AZIONE OMOSESSUALE
Federazione Nazionale di Associazioni Gay e Lesbiche
Si è svolto il 28 giugno a Roma il 4° Corteo Nazionale per l'Orgoglio Omosessuale, a cui si è voluto dare fin da questo anno una connotazione più ampia chiamandolo "Gay, Lesbian, Bisexual, Transexual Pride 1997", organizzato dal Comitato Rainbow '97, a cui Azione Omosessuale ha aderito fin dall'inizio. Dietro allo striscione di apertura del corteo, con il messaggio: "Un mondo di diversi con uguali diritti", hanno sfilato i seguenti gruppi, associazioni e delegazioni locali e nazionali:
Arcigay/Arcilesbica - Firenze Arcigay/Arcilesbica
- Catania Arcigay/Arcilesbica Circolo Pink - Verona Arcigay/Arcilesbica
- Pisa
Azione Omosessuale
Circolo di Culturura Omosessuale "Mario Mieli" Collettivo Bisessuale
Nazionale Consultagay-Consultalesbica - Ravenna
Gruppo cattolico Nuova proposta
Informagay - Torino
Movimento Italiano Transessuali
Movimento per la Libera Sessualità
Tram dei Devianti - Genova
Archivio Massimo Consoli
Collettivi Omosessuali Padani
Amnesty International
CSOA Forte Prenestino
CSOA Affabulazione
Confederazione Generale Italiana del Lavoro Lega Anti Vivisezione
Partito Democratico della Sinistra
Partito della Rifondazione Comunista Socialismo rivoluzionario
Federazione nazionale Verdi
Migliaia di persone, omosessuali, transessuali ed
eterosessuali solidali, hanno così conferito al coloratissimo corteo
che si è allegramente snodato per le vie di Roma, legittimità
sui temi della libertà di espressione sia nella sessualità
sia negli altri momenti della vita, e grande visibilità per la "questione
omosessuale" dei diritti civili.
La presenza dei Centri Sociali rappresenta una svolta nella concezione
di una prassi che vede obiettivi comuni; la presenza dei partiti e delle
organizzazioni istituzionali il segno di una rinato riconoscimento sui
temi sociali dei diritti civili, da sempre patrimonio culturale della sinistra.
Il nostro intento è nel continuare a ricercare coesioni e confronti con tutti coloro che intendono porre il tema della libertà sessuale come principio comprimario della libertà e dell'autoderminazione, principio che può acquisirsi ed essere difeso attraverso una crescita politica e culturale della coscienza degli individui.
Il Gay Pride '97 a Roma crea l'occasione per porre con vigore la "Questione omosessuale", questione politica, culturale e spirituale, che morale cattolica e vuoto legislativo non hanno mai permesso di affrontare, ancor più inammissibilmente dopo la Risoluzione di Strasburgo dell'8 febbraio 1994 che raccomanda agli Stati membri di promuovere l'effettiva eguaglianza tra tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro preferenze sessuali. Il movimento omosessuale farà sentire la sua voce contro la discriminazione anticostituzionale ancora in atto nel nostro paese.
Il Coordinamento Nazionale per il Gay, Lesbian, Bisexuale and Transexuale Pride 1997 è nato dall'esigenza di diversi gruppi omosessuali di prendere parte attivamente all'organizzazione del Gay Pride come in tutti i pesi del mondo, per riconoscersi a pieno nella manifestazione, così che diventi veramente la giornata dell'orgoglio di tutti i gay, le lesbiche, i bisessuali, i transessuali e i transgender. Per questo sono state invitate a prenderne parte tutte le realtà omosessuali italiane, locali e nazionali, senza veti di alcun genere. Il Coordinamento rimane sempre aperto a contributi ed iniziative di qualsiasi realtà omosessuale.
Documento finale del Coordinamento per il Pride 1997 di Roma
Il Coordinamento Nazionale Rainbow '97, in occasione del Gay - Lesbian - Bisexual - Transexual Pride '97 tenutosi a Roma il 28 giugno, ha elaborato un documento finale, una carta dei diritti delle persone omosessuali, che riportiamo qui di seguito.
UN MONDO DI DIVERSI CON EGUALI DIRITI
LA GIORNATA DELL'ORGOGLIO OMOSESSUALE E' DI TUTTI E LE DIVERSITA' SONO LA SUA RICCHEZZA.
- La bellezza del movimento omosessuale italiano sta nell'essere vario e composito. I gay, le lesbiche, i bisessuali e i transessuali sono l'espressione dei mille volti che l'omosessualità riescono ad affermare nella loro battaglia comune per la liberazione di ogni modo di essere e di sentire.
- Le diversità hanno tutte piena cittadinanza e pari dignità nel movimento italiano. Per questo hanno scelto di sfilare a ROMA il 28 GIUGNO 1997 al fine di affermare le proprie culture, identità, visibilità su cui si fonda il comune orgoglio di essere ciò che si è. Tutte le culture omosessuali espresse ed 'agite' sono parte della più grande cultura della liberazione omosessuale.
- Il movimento omosessuale, nella sua accezione più ampia, è per sua natura indipendente da istituzioni, segreterie di partito, chiese, compromessi di potere.
