MUD via tastiera e le
risposte vengono sotto forma di testo sullo schermo. Gli
utenti vengono generalmente chiamati giocatori sebbene
non si possa paragonare la situazione a un gioco. Una
MUD, infatti, non ha un inizio o una fine o qualcosa che
a un certo punto comporti una vittoria, benché vi sia
una sorta di punteggio per cui da un certo punto in poi
si può entrare a far parte della categoria dei
"Wizard", un gruppo che ha un potere maggiore
nella gestione della comunità.
Dal punto di vista sociale, infatti, le MUD possono
essere definite comunità. E ne esistono di diversi tipi.
Alcune costruiscono il loro ambiente basandosi sulla
struttura dei giochi di ruolo come Dungeons and Dragons
(sono le Adventure Game Style Muds le prime ad apparire
alla fine degli anni Settanta) dove l'ambientazione
estetica è di gusto medievaleggiante, l'atmosfera può
essere anche violenta e può prevedere
l'eliminazione-morte di altri caratteri. Qui il prestigio
sociale si ottiene attraverso l'abilità nel
padroneggiare le tecniche di partecipazione.
Altre, definite Tiny Style MUD, hanno una filosofia
completamente differente, l'unico scopo è divertirsi: ci
sono puzzle da risolvere, scenari da visitare, gente da
incontrare e non ci sono vincitori o vinti, ma solo
partecipanti. All'interno di questo secondo tipo di
comunità elettroniche lo status sociale si ottiene
attraverso la capacità di costruire oggetti e ambienti
utili o divertenti per tutti gli altri utenti. Di solito
si strutturano attorno a temi che hanno suscitato una
qualche forma di Fun Culture (ci sono MUD,come TREKMUSE,
basate su serie televisive particolarmente famose come Star
Trek) e hanno la tendenza a crescere a dismisura
occupando una quantità di memoria spaventosa.
La prima Tiny Style MUD è stata scritta da James Aspnes
della Carnegie Mellon University nel 1988; i valori
egualitari e pacifisti di questa varietà di MUD sono
molto diversi da quelli delle precedenti. Si basano su
software differenti ed evidentemente attraggono un genere
differente di utenti. Insomma in qualche modo sono una
dimostrazione del fatto che "gli artefatti hanno una
politica"[4].
Va specificato che dalle seppur empiriche statistiche a
disposizione risulta che le donne non preferiscono una
delle due tipologie a vantaggio dell'altra: sono
equamente distribuite fra le due.
Pavel Curtis[5], che come ricercatore presso lo Xerox
PARC di Palo Alto si è occupato delle implicazioni
sociali di queste forme di comunità, stima che la
presenza maschile sulle MUD sia del 70% circa: sebbene
sia piuttosto difficile considerare questi dati in valore
assoluto, questo 70% la dice lunga sulla difficoltà di
accesso alle tecnologie per le donne.
Amy Bruckmann6 ricercatrice presso il Media Lab del MIT
ha condotto un'indagine più approfondita basata su un
campione di 57 risposte al posting di un
questionario. Se ne ricava che la presenza femminile è
del 16% rispetto a un 84% di presenza maschile; che le
donne presenti sono più adulte con una media di 25 anni
rispetto ai 21 degli uomini; che le ore settimanali
trascorse in "mudding" sono più o meno le
stesse, con una media che sta tra le 16 e le 20 ore
(sebbene ci sia gente che sta in connessione dalle 40
alle 80 ore a settimana, e sono i casi in cui si parla di
"MUD-addiction") e che nessuno dei due sessi
dimostra una preferenza spiccata per uno o per l'altro
tipo di varietà (Adv. Style e Tiny Style).
Una MUD, quindi, è un tipo di spazio rappresentato
elettronicamente che gli utenti possono visitare ed
eventualmente decidere di abitare con una
rappresentazione del sé che viene definita
"personaggio".
Chi entra in una MUD si trova davanti a una descrizione
dello spazio in cui si trova ed è pregato di dare un
nome e una presentazione dell'identità con la quale
intende rappresentarsi. Evidentemente è libera/o di fare
quello che vuole in questo senso. In base al suo lavoro
su una MUD gestita da lui stesso al fine di studiare il
fenomeno (LambdaMOO, era questo il nome della MUD),
Curtis dichiara: "Non ero in grado di calcolare
esattamente il numero di 'misteriose ma
inconfondibilmente potenti figure' che vagavano su
LambdaMoo. Alcuni giocatori utilizzano descrizioni del
sé estremamente corte, sia per essere criptici (ad
esempio: il possessore delle gemme dell'infinito) sia per
essere diretti (un elfo di media taglia, scuro con occhi
color lavanda). Altri fanno un grande sforzo di
descrizione e arrivano a riempire col loro sé
immaginario anche alcune pagine".
