AZIONE OMOSESSUALE
Federazione Nazionale di Associazioni Gay e Lesbiche



Gay-Lesbian-Bisexual-Transexual Pride Rainbow '97.


Il Gay Pride '97 a Roma crea l'occasione per porre con vigore la "Questione omosessuale", questione politica, culturale e spirituale, che morale cattolica e vuoto legislativo non hanno mai permesso di affrontare, ancor più inammissibilmente dopo la Risoluzione di Strasburgo dell'8 febbraio 1994 che raccomanda agli Stati membri di promuovere l'effettiva eguaglianza tra tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro preferenze sessuali. Il movimento omosessuale farà sentire la sua voce contro la discriminazione anticostituzionale ancora in atto nel nostro paese.

Il Coordinamento Nazionale per il Gay, Lesbian, Bisexuale and Transexuale Pride 1997 è nato dall'esigenza di diversi gruppi omosessuali di prendere parte attivamente all'organizzazione del Gay Pride come in tutti i pesi del mondo, per riconoscersi a pieno nella manifestazione, così che diventi veramente la giornata dell'orgoglio di tutti i gay, le lesbiche, i bisessuali, i transessuali e i transgender. Per questo sono state invitate a prenderne parte tutte le realtà omosessuali italiane, locali e nazionali, senza veti di alcun genere. Il Coordinamento rimane sempre aperto a contributi ed iniziative di qualsiasi realtà omosessuale.


Documento finale del Coordinamento per il Pride 1997 di Roma

Il Coordinamento Nazionale Rainbow '97, in occasione del Gay - Lesbian - Bisexual - Transexual Pride '97 tenutosi a Roma il 28 giugno, ha elaborato un documento finale, una carta dei diritti delle persone omosessuali, che riportiamo qui di seguito.

UN MONDO DI DIVERSI CON EGUALI DIRITI

LA GIORNATA DELL'ORGOGLIO OMOSESSUALE E' DI TUTTI E LE DIVERSITA' SONO LA SUA RICCHEZZA.

- La bellezza del movimento omosessuale italiano sta nell'essere vario e composito. I gay, le lesbiche, i bisessuali e i transessuali sono l'espressione dei mille volti che l'omosessualità riescono ad affermare nella loro battaglia comune per la liberazione di ogni modo di essere e di sentire.

- Le diversità hanno tutte piena cittadinanza e pari dignità nel movimento italiano. Per questo hanno scelto di sfilare a ROMA il 28 GIUGNO 1997 al fine di affermare le proprie culture, identità, visibilità su cui si fonda il comune orgoglio di essere ciò che si è. Tutte le culture omosessuali espresse ed 'agite' sono parte della più grande cultura della liberazione omosessuale.

- Il movimento omosessuale, nella sua accezione più ampia, è per sua natura indipendente da istituzioni, segreterie di partito, chiese, compromessi di potere.

- La democrazia partecipata e vissuta nel rispetto delle idee, delle sensibilità, e delle azioni di ogni diversità è la strada perché nel movimento ci sia un reale confronto, scambio di esperienze, ricchezze di idee da cui attingere e su cui crescere; purchè nessuno ritenga di avere verità in tasca e interessi di potere che riteniamo subalterni a vecchie logiche che ci vogliamo scrollare di dosso.

- Produrre nuove culture, nuove etiche, nuove politiche omosessuali significa lottare insieme nelle battaglie per i diritti civili e contestualmente riflettere su modi 'altri' di ripensare la famiglia, i rapporti amorosi e di coppia, le sessualità, l'etica, ecc. Solo un percorso di confronto generoso, capace di far discutere tutte le realtà del movimento potrà essere foriero di un nuovo approccio alle tematiche sopracitate, indicando 'il nuovo che avanza' capace di collegarsi a fermenti e cambiamenti sociali e culturali più ampi.

- L'appartenenza al movimento omosessuale ci rende coscienti di far parte di un movimento di liberazione più ampio che obbliga a ridefinire rapporti diretti con la nostra storia passata, con il movimento delle donne, con i movimenti di liberazione presenti nella nostra società che si battono contro ogni forma di discriminazione e per impedire la frantumazione delle battaglie in settorialismi deboli e sterili. Pensiamo a tutti 'i muti della storia' che come noi vogliono dare voce ai propri bisogni e diritti e che nella loro affermazione sono portatori di nuovi valori: pensiamo cioè a tutti coloro che ne hanno abbastanza dell'emarginazione e della paura. Rivendichiamo il diritto comune di proclamarci persone che alzano la testa e la voce sotto lo stesso sole.

- Riteniamo fondamentale recuprare tutti i valori espressi dal movimento omosessuale italiano nelle sue varie componenti in questo quarto di secolo. E' quello un patrimonio comune a tutti noi che troppo spesso dimentichiamo. Se la memoria è la coscienza stessa di un movimento, la sua profonda identità, essa deve 'attraversare' le generazioni omosessuali infondendo orgoglio anche perché vengono recuperate le proprie radici.

