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Non solo hanno assorbito a fondo la
modernità, ma, addirittura, i Mutoid Waste Company si
sentono già mutati: fisicamente, psichicamente e, di
conseguenza, comportamentisticamente. Sono una tribù di
creativi riciclatori, che da inutili rottami ricavano
sculture gigantesche e mobili, sono predicatori urbani
mutanti, nomadi, per scelta, della nuova era: sono esempi
viventi della "junk modernity". A Berlino,
davanti all'ex- muro, hanno lasciato un paio di ricordini
e un'intervista. Nel caso che i veicoli dietro di
te siano un incrocio fra un'astronave e un vecchio camion
arrugginito, niente paura. Gli occupanti sono pacifici. I
Mutoid Waste Gang sono una off-beat band di transumanti
con un'insolita filosofia
MASTERS OF METAL MUTAZION MACHT SPASS
Sono dei provocatori, meccanici artisti e artisti
meccanici e, per mezzo della mutazione del mondo
circostante, cambiano l'ambiente dove vivono.
Comic stip helden, scultura dub e ritmi tribali, gente
selvaggia, predicatori, performer e pazzi ispirati.
Ma queste definizioni sono per loro intercambiabili: il
lavoro tocca tutto lo spettro dell'arte: spaziano dalla
musica alla performance, dalle esposizioni alle parate a
bordo dei loro macabri bus.
I Mutoid Waste Gang Company sono un gruppo di 8-20
persone fra i 18 e i 34 anni. Vivono dentro caravan fra
rottami e pezzi meccanici.
E in un vecchio trattore inutilizzato si è sistemato
Reverend Mutant Preacher King Mutoid Obi alias Joe Rush
che in un comodo caravan ci accoglie e riferisce sul
gospel della mutazione.
La lezione per oggi, o per un altro giorno, a seconda di
quando ci si incontra, è questa: "Necessità del
cambiamento" ma, si badi bene, si sta parlando di un
bus. Per la maggioranza il bus è niente più che un
mezzo di trasporto a poco prezzo, ma per Joe e i suoi
compagni dei M.W.C. il bus è il nocciolo della loro
filosofia, dove si vede combinata la doppia funzione di
mutazione e mobilità.
La M.W.C. crea un'avvincente provocazione, una variopinta
mutazione di ambiente. Il road-show si parcheggia in
vecchi supermarket, cantieri in rovina, vecchi hangar per
bus, parcheggi inutilizzati ecc.
Questa loro mobilità consente alla Company di disporre
sempre nuovi spazi e di occupare dei posti che altre
persone non potrebbero usare, ma che loro, mutati alla
vita della waste land, adoperano. E la loro mobilità
parla per loro stessi: la mutazione, si sa, è una
faccenda complessa. Joe intanto si adatta alla nuova
situazione e cerca di spiegarci la sua filosofia:
"Uomini e cose devono mutare fisicamente e i
cambiamenti in un disastro o una post-apocalisse devono
essere profondi se si vuole sopravvivere."
Un bus può essere un appartamento o diventare un atelier
e i rottami possono essere fonte di sostentamento e ci si
può guadagnare vendendoli, oppure essere dei pezzi di
ricambio indispensabili o, ancora, sono buoni per fare
delle sculture.
Un bus può esser dipinto o decorato, in modo che esso
stesso diventi un pezzo d'arte e se un bus non può
essere lavorato se ne possono ricavare dei pezzi che
possono essere utilizzati per altre macchine.
"Noi viviamo per questa idea della mutazione dei
nostri veicoli e della nostra arte," dice Joe,
"l'idea è di rappresentare sempre qualcosa di
originale e di lasciarsi trasformare", continua
"niente è finito per sempre e la natura delle cose
commerciabili è solo pattume: se tu non riesci a
lavorare ed a intervenire sopra queste cose avrai solo
pattume" e la filosofia della mutazione si può
rapportare agli uomini e alle cose.