E' quindi evidente che le MUD possono essere considerate
una palestra per il concetto di identità.
L'impatto di un contesto simile sulle interazioni
sociali è sorprendentemente evidente, molto più che
nelle relazioni non mediate elettronicamente, questo per
una serie di motivi: uno, più ovvio e banale, è
semplicemente la scarsa presenza femminile che porta
tutti i maschi presenti in una stanza a precipitarsi su
ogni nuovo personaggio che entri con presentazione
femminile (e questa è comunque un'esperienza che
chiunque può fare entrando in una chat e salutando con
un "Ehila, sono Susie, come va?"); un altro
meno evidente che non riguarda solo le donne, è che
l'assoluto anonimato, la mancanza di presenza fisica
dell'"altro", la difficile percezione di
quest'ultimo come persona reale porta a un comportamento
che è sì molto più diretto e libero, ma che è anche
causa di alcuni atteggiamenti apertamente aggressivi che
tendono ad aggettivare pesantemente le altre identità.
Come esempio calzante si possono citare i ripetuti
episodi di molestie sessuali (il sesso in questo ambiente
può essere di gran lunga più suggestivo di quello
offerto dalle messaggerie erotiche su minitel). Oltre a
ciò si rischia di essere "uccisi" dopo
accurate sevizie psico-fisico-telematiche, così come si
rischia lo stupro o l'invito a fare mercimonio di
prestazioni sesso-telematiche in cambio di qualunque cosa
possa essere indispensabile per sopravvivere
nell'ambiente (pietà, informazioni utili, armi, viveri
ecc.). Infatti può succedere di vedersi digitare un
invito di questo tipo: "Ehi, folletto, questo scudo
sarà tuo se mi segui nelle segrete e fai tutto quello
che ti dico". E una volta nelle segrete:
"Inginocchiati su quei gradini aprimi la corazza e
succhiami il cazzo").
Come detto in precedenza la grande maggioranza
dell'utenza è maschile e sceglie di presentarsi come
tale. Alcuni maschi, comunque, decidono di trarre
vantaggio dalla relativa scarsità di femmine
presentandosi come tali per suscitare interesse attorno
al loro personaggio. Per alcuni si tratta semplicemente
del gusto di ingannare gli altri, per altri invece della
più nobile curiosità di scoprire cosa significa essere
dell'altra metà del cielo. A proposito di questo tipo di
episodio Bill[7] scrive:
"(...) Anche io ho interpretato un personaggio
femminile. E ho trovato l'esperienza straordinariamente
interessante. Mi ha dato una comprensione più ampia di
quello intendono alcune donne quando affermano che il
comportamento dei maschi può essere contemporaneamente
divertente e fastidioso".
Altri ancora utilizzano l'espediente al fine di portare
altri maschi in discussioni esplicitamente sessuali.
Insomma, si tratterebbe di una sorta di tirocinio per le
proprie eventuali tendenze omosessuali; questa idea
sembra plausibile soprattutto considerando che
l'anonimato che caratterizza le MUD tende a liberare la
gente dalle inibizioni.
I personaggi femminili, oltre alle molestie, hanno un
certo numero di problemi, non ultimo quello di essere
sottoposti a un trattamento speciale. A proposito di
questo Carol[7] scrive:
"Quello che trovo strano è questo pregiudizio per
cui le donne non sanno giocare nelle MUD, non sanno
risolvere i puzzle, non sono neppure capaci di battere
sulla tastiera il comando KILL MONSTER senza aiuto. (...)
Io mi connetto, loro capiscono che sono femmina e il
divertimento comincia. (...)". Ma è interessante
anche quello che un uomo, Dennis7, ha da dire circa i
comportamenti che si è trovato a dover fronteggiare
presentandosi come femmina: "Ho giocato un paio di
MUD come personaggio femminile, una volta sono arrivato
anche a livello di "Wizard". E la prima cosa
che ho notato è che quello che dice Carol è vero.
Alcuni giocatori, per cominciare ti offrono cose che ti
facilitano l'inizio. Questo non mi è mai successo quando
ero maschio. E poi cominciano a sentire che possono
starti attaccati per sempre. E si sentono feriti se vuoi
andare in giro a esplorare per conto tuo (...)".
A un favore, quindi, segue quasi sempre un obbligo:
offrire aiuto tecnico, così come prendere il conto del
ristorante a cena può essere un modo per conquistare il
favore di una donna; mentre questo può essere sottile
nella vita fisica, diventa spesso plateale in assenza di
corpo.
