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La difficoltà più grande che incontra oggi ogni
ricercatore, che lavori sulle interzone prodotte
dall'avanzare tritatutto del moderno, è quella di non
poter esprimere sintesi. Questo non tanto per cautela
ocorrettezza scientifica, quanto proprio per la
frammentazione accelerata subita dal mondo negli ultimi
quindici anni. La sintesi onnicomprensiva in effetti
sembra essere completamente inattuale. Nonostante questa
cautela metodologica di fondo, sembrano emergere alcuni
elementi significativi, riguardanti la mutazione
antropologica in atto e anche le dinamiche di resistenza
controculturali. Il percorso precedente ci sembra possa
darne atto.
Vorremmo perciò qui insistere su un altro elemento, più
propriamente politico. Essenziale, difatti, appare oggi
il condurre una battaglia per il diritto
all'informazione, tramite la costruzione di reti
alternative sempre più ramificate. È questa una lotta
che può essere vinta, tenuto conto che lo stesso
capitale non può arrestare, per ragioni di opportunità
politica, un movimento economico intrinseco al suo stesso
progredire. Il computer è uno strumento potenzialmente,
estremamente democratico, l'importante è acquisirne la
consapevolezza a livello collettivo. Per di più la
letteratura cyberpunk sembra essere un ottimo cavallo di
Troia, buono per interessare quei settore attigui, oggi
non ancora coivolti, che gravitano nelle orbite più
lontane dal movimento. Oggi tramite il cyberpunk si offre
l'opportunità, a tutti gli operatori culturali e di
movimento, di aprire un nuovo enorme campo di produzione
di immaginario collettivo, capace di scardinare la tenace
cappa immaginativa esistente, dalla quale da più tempo
si è compressi. I temi ispiratori del cyberpunk, come si
è dimostrato, appartengono per storia, evocazioni e
fascinazioni future ai movimenti controculturali. Bisogna
collettivamente riappropriarsene.
Potrebbe essere questa la risposta da offrire al
paradosso comunicativo che caratterizza la fase attuale
della società: un mondo che mai èstato così mediatico,
ma anche mai così povero quanto a comunicazione reale.
Dalla metà degli anni Ottanta fino ai nostri giorni, il
cyberpunk ha fatto molta strada, passando dalle cantine
alla ribalta di Hollywood. Ma alle istanze politiche che
il cyber ha contribuito a lanciare ben poche risposte
sono state ancora date.
Volendo fare una sintesi di ciò che è successo in
questi ultimi anni, si può dire che il cyberpunk è
servito da collante simbolico per una serie di esperienze
prima scollegate fra loro. Gli hacker di tutto il mondo
hanno in qualche modo capito che esisteva una percezione
sociale più ampia di quella immaginata rispetto ai
problemi da loro sollevati come per esempio la libertà
d'accesso all'informazione. E così pure una serie di
artisti, ricercatori sociali, attivisti di diversa natura
sono stati stimolati a ragione in termini moderni e
alternativi sulle tematiche relative all'informazione
digitale e non. Ma il cyberpunk è stato presago anche di
una grande trasformazione del mondo del lavoro, dei
diritti e della società nel suo complesso.
In questo senso il nostro percorso si divide ora in: |