"Di questi tempi" dice Joe "ognuno ha la
sua mutazione in se stesso ed essa corrisponderà ai suoi
bisogni e al suo lavoro. Gli impiegati vedranno spuntare
sulle loro teste matite gigantesche, e i reporter avranno
delle escrescenze a forma di block-notes e di tasti
martellanti di macchine da scrivere".
Probabilmente Joe vorrebbe la sua testa trasformata in un
gigantesco saldatore in modo che non ci sia più
differenza fra le sue mani e la sua testa.
Pazzi? Forse sì, ma i M.W.C. hanno dimostrato
praticamente che la loro filosofia funziona.
Il gruppo, che abbiamo già detto che è composto di 8-20
persone più un cane, stanno nella capitale (Londra) ma
viaggiano spesso fuori città, nel continente, con i loro
veicoli decorati con gusto funebre. Sono di casa in ogni
posto dove si possono trovare dei rottami e pezzi di
motore.
Vivono in una quantità enorme di iniziative che va dalla
rivendita di rottami all'organizzazione di parties a
5.000 lire di entrata. In qualche loro manifestazione ci
sembra di riconoscere gli ultimi resti degli hippies anni
Sessanta, ma loro sono suscettibili a ogni paragone.
La loro filosofia ha qualche somiglianza con Mad-Max (il
film girato nel deserto australiano dopo l'olocausto del
XXI secolo). Come Mad-Max usano i più disparati attrezzi
e in mancanza di pezzi se li costruiscono rovistando fra
i rottami. Joe però sostiene che la scelta della loro
vita è precedente alla visione del film, e pensa che lo
sceneggiatore sia stato, come lui, ispirato dai 2000 AD Comics.
Gli altri sono un cuoco che vive in caravan con la sua
compagna, un'infermiera che tutte le mattine va a
lavorare. C'è Sandy un novizio che fa l'acrobata. Poi
c'è Greg detto "Spaceman" che è quello che
costruisce le astronavi. Ancora c'è Hari Chromehead
(meglio conosciuto come Joshua Gospel), la guardia del
corpo di Joe, colui che predica i mutant gospel, c'è
ancora Envy Girl e qualche volta la ragazza di Joe.
Joe lavora in questo momento ad una particolare scultura
mobile che si può ammirare e comprare alla "Crucial
Gallery" in Notting Hill, ma la mostra sembra quasi
una copertura, un aspetto secondario del suo lavoro.
Se siete tentati di pensare che la gang è fatta di
scoppiati e che le loro attività siano senza senso, vi
sbagliate. E sbaglia chi crede che la Company sia in
ferie permanenti. I Mutoid sono un gruppo di lavoro che
si dedica alle sue speciali attività con abbastanza
impegno da riuscire ad autofinanziarsi. Al contrario
degli hippies, loro pensano che non è sufficiente
sentirsi alternativi "felici" separati dalla
società e chissà cos'altro.
Credono nel duro lavoro, ma non hanno interesse in tutto
ciò che non è compreso nella loro ortodossa ideologia.
Ma non credono nemmeno che il loro stile di vita sia una
risposta alla crisi in cui è piombato tutto il mondo
industriale qui all'Ovest.
Ciò che dicono è che bisogna mutare e lasciarsi mutare.
Molti giovani, giovani che non sono in condizione di
affittarsi una casa o di separasi dai propri genitori
trovano molto attraente la happy-go-lukky e vengono
affascinati dallo stile di vita dei Mutoids , nonostante
la mancanza di comforts come la vasca da bagno,
elettricità e televisione.
"Molti vogliono seguirci ma non possiamo
permetterci di portare tutti con noi."
Con la legge non hanno problemi. Per quattro automezzi
hanno uno speciale permesso come quello dei circhi.
Così M.W.C. accoglie una valanga di attività: un
road-show, parate di mutanti, musica e performances
teatrali, esposizioni, sculture, prediche e mutazioni dal
vivo.
La musica è suonata su strumenti a percussione che hanno
realizzato personalmente. E' una musica industriale,
quasi un blues da rotaia mischiato con gospel di
Neanderthal.