Ma il trattamento speciale non si limita a una offerta di
aiuto in cambio di "amicizia": la cosa
veramente interessante è che a causa del gran numero di
maschi che si presentano come femmine molte donne sono
spesso sfidate con una certa aggressività a provare la
loro femminilità. Mentre molto difficilmente questo
accade a caratteri che si presentano come maschili.
Tutto questo spinge a due ordini di considerazioni
diverse: una, di ordine pratico, è che sulle MUD, e più
in generale nella comunicazione elettronica, le donne
finiscono per vivere alcune situazioni che replicano
esattamente quelle della vita fisica (attenzioni
indesiderate, avances, messa in discussione
dell'identità sessuale se il comportamento non è
conforme agli stereotipi). Se questo non contribuisce a
rendere l'ambiente confortevole per una parte di loro,
l'altra parte come al solito sembra adattarsi, e molte si
trovano a replicare senza nessun disagio gli stessi ruoli
generati dalla cultura maschile, sono cioè scarsamente
solidali con le altre (identificandole come concorrenti)
e decisamente seduttive con i maschi... A riprova di
questo basta dare un'occhiata agli pseudonimi scelti
dalle ragazze sulle bbs milanesi che non fanno parte del
circuito di controinformazione. Mi è capitato di
assistere allo spogliarello telematico di una fanciulla,
disturbata da altre presenze femminili, che non ha
trovato di meglio per attirare l'attenzione e sbaragliare
la concorrenza (sigh!). E devo dire che le è riuscito
piuttosto bene (in realtà tutto quello che faceva era
digitare sulla tastiera frasi come "E ora via i
jeaaaaans... Accidenti, sono troppo stretti sui
fianchi... Oh, oh, oh, Eccoveli... Lanciati...").
L'altra considerazione, invece, è di ordine teorico: se
non è affatto vero che nella comunicazione elettronica
vige un'idilliaca situazione di parità e indifferenza
circa l'identità sessuale, è però vero che le
condizioni perché ciò si verifichi con maggior
facilità qui ci sono tutte. Resta solo da sfruttarle.
Esistono infatti in rete possibilità assolutamente
non contemplate quando è in gioco la presenza del corpo,
come quella di scegliere pronomi neutri per definirsi...
Questo provoca un fuoco di fila di domande al fine di
scoprire il genere sessuale e scatena una piacevole
confusione negli interlocutori nel caso si riesca a non
dare indizi.
Sembra una strategia vincente per costringerli/le a
riflettere sull'irrilevanza delle questioni poste. Questo
tipo di definizione, infatti, sembra essere assolutamente
fondamentale per l'interazione umana; l'idea stessa di un
essere (umano o no) senza genere sembra essere, in
teoria, molto più assurda di quanto non finisca poi con
l'essere nella pratica.
A proposito di questo si possono citare due esempi:
uno tratto dalla cultura popolare e l'altro no. Il primo
è Pat, un personaggio del famosissimo "Saturday
Night Live": Pat non ha un genere apparente, e
l'audience è invitata a indovinare quale sia attraverso
una serie di indizi: ad esempio, in un episodio va a
tagliarsi i capelli; c'è un cartello nel negozio che
dice che il taglio da uomo costa 7 dollari e quello da
donna 9; tutti pensano che, pagando, Pat rivelerà
finalmente chi è. In realtà paga con 10 dollari e dice
al ragazzo di tenere pure il resto... Il divertimento
della serie sta proprio in questo: la speranza viene
costantemente delusa.
L'altro esempio è di Elizabeth Badinter, nel suo libro XY
L'identità Maschile afferma: "Quando gli organi
genitali esterni sono ambigui alla nascita i genitori
devono rimandare la dichiarazione civile fino al momento
in cui siano stati eseguiti esami più approfonditi
(...). La serie di esami richiesti può comportare alcuni
mesi di attesa. I medici quindi invitano i genitori a
trattare il bambino come se fosse di genere neutro e a
non cedere alla tentazione di assegnargli un sesso, per
non dover cambiare comportamento dopo la scoperta di un
possibile errore. L'esperienza mostra che nonostante i
genitori francesi possano scegliere un nome neutro, come
Dominique o Claude, non riescono però a tollerare a
lungo l'incertezza (...). Alla fine il bambino di sesso
ambiguo sarà molto spesso del sesso scelto dai
genitori".
In pratica, invece, in qualsiasi chat ci si trova a
parlare, magari per ore, con qualcuno la cui identità,
non solo può essere volontariamente indefinita ma può
addirittura essere solo fittizia, temporanea, quindi da
un punto di vista strettamente fisiologico, falsa. Ma
cosa significa falso in un caso del genere? E cosa è
vero?
