I luoghi dove queste lavorazioni sono state eseguite non sono mai stati dotati di strumenti di protezione per i lavoratori né di strumenti adatti a contenere lo spolvero, anzi le polveri venivano rimosse con aria compressa ed i reparti erano aerati per mezzo di ventole che inviavano l’aria polverosa del reparto verso l’esterno.
CHE COS'E' L'AMIANTO:
L’amianto (o asbesto) è un minerale molto fibroso, resistente al calore, agli acidi, praticamente indistruttibile, fonoassorbente con grandi capacità di isolamento termico, è resistente alla trazione, facilmente filabile. Insomma è un materiale dalle qualità eccezionali, adattissimo a molti usi, ma purtroppo è anche altamente tossico.
DOVE SI TROVA:
Grossi giacimenti di amianto si trovano in Russia e in Canada, che da soli producono il 75%dell’amianto estratto nel mondo. Altri giacimenti di una certa consistenza si trovano in Sud Africa, Zimbabwe, Stati Uniti e Cina. In Italia funzionava la più grande miniera d’Europa, quella di Balangero (Piemonte), che è stata chiusa qualche anno fa.
LA SUA NOCIVITA':
La tossicità dell’amianto deriva dalle caratteristiche fisiche delle sue fibre che, frantumandosi, divengono lunghe e sottili (come piccoli aghi con estremità appuntite) e, data la loro leggerezza, fluttuano nell’aria impiegando circa 24 ore per calare di un metro di altezza. Tali fibre, se inalate, penetrano e si depositano nei polmoni e nel resto dell’organismo di chi le ha respirate o ingerite.
LE PATOLOGIE PIU' GRAVI:
Asbestosi
malattia respiratoria cronica che colpisce soprattutto la parte inferiore dei polmoni. E’ causata dalle fibre che come aghi sottili si annidano e si incastrano negli alveoli provocando cicatrizzazioni del tessuto polmonare, con la conseguente perdita di capacità respiratoria che con il tempo può portare anche alla morte.
Tumore polmonare
l’amianto è senza dubbio uno dei responsabili di questo tumore. Fin dagli anni ‘30 studi epidemiologici hanno dimostrato che una persona esposta ad amianto ha una probabilità di contrarre un tumore al polmone dieci volte superiore ad una non esposta.
Mesotelioma
è un tumore molto raro che colpisce pleura e peritoneo ed è causato esclusivamente dal l’esposizione a fibre di amianto.
Quando insorge non c’è possibilità di salvezza:
esso provoca la morte nel giro di un paio di anni.
RISCHIO:
Non esiste un’esposizione ad amianto, per quanto piccola, che possa essere considerata innocua. Anche brevi esposizioni possono causare tumori polmonari e mesotelioma. Per questo i lavoratori e le popolazioni che si trovano a contatto con una sorgente di amianto devono essere considerate a rischio.
COME DIFENDERSI:
Quando si sospetta la presenza di amianto in un luogo di lavoro è necessario immediatamente prendere contatto, mediante formale richiesta di sopralluogo, con l’ Azienda Sanitaria Locale, rivolgendosi all’unità Operativa per la Prevenzione Igiene e Sicurezza Sul Lavoro. Se la situazione di pericolosità riguarda il territorio (es. coperture in cemento-amianto) è necessario indirizzare la richiesta di sopralluogo all’Unità Operativa Igiene e Sanità Pubblica.
Comunque è bene prendere contatto, per una maggiore tutela e maggiori informazioni, con l’Associazione Esposti Amianto, Via Nazionale 57, 50123 Firenze, tel/fax 055-494.858, e-mail aea@arpnet.it (l’A.E.A ha anche un sito Web che fornisce utili informazioni e il cui URL è http://www.arpnet/~aea), oppure con l’Associazione Ambiente e Sicurezza (S.AMB.A.), Via del Romito 7, Firenze, tel 055-480.166 (martedì e giovedì dalle 16 alle 17), fax 055-235.22.18.
LAVORAZIONE, USO E COMMERCIO:
Nel 1889 l’austriaco Ludwig Hatchek inventa il cemento-amianto e lo brevetta nel 1901 con il nome di “eternit”. Subito dopo a Glarona, in Svizzera, viene costruita la prima fabbrica per lo sfruttamento industriale del brevetto. Negli anni successivi la “Eternit” diventa una potente multinazionale con fabbriche e filiali in tutto il mondo. In Italia la “Eternit” costruisce nel 1904, a Casale Monferrato, un impianto destinato a diventare tristemente famoso.
L’amianto non è usato solo in edilizia: in commercio esistono almeno 3000 prodotti che contengono amianto. Il suo uso è molto vasto e non esiste settore industriale in cui esso non sia presente.
Vediamo quelli in cui l’amianto è più usato:
automobilistico: freni, frizioni, vernici antirombo;
edile: coperture in cemento-amianto, pannelli termofonoassorbenti, mattonelle e lastre per pavimenti;
navale: rivestimento interno di scaffali, isolamento termico della sala macchine, delle fonti di calore, tubazioni e valvolame;
ferroviario: rivestimento termico e fonico delle locomotive e delle carrozze, pietrisco per massicciate;
idrico: vasche di contenimento e distribuzione di acqua, tubature per acquedotti;
produzione di calore: caldaie, forni, materiali refrattari;
civile: prodotti domestici, cucce per cani, giocattoli, ghiaino igienico per gatti, vasi da fiori;
raffinerie: le condotte per prodotti petroliferi sono in gran parte coibentate con amianto.
LE LOTTE CONTRO L’AMIANTO:
A partire dagli anni ‘70 si è sviluppato un vasto movimento contro l’uso di amianto che aveva i suoi centri nella popolazione di Casale Monferrato, in lotta per la chiusura della locale fabbrica della “Eternit”, e nei ferrovieri delle Officine Grandi Lavori, che lavoravano sulle carrozze coibentate con amianto. Dopo lotte, anche durissime, come l’occupazione per 40 giorni dell’Officina Grandi Riparazioni di Napoli, e drammatiche denunce sulle conseguenze dell’esposizione all’amianto, come quelle delle lavoratrici della S.I.A di Grugnisco, la tossicità dell’amianto è stata finalmente riconosciuta.
LA LEGISLAZIONE IN ITALIA:
Ecco i principali provvedimenti presi dallo Stato italiano nei confronti del “rischio amianto”:
Circolare n. 46 del 10/7/86 del Ministero della Sanità che fissa i piani di intervento per l’individuazione e l’eliminazione del rischio connesso all’uso dell’amianto in edifici scolastici ed ospedalieri, pubblici e privati. La circolare stabilisce che ogni qualvolta viene riscontrata in un ambiente la presenza di amianto esso deve essere bonificato e l’amianto separato e incapsulato.
DPR n. 215/88 che impone (art. 5) che tutti i prodotti contenenti fibre di amianto, nonché il loro imballaggio, devono essere etichettati.
Legge n. 257 del 27/3/92 che rende illegale l’uso dell’amianto e fissa i criteri per il censimento dell’amianto presente sul territorio e la relativa bonifica.
L’AFFARE DELLA BONIFICA DELL’AMIANTO:
La confindustria ha quantificato i costi della bonifica in 75.000 miliardi di lire e numerose industrie di “tutela ambientale” , spesso figlie di quelle che per anni hanno usato l’amianto, si candidano ad effettuare il lavoro di “ripulitura”.
Solo il controllo dei lavoratori e dei cittadini potrà garantire la collettività che le bonifiche avvengano nel rispetto della salute di chi le fa e dell’ambiente circostante.