art719
Articolo precedente Articolo seguente Sommario Home page

UNIVERSITA'

Studi e pacificazione sociale


Nel mese di marzo la mobilitazione universitaria si è estesa notevolmente. Dopo l’occupazione della facoltà di Scienze dell’Educazione (12 marzo), altre facoltà dell’Ateneo fiorentino si sono unite in un percorso comune di lotta. Gli studenti di Scienze politiche occupano la facoltà il 25 marzo, dopo serrati dibattiti ed aspre polemiche con una esigua minoranza manovrata dal FUAN, tesa a boicottare qualsiasi iniziativa di protesta. A Lettere e Filosofia l’occupazione viene decisa dall’assemblea del 31 marzo, dopo una serie di preparativi (banchini, volantinaggi, ecc.) di controinformazione.
Gli studenti hanno posto al centro della protesta la contestazione alla Bozza di riforma Martinotti, non tralasciando gli altri problemi inerenti le diverse facoltà.
Tra questi le SIS (scuole di specializzazione per l’insegnamento) che costringono i laureati a dover frequentare corsi post laurea (con tasse altissime - numero chiuso - obbligo di frequenza - una sola scuola per regione) per accedere ai concorsi per l’insegnamento; oppure il mancato riconoscimento giuridico della laurea in Scienze dell’Educazione che comporta l’esclusione automatica dai concorsi pubblici, culmine di un percorso di interventi amministrativi che in sei anni (passaggio da Pedagogia a Scienze dell’Educazione) ha portato a compimento la trasformazione del corso di laurea in diploma universitario, perfettamente rispondente al piano di trasformazione previsto dalla Martinotti.
Il lavoro svolto durante le occupazioni, attraverso gruppi di lavoro e commissioni di studio, si é rivolto alla discussione e analisi non soltanto delle riforme scolastiche, ma é stata l’occasione per rivolgere l’attenzione a tutto quello di cui nell’università non si parla. Dal mondo del lavoro e la comprensione della sua struttura flessibile e precaria, con particolare riferimento a situazioni esemplari (vedi il caso della Fiat di Melfi), alla solidarietà internazionale per il popolo kurdo in lotta per la propria autodeterminazione (alla luce soprattutto dell’arresto in Turchia di tre compagni italiani) e per il Chiapas.
Gli studenti hanno ritenuto necessario portare la contestazione fuori dalle mura universitarie individuando momenti e luoghi ideali, come lo sono state le iniziative al rettorato e alla mensa. Il 30 marzo l’occupazione del rettorato ha mandato in fumo la conferenza sulla Martinotti organizzata dal rettore Blasi insieme ad altri “illustri” baroni, e il 1 aprile l’occupazione della mensa di S. Apollonia ha permesso di distribuire oltre mille pasti gratuitamente, iniziative che hanno permesso di ribadire le ragioni della protesta e delle occupazioni, ma anche di sottolineare l’assenza reale di servizi fondamentali(trasporti, alloggi, ecc.), e il costo elevato di quelli esistenti. Sono seguite altre iniziative, fra cui la contestazione al ministro Berlinguer avvenuta il 24 aprile e la mobilitazione antifascista del 28.
Nonostante le numerose iniziative e il coinvolgimento di qualche migliaio di studenti, la protesta sembra non aver assunto, di fronte all’opinione pubblica, la visibilità dovuta. Un problema determinato anche dalla precisa volontà politica da parte delle istituzioni (nelle figure del Rettore e delle forze dell’ordine e della stampa) di contenere la protesta studentesca, anziché attraverso i classici metodi repressivi, con l’adozione di un’ipocrita “linea morbida”.
L’atteggiamento paternalistico e minimizzante adottato dai presidi ha avuto la funzione di mantenere basso il livello di tensione generale, ostacolando la crescita del grado di consapevolezza in quella parte di studenti meno informati.
Allo stesso modo i mass media hanno dato scarse informazioni su quanto stava accadendo, limitando così il livello di diffusione e di conoscenza del problema.
Ci siamo chiesti il perché di questa scelta politica, e ci sembra di aver individuato come unico responsabile il clima di pacificazione sociale che il governo di centro-sinistra sembra avere intentato, e che sia ora intenzionato a mantenere ad ogni costo.

Vedi anche:


Scienze politiche occupata Firenze documenti dell'occupazione
Studenti Screditati Torino documenti sulla Martinotti
Formazione Contro
Deposito Bulk Milano
Lettere occupata Palermo (documenti del feb.98)


Articolo precedente Articolo seguente Sommario Home page Scrivi alla redazione