Un'altra alternativa è data alle donne dalla
possibilità di presentarsi come maschio. E anche questo
è uno spunto di riflessione interessante.Infatti,
nonostante il presentarsi come femmine sia causa di
numerose complicazioni, sono molti di più i maschi che
decidono di farsi passare per femmine che non le femmine
che scelgono lo statuto privilegiato di maschio. Sembra
che siano molti di più i maschi che hanno qualcosa da
imparare dall'esperienza di gender swooping che
non le femmine. Anche se in realtà, le donne, essendo
molto più influenzate dal "corpo" nelle
relazioni sociali della vita fisica rispetto ai maschi,
potrebbero trarre molti vantaggi da questa situazione (e
questo articolo è un aperto invito a farlo nella
pratica!) di cancellazione dell'identità sessuale.
Comunque lo scambio di genere sessuale è solo una
delle possibilità di sperimentazione dell'identità
offerte dalle MUD: infatti le MUD sono, anche all'interno
della comunicazione elettronica, la miglior palestra a
disposizione per esercitare un'identità mutante che
sembra profilarsi come probabile per il prossimo
millennio. E' un peccato limitarsi a cambiare sesso
quando è possibile dare sfogo a salutari e liberatorie
tendenze schizofreniche e costruirsi una serie di
identità/caratteri che possono spaziare dall'alieno
ermafrodita, alla I.A. passando per ibridi
organico-meccanici e vicini di casa...
NOTE
- Caratteri che
si presentano come maschili e caratteri che si
presentano come femminili.
- MUDs, MUSEs,
MUSHs & MOOs: l'abbreviativo MU è utilizzato
per per riferirsi all'unione di tutti i
differenti tipi di Multi User Games,
letteralmente MUD è un tipo specifico di MU. Le
lettere MOO, ad esempio, stanno per MUD Object
Oriented: il linguaggio di programmazione MOO è
superiore a quello di qualsiasi altra MUD. Per
semplicità di testo MUD qui è utilizzato per
definire i diversi tipi.
- Langdon Winner
- Langdon Winner
in una conversazione via e-mail con James Aspnes
il 29 febbraio 1992. Questa citazione è stata
ripresa da Donna Haraway nel saggio Women Simians
and Cyborgs.
- Pavel Curtis ha
gestito continuativamente per più di un anno una
MUD e ha analizzato il fenomeno della vita di
queste comunità in diversi saggi reperibili su
INTERNET. In particolare Mudding: Social
Phenomena in Text Based Virtual Realities che è
stato uno dei testi utilizzati per la
documentazione necessaria alla stesura di questo
articolo.
- Amy Bruckmann
è candidata al dottorato in epistemologia al
Media Lab del Massachussettes Institute of
Technology. Laureata in fisica all'università di
Harvard nel 1987, è autrice di numerosi saggi
fra cui Identity Workshop: Emergent Social and
Psycological Phenomena in Text Based Virtual
Reality, dal quale sono stati tratti molti dei
dati e delle informazioni presenti in questo
articolo. Sta esplorando il potenziale delle MUD
come ambiente di insegnamento per i bambini. In
particolare lavora all'utilizzo delle MUD per
incoraggiare le ragazze a essere più interessate
ai computer.
- Bill, Carol e
Dennis sono "ABITANTI" di MUD presenti
su INTERNET.
La ricerca dei dati e dei contributi necessari alla
stesura dell'articolo è avvenuta esclusivamente via
Internet con regolare procedura Ftp.
Le considerazioni si basano anche su esperienze personali
raccolte con la frequentazione di alcune bbs commerciali
che mettono a disposizione degli utenti la funzione di
chat.
Per chi fosse interessato a tentare una connessione in
MUD ecco alcuni indirizzi:
- TREKMUSE - (Tiny style USA basata sul serial Star
Trek organizzata in navi spaziali,
federazioni, impero romuliano ecc.)
Telnet excalibur. mit.edu oppure
18.80.0.247:1701.
- DIRT (norvegia) - ulrik.uio.no:6715 oppure
129.240.12.4:6715.
- QWest - gua.biostr.washington.edu 9999 oppure
128.95.10.115:9999
- LambdaMOO di Pavel Curtis può essere raggiunta
con il protocollo telnet standard su Internet
all'host lambda.parc.xerox.com oppure
13.2.116.36:8888; disponendo di Unix il comando
telnet lambda.parc.xerox.com:8888 è sufficiente
per effettuare una connessione. Pavel si connette
coi nomi di Haakon e Lambda e gli fa piacere
essere chiamato.
Ho sentito di non più di una o due bbs in Italia che
hanno una MUD.Mi è stato fisicamente impossibile
connettermi, al punto che ho dubitato della correttezza
degli indirizzi o addirittura dell'esistenza delle bbs
stesse.
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