La musica che viene suonata da tutti i componenti del
gruppo fa da sottofondo durante le prediche mutanti.
Il mutante predicatore reverendo King Rat Mutoid God Obi
si è specializzato nello speciale vocabolario mutante e
con molta teatralità e rambazamba (velocità,
scioltezza) si lascia trasportare dalle sue prediche
Lo show viene smontato. I Mutoid partono nella notte
verso un nuovo campo mobile.
Il processo di mutazione continua e da qualche parte una
nuova mostra viene montata.
Come si è formata la M.W.C.?
Veniamo più o meno tutti dalla scena del punk
londinese. Abbiamo incominciato a fare teatro da
strada, e delle sculture utilizzando materiale di
recupero. Dopodiché ci siamo organizzati con altre
persone, e abbiamo formato la M.W.C.
Le persone che fanno parte del gruppo, sono tuttora
le stesse?
Praticamente no! Nel giro di 5 anni hanno lavorato
con noi circa 60 persone. Attualmente siamo in 18, e
pensiamo che questo sia il numero ideale per poter
lavorare e andarsene in giro. Continuamente si
aggregano persone a noi. Anche qui a Berlino abbiamo
conosciuto qualcuno, che molto probabilmente
continuerà il tour con noi.
Che cosa fate quando non siete in tour? Dove
vivete?
Noi siamo praticamente sempre in tour. In
Inghilterra non viviamo in nessun posto fisso.
Giriamo in continuazione con la nostra carovana e ci
accampiamo dove ci capita. Ogni tanto a Londra
occupiamo degli edifici vuoti, che utilizziamo per i
nostri shows e per viverci. Finito lo show ce ne
riandiamo.
Come vi finanziate le vostre tourne?
Per i nostri tours non abbiamo grosse spese, a
parte i costi di benzina e gli attrezzi da lavoro. Il
resto ci viene tutto regalato. Riguardo le spese
maggiori, cerchiamo di coprirle vendendo birra oppure
organizzando parties a pagamento.
E come vi finanziate quando non siete in tour?
Noi costruiamo su ordinazione sedie e tavoli,
oppure vendiamo le nostre sculture.
Che tipo di acquirenti sono quelli che vi comprano
le sculture?
Differenti: club, compagnie cinematografiche e a
volte qualcuno che deve produrre videoclip.
C'è qualcosa che vi ha particolarmente colpito qui
a Berlino?
Quello che ci ha particolarmente sorpreso è che
in altri posti bisogna pagare per avere un rottame,
qui invece si paga per portare la propria macchina
dal rottamaio, per cui un casino di gente ci ha
regalato delle macchine, alcune delle quali erano
proprio in buono stato (la revisione delle macchine
qui in Germania si fa più o meno ogni due o tre anni
e sono veramente intolleranti).
Che cosa ne sarà delle sculture che avete
costruito qui?
Le migliori le portiamo via, alcune le abbiamo
regalate ai posti dove abbiamo suonato, mentre altre
sono state vendute. Il resto è rimasto al campo, ma
praticamente sono già dei rottami.
Dove prosegue il vostro tour?
Prossimamente andremo in una piccola città di
porto nei pressi di Amsterdam e poi sono incluse nel
programma: Parigi, Barcellona e Ibiza.
Vi sentite in qualche modo un gruppo politico?
Noi siamo completamente coscienti di una scelta,
cioè di non essere più politici. Al di fuori di
questo pensiamo che il modo in cui stiamo vivendo è
una chiara espressione delle nostre scelte. E'
veramente così, il mondo nel quale viviamo sta
andando a puttane. Distruzioni, catastrofi ecc. Noi
esseri umani non possiamo cambiare più niente. Così
cerchiamo, per il tempo che ancora ci rimane, di
divertirci il più possibile.
E voi che tendenza politica avete con il vostro
giornale?
Qualcuno ci definisce degli anarchici. Vedi, noi
invece siamo dei mutanti!!
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