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CASA E REPRESSIONE
Comunicato del Gruppo Consiliare regionale Confederazione Comunisti/e Autorganizzate
Il 18 febbraio scorso il Direttore dell’Azienda Sanitaria di Firenze ha inviato una nota intimidatoria ai dipendenti minacciando sanzioni per coloro che a suo dire, nell’esprimere pubblicamente il proprio dissenso, “gettano discredito”, sull’azienda.
E’ un fatto grave, lesivo della libertà personale delle persone, e tanto più grave trattandosi di lavoratori.
Adesso è chiaro come il nuovo corso ulivista intenda offrire una serie dì nuove libertà di cittadinanza ed aprire una nuova stagione di diritti!
Anche la Giunta Regionale, sabato scorso, non ha perso l’occasione per alzare li tono e il tiro.
A seguito dì una manifestazione-corteo per il diritto alla casa la regione ha emesso un durissimo comunicato nel quale si “accusano” le forze dell’ordine addirittura di passività chiedendone ragione alla Prefettura. Per chi fosse distratto e pensasse di leggere una cronaca da paesi lontani, magari cileni, bisogna ricordare che trattasi di una giunta di centro-”sinistra”.
Richiamare all’intervento le forze dell’ordine è un fatto molto serio su cui riflettere ed è anche sicuramente un atto irresponsabile. Cosa voleva la giunta? Una carica? Voleva arresti, pestaggi?
Cosa era successo per giustificare l’intervento della polizia? In realtà, slogan duri e un petardo (dispiace, certo, per i commessi). Molto rumore, quello della Giunta, per nulla. Fanno Invece meno rumore, ma più fatti, la triplicazione degli affitti delle case popolari, la svendita dei patrimonio immobiliare pubblico, 13.500 sfratti con l’uso della forza pubblica, la mancata sanatoria (da 12 anni) delle occupazioni, un piano regolatore come quello di Firenze. Forse la Giunta Regionale, il Comune di Firenze e il Governo si aspettano che, nella situazione in cui vive Il paese (bassi salari, disoccupazione, continui tagli alla sanità, aumenti dei canoni), tutto posso svolgersi tra i “sorrisi” di Prodi, il beneplacito dell’Europa e le manganellate della polizia: ebbene, si sbagliano di grosso. Considerato poi che la Giunta - termine esattissimo in questo caso - mi chiama in causa nella sua durissima nota intendo ribadire, con ancor più inossidabile durezza, quanto segue.
La Giunta esecra che le consigliera Orietta Lunghi della Confederazione Comunisti/e Autorganizzati abbia partecipato al corteo senza invece dissociamene, come una “brava amministratrice” avrebbe dovuto fare. Ribadendo che io non Intendo prendere ordini dalla Giunta Regionale, confermo che il mio ruolo politico e di “amministratrice” è, e sempre sarà, quello di sostenere quanti esprimono diritti e bisogni irrisolti e manifestino, per ottenerli. Cominci la Regione Toscana, piuttosto, a mettere mano a scelte diverse da quelle solite, invece di tirare le orecchie alla polizia per il suo “lassismo” e ai consiglieri per il loro Impegno, anche se credo che sia un augurio sprecato. Per quanto mi riguarda non mi sento né sola, né, tanto meno, dalla parte del torto, nell’essere al fianco di chi esprime il proprio disagio in un crescente stato di conflitto.
Anzi, tanto per dirne un’altra, Ia Confederazione intende lanciare una campagna per il salario e contro Il lavoro in affitto, alla faccia delle tanto Inutili conferenze regionali sull’occupazione.
Anche lì, con lo stesso spirito, ci sarò.
Orietta Lunghi