Indice
 
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il cartello fantasma
incendio a porte chiuse
la tanica scomoda
 
i camerati si telefonano
perizia e controperizia
PERIZIA
 
Un focolaio di limitate dimensioni, ma di notevole intensità calorica, si è sviluppato nel ripiano delle scale fra le porte d'ingresso degli appartamenti n° 5 e 6, ma più in prossimità di quella dell'int. 5. Lo sviluppo dell'incendio nell'interno dell'appartamento n° 5 non può essere avvenuto se non con la porta d'ingresso in posizione di apertura.

Ciò trova conferma:

  1. nella sua entità e natura dei danni rilevati sulle pareti e sul soffitto del ripiano, i quali danni sono dello stesso tipo e della stessa importanza di quelli subiti dalle pareti e dai soffitti degli ambienti interni;
  2. nel notevole surriscaldamento necessario a portare all'accensione il legno della porta dell'appartamento n° 6, surriscaldamento superiore a quello che potrebbe essere prodotto dall'azione di soli prodotti della combustione;
  3. nell'imponenza dei depositi carboniosi sulle pareti delle scale, in particolare fra il 3° e 4° piano;
  4. nella mancanza di danni dovuti all'azione diretta delle fiamme sulla faccia interna della porta int. 5;
  5. nella combustione molto marcata della faccia esterna del telaio fisso della porta dell'int. 5;
  6. nelle alterazioni del pavimento del ripiano, in prossimità del muro, in corrispondenza dello stipite della porta dell'appartamento n° 5
  7. dai danni riscontrabili sulla soglia prima della sua rottura al termine dell'incendio e sulla assenza di tali danni sul lato interno;
  8. dal susseguirsi delle fasi dell'incendio come risulta dalle deposizioni di Ciarmatore e Perchi "presenza di molto fumo e poche fiamme" uscenti dalla finestra della camera di Virgilio Mattei e porta dell'appartamento dei Mattei in fiamme. A questo proposito si deve tener conto dei diversi e successivi tempi di cui si riferiscono le deposizioni.

E' verosimile che il focolaio dell'incendio sia da attriuirsi alla combustione di tanica di plastica in cui era ancora evidenziabile la presenza di benzina super e tracce di cherosene, e che tale focolaio si sia sviluppato versando una limitata quantità di liquido, non superiore ai due litri, sulla porta d'ingresso, lato esterno.

Tali considerazioni trovano conferma nei seguenti punti:

  1. è stato rinvenuto un residuo parzialmente fuso e combusto di tanica di plastica in cui era ancora evidenziabile la presenza di benzina super e tracce di cherosene
  2. le ridotte dimensioni del contenitore di plastica;
  3. le prove di diffusione del liquido sul ripiano antistante l'appartamento n° 5 per quanto effettuate solo con acqua hanno dimostrato che un quantitativo superiore di liquido versato sul pavimento in questione, traboccherebbe sulla rampa della scala;
  4. la limitata durata e violenza del focolaio iniziale dell'incendio, comprovata dalla accertata trasitabilità delle scale subito dopo l'allarme;
  5. l'assenza di tracce di combustione sul piano inferiore della predella della porta di ingresso. Gli scarsissimi effetti, da calore, su tutta la parte bassa della faccia interna della porta d'ingresso, la loro pressochè totale assenza nella zona centrale.
Tali dati inducono oltresi a ritenere che l'inizio della combustione si sia verificata a porta chiusa; ma la presenza della soglia di marmo sulla quale poggiava la predella non avrebbe consentito il passaggio delle fiamme al di sotto della porta stessa o l'aggiramento di questa, cosa che si sarebbe verificata nel caso di una sua non completa o imperfetta chiusura.
La diffusione dell'incendio all'interno dell'appartamento ha avuto origine dall'azione innescante della faccia esterna della porta d'ingresso in fiamme, per trasmissione al materiale più facilmente combustibile rappresentato dagli indumenti appesi all'attaccapanni e dalla vernice delle porte della cucina e del bagno.
La porta della stanza da letto matrimoniale rimase invece scarsamente interessata delle fiamme perchè protetta dalla parte posteriore, non infiammata, della porta d'ingresso.
Le ridotte dimensioni dell'ambiente ingresso hanno altres' contribuito a facilitare l'azione innescante di cui sopra.
Non va dimenticato che le due porte della cucina e del bagno, sebbene attaccate dalle fiamme, hanno costituito un temporaneo scehrmo alla diffusione di queste nell'interno dei due ambienti; a conferma della posizione di chiusura delle due porte durante l'incendio stanno l'assenza di tracce di combustione sulle battute verticali delle porte stesse.
Ciò non si è constatato per la porta a coulisse della stanza dei due giovani. Anzi è da ritenere che questa fosse aperta, in quanto, resti carbonizzati della stessa furono rinvenuti in posizione di apertura. In assenza di tale protezione l'incendio favorito, come si è detto, dalla ristrettezza dell'ambiente ha avuto più facile occasione di estendersi in questa direzione. Qualora a ciò si aggiunga la notevole quantià di materiale facilmente combustibile presente nella stanza stessa risulta comprensibile come le fiamme abbiano assunto una particolare intensità in questo ambiente, come anche si può rilevare dalle foto delle due vittime.
Non possiamo tuttavia precisare quale contributo possa aver dato a tale fenomeno il rinvenimento delle vernici e dei solventi. E' da rilevare come nessun elemento è stato riscontrato che possa far pensare all'eventualità di una esplosione sia all'interno che all'esterno dell'appartamento in questione.
 
Conclusioni

In base ai rilievi da noi eseguit ed alle considerazioni sopra esposte possiamo così rispondere ai quesiti del Magistrato:

I periti Ing. Fabio Rosati - Prof. Claudio De Zorzi

Le perizie dei consulenti di parte valgono più di qualsiasi commento.