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SCUOLA

Scienze dell’educazione


Chi dorme non piglia pesci...Continua la mobilitazione nell’Ateneo Fiorentino. Gli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, dopo l’occupazione della presidenza del mese scorso, (vedi comunicazione antagonista n° 5) nell’assemblea del 12 marzo hanno deciso di occupare l’intera facoltà e le sedi distaccate, interrompendo così la didattica. Gli studenti hanno ritenuto che il percorso di lotta dovesse proseguire, visto che niente era stato ottenuto e che le richieste della piattaforma non erano state soddisfatte nemmeno in merito al riconoscimento del valore effettivo della laurea con indirizzo di educatore professionale.
La piattaforma proposta nuovamente dagli studenti comprende l’analisi dei criteri che hanno portato all’emissione di tutti quei decreti che delineano la figura dell’educatore come un tecnico costretto a sottostare alle logiche e alle richieste del mercato; visto che il totale smantellamento dello stato sociale lascia tutto il settore in pasto all’estrema competitività delle cooperative, del volontariato e delle aziende no-profit. Dall’altro lato il progetto di riforma Martinotti è in ogni caso al centro della contestazione, visto che introduce dei cambiamenti così rilevanti da modificare l’intero assetto del sistema universitario italiano, smantellando definitivamente il diritto allo studio e sancendo quella ristrutturazione volta all’insegna dell’autonomia amministrativa, didattica e finanziaria, della maggiore integrazione del privato nel settore della formazione e dell’asservimento di questa alle esigenze del mercato, in particolar modo quello locale.
Il lavoro degli studenti si è articolato in commissioni che hanno approfondito i vari aspetti dei problemi:


Quest’occupazione (in atto ormai da settimane) è servita oltremodo ad aprire finalmente l’università a e per gli studenti, come ormai non si faceva da troppi anni a Firenze. Infatti, alla festa organizzata all’interno dello stabile occupato, c’è stata una massiccia partecipazione studentesca e non solo, il segnale è stato positivo su ogni fronte.
Questa presa di posizione da parte della popolazione studentesca non riguarda solo scienze dell’educazione, a scienze politiche, per esempio, è stato fatto molto lavoro di analisi e informazione sulla bozza Martinotti. Anche gli studenti di questa facoltà erano pronti ad occupare per dare maggior forza alla protesta contro il progetto di riforma dell’università, ma in questo caso altre difficoltà sono subentrate. Gli studenti di Azione Universitaria (lista di destra subentrata al FUAN) hanno fatto di tutto per boicottare l’occupazione, facendo più volte rimandare la votazione degli studenti (che si terrà mercoledì 25). La mobilitazione comunque rimane forte e gli studenti hanno già convocato nuove assemblee dove affrontare di nuovo il problema e proseguire la mobilitazione.



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