- La democrazia partecipata e vissuta nel rispetto delle idee, delle sensibilità, e delle azioni di ogni diversità è la strada perché nel movimento ci sia un reale confronto, scambio di esperienze, ricchezze di idee da cui attingere e su cui crescere; purchè nessuno ritenga di avere verità in tasca e interessi di potere che riteniamo subalterni a vecchie logiche che ci vogliamo scrollare di dosso.
- Produrre nuove culture, nuove etiche, nuove politiche omosessuali significa lottare insieme nelle battaglie per i diritti civili e contestualmente riflettere su modi 'altri' di ripensare la famiglia, i rapporti amorosi e di coppia, le sessualità, l'etica, ecc. Solo un percorso di confronto generoso, capace di far discutere tutte le realtà del movimento potrà essere foriero di un nuovo approccio alle tematiche sopracitate, indicando 'il nuovo che avanza' capace di collegarsi a fermenti e cambiamenti sociali e culturali più ampi.
- L'appartenenza al movimento omosessuale ci rende coscienti di far parte di un movimento di liberazione più ampio che obbliga a ridefinire rapporti diretti con la nostra storia passata, con il movimento delle donne, con i movimenti di liberazione presenti nella nostra società che si battono contro ogni forma di discriminazione e per impedire la frantumazione delle battaglie in settorialismi deboli e sterili. Pensiamo a tutti 'i muti della storia' che come noi vogliono dare voce ai propri bisogni e diritti e che nella loro affermazione sono portatori di nuovi valori: pensiamo cioè a tutti coloro che ne hanno abbastanza dell'emarginazione e della paura. Rivendichiamo il diritto comune di proclamarci persone che alzano la testa e la voce sotto lo stesso sole.
- Riteniamo fondamentale recuprare tutti i valori espressi dal movimento omosessuale italiano nelle sue varie componenti in questo quarto di secolo. E' quello un patrimonio comune a tutti noi che troppo spesso dimentichiamo. Se la memoria è la coscienza stessa di un movimento, la sua profonda identità, essa deve 'attraversare' le generazioni omosessuali infondendo orgoglio anche perché vengono recuperate le proprie radici.
LA QUESTIONE OMOSESSUALE
Nonostante sia risaputo che in Italia l'omosessualità
non è un reato e che nessun trattamento sfavorevole è previsto
dal nostro codice penale, almeno dal 1880, purtuttavia non esiste nel nostro
paese nessuna legge che protegga le persone omosessuali da ingiuste discriminazione
ai loro danni, come invece avviene in alcune nazioni occidentali (Francia,
Norvegia, Quebec canadese etc.). In realtà l'omosessualità
come problema o differenza d'orientamento sessuale semplicemente non esiste.
Si tratta di porre come centrale la questione omosessuale, evitando d'ignorarla
come si è fatto in Italia dal 1880 ad oggi. Tale ignoranza ha prodotto
molta infelicità: arrestiamola. La questione omosessuale esiste
e va posta correttamente alla luce della Risoluzione di Strasburgo dell'8
febbraio 1994, cercando di promuovere l'effettiva eguaglianza tra tutti
i cittadini italiani, indipendentemente dalle loro preferenze sessuali.
Riteniamo che sia giunto il momento di affrontare la questione omosessuale
politicamente: con atti parlamentari, con azioni di governo e con circolari
specifiche all'interno delle forze che garantiscono l'ordine pubblico.
Le persone omosessuali sono stanche di veder calpestata la loro dignità
di cittadini italiani, mentre a parole (e sa di beffa) vengono rassicurati
dalle istituzioni di essere uguali a tutti gli altri cittadini, di fatto
sono trattati come cittadini di serie b, alla faccia della Costituzione
repubblicana (art.3) che parla di rimuovere gli ostacoli che, limitando
di fatto la libertà e l'uguagianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana.
CHIEDIAMO PERTANTO:
Coordinamento Nazionale Rainbow '97
Il coordinamento nazionale RAINBOW '97
per il Gay, Lesbian, Bisexuale and Transexuale Pride 1997 ha stabilito che la quarta giornata dell'orgoglio omosessuale si terrà a Roma nei giorni 27 e 28 giugno 1997.
È stata scelta Roma perché è sede delle istituzioni del paese alle quali porre rivendicazioni in fatto di diritti civili negati alle persone omosessuali, perché Roma è anche il Vaticano, che continua a perseverare da secoli nell'omofobia (ieri con roghi, torture e condanne morali, oggi con il perdono delle persone omosessuali purché pratichino l'astinenza, negando lo specifico sessuale per cui esse si caratterizzano), perché Roma sarà anche un importante banco di prova per organizzatori e movimento in relazione alla candidatura per l'Euro Gay Pride 2000 in occasione del Giubileo.
Il Coordinamento Rainbow si è riunito nuovamente il 27 luglio scorso a Pisa, presenti i gruppi di Azione Omosessuale, COBAGAL, Arcigay e Arcilesbica, per la preparazione della candidatura all'Europride.
Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 30 agosto a Livorno; per le informazioni, tutti gli interessati possono contattare le relative segreterie.