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L'ispirazione nei confronti del mondo underground non
può però essere limitato a quanto riferito
precedentemente. Tra gli ispiratori ritroviamo due grandi
nomi, due grandi vecchi: William
Burroughs e J.G.
Ballard. In realtà Ballard non può essere visto
come un frequentatore delle situazioni
"contro". Bisogna comunque considerare che da
sempre egli è stato adottato dal movimento antagonista e
controculturale internazionale, a causa del suo stile
assolutamente analitico, descrittivo, perturbante, quasi
psicoscientifico, spregiudicato. La sua scrittura è un
bisturi, si è detto in parecchie occasioni. Inoltre
un'altra sua intuizione, conseguente del resto allo stile
fenomenologico della sua scrittura clinica, ha fatto sì
che egli diventasse un totem assoluto per il cyberpunk:
lo spazio interno. Per spazio interno si intende
coerentemente quell'implosione psichica senza ritorno che
i protagonisti dei suoi romanzi vivono, in concorrenza di
avvenimenti esterni spaesanti. Come in Deserto d'acqua,
uno dei suoi romanzi più forti ed evocativi, in cui
Kerens "Ricordò le iguane strillanti sui gradini
del museo. Proprio come la distinzione tra il significato
latente e quello manifesto del sogno aveva perso ogni
valore, così non aveva senso qualsiasi distinzione fra
il reale e il super-reale nel mondo esterno. Fantasmi
scivolavano impercettibilmente dall'incubo alla realtà e
viceversa; il panorama terrestre e quello psichico erano
ora indistinguibili, come lo erano stati a Hiroshima e ad
Auschwitz, sul Golgota e a Gomorra". Così Bodkin
gli rispose: "I residui del tuo controllo cosciente
sono gli unici speroni che tengono in piedi la
diga". "I meccanismi di liberazione innati,
impressi nel tuo citoplasma milioni di anni fa, sono
stati risvegliati, il sole in espansione e la temperatura
in aumento ti stanno spingendo indietro, lungo i vari
livelli spinali, nei mari sepolti, sommersi sotto gli
strati infimi del tuo inconscio, nella zona interamente
nuova della psiche neuronica. Si tratta di trasposizione
lombare, di memoria biopsichica totale. Noi ricordiamo
veramente queste paludi e queste lagune." Abbiamo
riportato questa lunga citazione da Ballard proprio
perché estremamente significativa rispetto al concetto
in esame. Del resto non sono forse spazio/tempo interni
l'esagerato implodere del disagio psichico in angoscia o,
per altri versi, il fare all'amore in maniera ubriacante?
In realtà il concetto stesso si presta a numerose
valutazioni e contaminazioni. Nel cyberpunk in
particolare ciò ha attivato l'ispirazione per l'utilizzo
del termine di spazio virtuale. In realtà il rapporto di
filiazione tra i due termini è sufficientemente diretto,
così come del resto non sono necessariamente
contraddittori per certi versi quelli di spazio interno
ed esterno. Alcuni hanno creduto difatti di poter
distinguere due diversi centri di irradiazione culturale
alla base della fantascienza più recente. Da una parte
Ballard stesso col suo teorema letterario di spazio
interno, da cui deriverebbe la tendenza Umanista. Dalla
parte dello spazio esterno Dick e,
per ragioni immaginativo-sociali, Blade Runner, da cui ne
conseguirebbe in linea diretta la produzione più
propriamente cyberpunk. In realtà in più occasioni sia
Sterling che lo stesso Gibson sono intervenuti sulla
questione, suggerendo che questa fosse tutta una storia
inventata dai critici, visto che i due concetti di spazio
interno/esterno debbono essere considerati
sostanzialmente come non contraddittori tra loro. Per ritornare ancora a Ballard, la stessa rivista americana "Research", che in più occasioni ha tratteggiato quelli che sono i miti, le letture, i film più seguiti dalle nuove generazioni alternative, ha dedicato a questo grande scrittore addirittura un intero numero monografico. Stessa sorte peraltro è stata riservata, dal collettivo redazionale di Research, a Burroughs, il quale nonostante tutto è più interno alla storia del movimento, giacché ancor oggi vi partecipa occasionalmente, in quelle che considera le situazioni più stimolanti. Di Burroughs in particolare, Sterling richiama del resto i suoi esperimenti degli anni Sessanta sulla tecnica del cut-up. Questa pratica suggerisce che, tagliando e rimontando casualmente qualsiasi tipo di informazione, alla fine si otterrà di comprendere il vero senso del messaggio, indipendentemente dalle manipolazioni nel frattempo intervenute (cfr. La rivoluzione elettronica). Sia Ballard che Burroughs tendono a esprimere nella loro scrittura le contraddizioni che si danno nel reale, fino ad assumerle come indici generali intorno a cui far ruotare le dinamiche narrative. Come suggerisce Mei ne La giungla del futuro lo stesso Ballard "tende a rendere questa profonda dissociazione dell'esperienza contemporanea con bizzarri collages verbali, ripresi da riviste di moda e di armi, inserti tecnologici, avvisi pubblicitari, listini di borsa". Similitudini queste che richiamano la scrittura mediale del misterioso Thomas Pynchon, anche lui osannato da Sterling. Come riporta Riotta in un suo servizio, Pynchon nel suo ultimo libro, dopo diciassette anni di silenzio, unisce insieme argomenti apparentemente poco letterari quali "il cioccolato solubile Nestlé, i sarti Clavin Klein, Cerruti, Azzedine Alaia, Yves St. Laurent, la grinta di Clint Eastwood, continui riferimenti a titoli di film, indicati persino con la data di produzione, Guerre Stellari III, Jason il mostro di Venerdì 13, Titti e il Gatto Silvestro, Nixon, Reagan, i terroristi, Mario Savio (il Capanna americano), la Diet Pepsi Cola, il dottor Spock di Star Trek, la birra messicana Dos Equis e il campionato di basket della NBA". Per certi versi un analogo percorso segue Burroughs, il quale parte "dalla dissociazione psichedelica per presentare sotto forma di dissolvenze incongrue e casuali, esperienze al limite della disgregazione psichica e del delirio"(Mei). E' questo il caso difatti de il Pasto nudo e de La morbida macchina. |
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