LA QUESTIONE OMOSESSUALE

Nonostante sia risaputo che in Italia l'omosessualità non è un reato e che nessun trattamento sfavorevole è previsto dal nostro codice penale, almeno dal 1880, purtuttavia non esiste nel nostro paese nessuna legge che protegga le persone omosessuali da ingiuste discriminazione ai loro danni, come invece avviene in alcune nazioni occidentali (Francia, Norvegia, Quebec canadese etc.). In realtà l'omosessualità come problema o differenza d'orientamento sessuale semplicemente non esiste.
Si tratta di porre come centrale la questione omosessuale, evitando d'ignorarla come si è fatto in Italia dal 1880 ad oggi. Tale ignoranza ha prodotto molta infelicità: arrestiamola. La questione omosessuale esiste e va posta correttamente alla luce della Risoluzione di Strasburgo dell'8 febbraio 1994, cercando di promuovere l'effettiva eguaglianza tra tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalle loro preferenze sessuali. Riteniamo che sia giunto il momento di affrontare la questione omosessuale politicamente: con atti parlamentari, con azioni di governo e con circolari specifiche all'interno delle forze che garantiscono l'ordine pubblico.
Le persone omosessuali sono stanche di veder calpestata la loro dignità di cittadini italiani, mentre a parole (e sa di beffa) vengono rassicurati dalle istituzioni di essere uguali a tutti gli altri cittadini, di fatto sono trattati come cittadini di serie b, alla faccia della Costituzione repubblicana (art.3) che parla di rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l'uguagianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

CHIEDIAMO PERTANTO:

  1. Che il Parlamento europeo stenda una carta di diritti fondamentali dei cittadini europei in cui un articolo vieti espressamente ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale.

  2. Che il Parlamento Italiano inserisca nell'articolo 3 della nostra Costituzione, laddove recita "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso" tre semplici parole: 'di orientamento sessuale'.

  3. Che il Parlamento Italiano intervenga per tutelare giuridicamente nei principali contratti di lavoro le persone con orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale.

  4. Che i Sindacati e gli organi di rappresentanza dei datori di lavoro evidenzino esplicitamente nei contratti collettivi di lavoro che neppure l'orientamento sessuale può divenire uno strumento discriminante sia nel trattamento economico, sia nelle possibilità di carriera, sia nella condivisione dei diversi benefici che ogni azienda fornisce ai propri lavoratori.

  5. Che il Parlamento Italiano legiferi in materia di unioni civili evitando di fare riferimento esclusivo a coppie e al sesso di appartenenza; evitando l'utilizzo di termini che rimandano al modello di famiglia patriarcale.

  6. Che il capo della Polizia emani chiare direttive volte a garantire il diritto all'incontro tra persone omosessuali nella sicurezza e incolumità, rinunciando a controlli, schedature e intimidazioni.

  7. Che il Ministro della Pubblica Istruzione e quello della Sanità offrano nelle loro circolari punti di riferimento per i minori omosessuali a) preparando adeguatamente il personale insegnante e le altre figure che ruotano attorno al minore (medici di base, medici scolastici, psicologi ecc.); b) attraverso interventi di educazione alle differenze e alle diversità rivolti direttamente agli studenti; c) modificando in merito programmi e testi scolastici.

  8. Che la Chiesa cattolica in occasione del Giubileo dell'anno del duemila chieda ufficialmente scusa alle persone omosessuali per le sofferenze a cui sono state per secoli sottoposte attraverso condanne morali, torture e pene capitali.

  9. Che il legislatore espressamente estenda la possibilità del cambio del nome (dal maschile al femminile e viceversa) per risolvere le questioni sociali e giuridiche legate alla situazione transessuale - transgender, a norma dell'art. 158 del R.D. n. 1238/1939, onde evitare la discrezionalità che la legge lascia al Procuratore della Repubblica presso la Corte d'Appello.

Coordinamento Nazionale Rainbow '97


Il coordinamento nazionale RAINBOW '97

per il Gay, Lesbian, Bisexuale and Transexuale Pride 1997 ha stabilito che la quarta giornata dell'orgoglio omosessuale si terrà a Roma nei giorni 27 e 28 giugno 1997.

È stata scelta Roma perché è sede delle istituzioni del paese alle quali porre rivendicazioni in fatto di diritti civili negati alle persone omosessuali, perché Roma è anche il Vaticano, che continua a perseverare da secoli nell'omofobia (ieri con roghi, torture e condanne morali, oggi con il perdono delle persone omosessuali purché pratichino l'astinenza, negando lo specifico sessuale per cui esse si caratterizzano), perché Roma sarà anche un importante banco di prova per organizzatori e movimento in relazione alla candidatura per l'Euro Gay Pride 2000 in occasione del Giubileo.

Il Coordinamento Rainbow si è riunito nuovamente il 27 luglio scorso a Pisa, presenti i gruppi di Azione Omosessuale, COBAGAL, Arcigay e Arcilesbica, per la preparazione della candidatura all'Europride.

Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 30 agosto a Livorno; per le informazioni, tutti gli interessati possono contattare le relative segreterie.